«Industria 4.0, certo: ma i trasporti?»

Una riflessione di Sergio Cardinali, del Dipartimento Chimico farmaceutico nazionale della Filctem Cgil, alle prese con i problemi ferroviari di questi giorni

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Sergio Cardinali

di Sergio Cardinali
Dipartimento Chimico farmaceutico nazionale Filctem Cgil

Mercoledì 1 marzo, ore 14,28, stazione Roma Termini, treno regionale veloce per Perugia, per rientrare a Terni, felice di farlo a quest’ora. Ma la giornata è bellissima la riunione al Ministero del Lavoro appena conclusa e domattina si va a Milano, un pensiero ………qualche ora in più con la famiglia………..non capita molto spesso purtroppo. Si parte ……….ore 14,35 Roma Tiburtina ci fermiamo si riparte. Sono trascorsi alcuni minuti, corriamo lungo la salaria per uscire da Roma quando ad un tratto un grande botto e il treno inizia a rallentare……… si ferma….il Tablet in carica mi dice che non c’è più energia nelle prese………ci guardiamo increduli chiedendoci cosa è successo. Passa il capotreno e dice: stiamo cercando di capire cosa è successo, vi aggiorneremo non appena sarà possibile.

Passano circa 15 minuti e torna dicendo che si è rotto il cavo elettrico della linea del treno e che per ripararlo ci vorranno almeno un paio di ore. Intanto di fianco a noi sull’altro binario della direttissima corrono le frecce verso nord e verso sud. Verso le ore 16,00 ci dicono che faremo trasbordo in un altro treno, che ci riporterà alla vicina stazione Tiburtina….solo dopo scopriremo da alcuni ferrovieri che potevamo essere trainati da una locomotiva e portati ad esempio ad Orte, a questa non era disponibile o guasta……. Dopo mezz’ora veniamo affiancati da un treno, che si ferma al nostro fianco, partito da Fara Sabina e uno ad uno veniamo fatti scendere sul binario e risalire sull’altro treno e finalmente si riparte ………. Si fa per dire visto che si ritorna a Roma. Mentre stavamo arrivando in stazione l’altoparlante del treno annuncia che arriverà un treno alle 17,10 per Perugia. Guardo l’orologio sono le 17,00 …e penso meno male alle 18.00 sono a…casa, penso anche che il sole de pomeriggio è andato…..ma poteva anche andare peggio……..ma ancora sono all’oscuro di cosa ci attende a Roma.

Ore 17,10 stazione Tiburtina, si scende e di corsa tutti al binario 6 …..pensando ci aspetteranno non saranno mica mattina che il treno parte. Arrivati al binario 6 ….la realtà n mucchio di pendolari fermi, sul tabellone ritardi da 40 a 90 minuti su tutti i treni, frecce comprese, e al binario 6, prima del treno per Perugia c’è la freccia per Torino,e la freccia per Udine. Poi seguirà la freccia per Milano ………la freccia per Venezia……., quando finalmente arriva il treno per Perugia, si sono fatte le 18,00. Passa un ferroviere che ci anticipa guardate che il treno che arriva da Roma termini è già pieno zeppo di gente………meno male …..ma a costo di viaggiare sul tetto su quel treno ci salgo. Arriva saliamo in tanti……….corridoio centrale tutti in fila indiana in piedi, così per tutti i vagoni e spazi dei salita. Una volta dentro in piedi al centro del corridoio..penso…è fatta ora si parte e invece partiremo alle 18,40… dopo che la voce del treno ci annuncia che il treno viaggerà sulla linea lenta… È finita non so quando arriveremo………e si parte.

Il viaggia non è lento, di più. Vediamo le auto sulla salaria al nostro fianco che sembrano sulla pista di formula 1, e non solo continue soste………penso per dare ancora precedenza alle frecce…….alle 19,30 siamo ancora transitando a Settebagni, ….immediata periferia di Roma. E poi tutto insieme il miracolo, guardando fuori dal finestrino i accorgiamo di non essere più sulla linea lenta ma sulla direttissima e infatti il treno comincia a correre…..veloce fino a Terni arrivo ore 20,40………..

Giovedì 2 marzo ore 4,30 sveglia c’è la trattativa con l’azienda chimico/farmaceutica Olon a Milano. Ore 5,40 stazione Terni. Ore 7.00 Roma Tiburtina. Ore 10,00 Stazione centrale Milano ……tutto liscio, penso …meno male oggi non è come ieri. Mai pensiero fu più sbagliato……… ore 17,00 stazione di Milano partenza in perfetto orario………..ore 19,40 altoparlante: per un controllo tecnico al treno che precede faremo una sosta nei pressi di Orte, vi terremo aggiornati. Il panico! Rivedo il film del giorno precedente tornare come un film di cui non ricordo il titolo…….in cui si ripeteva sempre la stessa storia…….tutti i giorni inesorabilmente.

Intanto il treno si ferma proprio sulla banchina della stazione di Orte. Faccio al volo due conti mentali, ora siamo fermi qui, non so per quanto, poi andremo a Roma, si ripresenterà la stessa situazione di ritardi e quando arrivo a casa stasera? Carrozza 11, la cabina del capotreno è tra le prime 3, una corsa periodo corridoi del treno, fino alle 3 vedo gente già accalcata nei confronti del capotreno e capisco che hanno la stessa mia richiesta aprire le porte in stazione ad Orte. Il capotreno insiste che non si può per motivi di sicurezza. Mi faccio largo tra le persone arrivo in viso a lui lo guardo negli occhi e gli dico: ieri sono stato per sei ore sul treno per fare 100km perché si è rotta la linea, ora c’è di nuovo un guasto e rischio di arrivare a casa sera bene a mezzanotte, apri queste cazzo di porte oppure vi denuncio per sequestro di persona……!

A quel punto scatta il boato di tutti quelli intorno a me e tutti investono nei confronti del capotreno che dice: vediamo se riesco a farmi autorizzare l’apertura delle porte. Ma ho subito capito che era un si. Viaggio di ritorno alla Carrozza 11, di corsa. L’altoparlante annuncia apriremo le porte per 60 secondi per permettere a chi ha la necessità di farlo. Il panico 60 secondi, devo arrivare al mio posto prendere le mie cose e raggiungere la porta. Dopo 20 secondo sono già pronto di fronte alla porta che si apre……….con me una ventina di passeggeri che mi ringraziano!!! Intanto il tabellone segna ritardi e treni cancellati, come ieri. Il ferroviere che dice questi intercity vecchi che si rompono continuamente dovrebbero eliminarli, non c’è, a fanno più. Ogni 3 per due se ne rompe uno. Che schifo. Gli chiedo ma ieri la linea ed oggi un treno. E lui sereno ma è un casino, scarse manutenzioni, poco personale in emergenza, co’ tutte sté frecce ogni volta che c’è un inghippo si crea un casino. Nel frattempo, anche se il tabellone dà un treno per Perugia al binario 4, continuano a passare le frecce in ritardo e il nostro arriva dopo 35 minuti ed arriverà a Terni alle 21,00. Nel treno parecchi in piedi stessi commenti, come ieri, facce stanche dopo una giornata di lavoro, la solita avventura per tornare a casa! E il pensiero di tutti corre, chissà domani così accadrà.

Venerdì 3 marzo ore 7,40 stazione di Terni……..tabelloni piccolo e grandi spenti, corre la scritta furia servizio, una passerella nuova appena costruita, morta come un monumento, ascensori pronti da mesi, ancora in attesa di collaudo, ……..il presagio di pessimismo arriva in fretta……….iniziamo subito male chissà oggi come andrà? E lunedì? E la prossima settimana? e il prossimo anno?……..vita da pendolare!!!!!

Ora alcune riflessioni per tutti i nostri politici: Sono queste le condizioni per avviarsi all’industria 4.0?

Mentre tutto il mondo investe sulle rotaie, noi non costruiamo più un metro di linea nuova e riempiamo le ferrovie di treni velocissimi e comodi, lasciando i pendolari dell’Umbria, che tutti i giorni per un pezzo di pane vanno a Roma sulle carrette obsolete e fatiscenti?

E ancora ci sono treni veloci, oramai ogni 20 minuti che passano ad Orte, possibile che la politica umbra, l’assessore ai trasporti non riesca ad avere voce in capitolo per migliorare la condizione dei pendolari umbri?

Ad Orte ieri sera c’erano anche due carri merci con acciaio per le acciaierie, fermi anche quelli in attesa di poter partire ……….. forse serve qualche binario in più per le nostre industrie, o quello che ne resta? E il Faso collegamento con il porto di Civitavecchia, con la strada …….non ancora finita, perché non investire sulla costruzione di nuove ferrovie , come fanno i lungimiranti paesi del nord Europa? Perché non investire su una mobilità ecosostenibile a partire dall’area di crisi complessa? Perché non rilanciare la nostra industria riducendo al tempo stesso l’inquinamento grosso problema del nostro territorio ternano?

Ecco sarebbe utile iniziare ad avere risposte e proposte!

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