Il contratto è un miraggio e la grande distribuzione sciopera

Presidi a Terni e ad Ellera di Corciano. Nel mirino delle sigle la linea di Federdistribuzione

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SCIOPERI E PRESIDI IN UMBRIA – LE FOTO


Da quattro anni senza un rinnovo del contratto: anche e soprattutto per questo i sindacati confederali del commercio – Filcams, Fisascat, Uiltucs – nel sabato di Pasqua hanno dato via ad uno sciopero, con presidi in tutta Italia, relativo al settore della grande distribuzione organizzata. In Umbria le manifestazioni si sono svolte presso il punto vendita Obi di Ellera di Corciano e all’esterno dell’Oviesse, a Terni. In merito al contratto atteso da tempo, le sigle sindacali parlano di «un danno enorme per le lavoratrici e i lavoratori della distribuzione moderna e organizzata, ovvero delle aziende che fanno capo a Federdistribuzione. Non piccoli negozi, ma giganti del commercio come Gala, Emi, Hurrà, Lidl, Ovs, Pam, Zara, Leroy Merlin, Obi etc. E oggi i dipendenti di questi grandi marchi, con fatturati da capogiro, hanno incrociato le braccia, anche in Umbria». «Con un’inflazione a due cifre e il contratto fermo al 2019 – spiegano Filcams, Fisascat e Uiltucs – i dipendenti di queste aziende hanno perso qualcosa come il 17% del loro potere d’acquisto. Ma Federdistribuzione, a differenza di tutte le altre associazioni datoriali di settore che hanno rinnovato i loro contratti, si ostina a non voler riconoscere un giusto adeguamento salariale, se non scambiandolo con ulteriore precarizzazione e flessibilità del lavoro». Per le sigle c’è una sostanziale «irresponsabilità di Federdistribuzione nel presentare svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con Contratto collettivo nazionale di lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni. In mancanza di una reale disponibilità di Federdistribuzione a riaprire la trattativa – è l’annuncio sindacale – nelle prossime settimane la mobilitazione proseguirà con ulteriori scioperi».


PARLA MASSIMILIANO FERRANTE (UILTUCS TERNI)

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