L’addio a Francesco: «Siamo impotenti»

Amelia saluta questo suo disgraziato figlio adottivo che ha deciso di porre fine alla propria vita dopo aver ucciso di Silvia

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Amelia saluta Francesco Marigliani – questo suo disgraziato figlio adottivo, che ha deciso di porre fine alla propria vita, dopo aver pianificato ed eseguito l’uccisione di Silvia Tabacchi, a cui giovedì un’altra comunità distrutta dal dolore, quella di Vasanello, ha dato l’estremo saluto – e lo fa senza smettere di interrogarsi se non fosse stato possibile evitare che questa tragedia si compisse.

Francesco Marigliani

Le lacrime La chiesa di San Francesco ad Amelia era gremita. Tanti amici si sono stretti intorno a Francesco, in lacrime, per l’ultimo saluto. Presenti alle celebrazioni anche i volontari dell’Ordine di Malta. «Penso che qui nessuno di noi può dirsi libero dal difetto di pensare che tutti quelli che ci sono intorno debbano soddisfare noi», ha detto Don Paolo durante l’omelia. «Gesù ci dice il contrario: la vera soddisfazione è quando riusciamo a pensare che la nostra vita sia un dono per gli altri».

Il rito funebre

L’amore di Dio Rivolgendosi agli amici di Francesco, Don Paolo ha sottolineato che «se ci allontaniamo dall’amore di Dio, perdiamo il senso delle cose. Se ci allontaniamo dalla capacità di pensare come Cristo, rischiamo di non capire bene la vita. Questo è il dono grande che il Signore ci ha fatto». Anche quando «andiamo fuori di testa Dio continua a cercarci e ci chiede di tornare da lui. Non risolverà i nostri problemi, ma ci darà la forza per affrontarli. Francesco era tutto per voi, certamente non c’è più fisicamente, per causa sua non c’è neanche un’altra persona, quella che lui ha amato, ma nel suo spirito noi confidiamo che oggi finalmente possa avere incontrato quell’amore di Dio del quale aveva dubitato».

«CIAO ‘MARS’» – I CARI RICORDANO FRANCESCO

«Ciao ‘Mars’» Una ragazza ha parlato a nome di tutti gli amici di Francesco: «Vi chiediamo di ricordare ‘Mars’ – così lo chiamavano i suoi amici – perché chi ci conosce sa che siamo un gruppo di amici innamorati l’uno dell’altro. Abbiamo gettato le fondamenta della nostra vita l’uno sulla vita dell’altro. Proprio la consapevolezza di essere innamorati l’uno dell’altro rende questo momento tanto difficile. Ci sentiamo impotenti e inutili».

«Ti vogliamo bene» Questi ragazzi si augurano che «ovunque lui sia ora, riesca a trovare la pace che ce l’ha portato via e che riesca a trovare le risposte ai suoi perché. Caro ‘Mars’ stacci vicino perché lo strazio è enorme, è qualcosa che sembra non possa passare mai. Ti prego con tutto il cuore di starci accanto e tenderci una mano a aiutarci. Ti prometto che il tuo ricordo non passerà mai, che lo porteremo avanti finché avremo vita noi. Racconteremo a chiunque la splendida persona che eri. Ti vogliamo bene, tanto».

Ragazzo misterioso «Ero appena arrivato ad Amelia, nel 2005 – racconta Don Andrea -, e lui era tra i primi ragazzi che ho incontrato in oratorio. Era legato a tutti. Francesco, in verità, era un ragazzo misterioso ed era difficile capire quello che pensava, ma era sempre allegro, solare e sorridente. L’ultima volta che l’ho visto era Natale, abbiamo parlato e mi ha raccontato dell’università. Quando pensiamo a come è avvenuta questa morte, umanamente vengono giudizi e critiche, ma non è questo il momento, non è questo il contesto. In questo momento dobbiamo sentire un po’ di compassione per lui, ma soprattutto compassione che fa nascere misericordia».

Il sindaco Laura Pernazza

Il sindaco Al rito funebre era presente anche il sindaco di Amelia, Laura Pernazza. Francesco verrà sepolto al cimitero di Terni.

I funerali di Silvia Tabacchi

I segnali Sono in molti ad aver mentalmente ripercorso, in questi giorni che hanno fatto seguito all’omicidio-suicidio, quelli precedenti: scandagliando i propri ricordi e cercando – sperando di non trovarli – quei segnali che, se ci sono stati e fossero stati colti, avrebbero potuto fermare la mano omicida e autolesionista di Francesco.

La scena della tragedia

Il passato Perché quella di Francesco non è stata una vita facile e felice e questo venerdì è soprattutto il giorno del dolore: per chi ha perso un figlio, un nipote e un amico che, per parte sua, si era già perso ed ha travolto – nel suo precipitare nella disperazione – anche Silvia. Forse l’unica – o una delle pochissime persone – che lo abbia mai davvero amato.

 

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