Lo Monaco-Bandecchi, querelle infinita

Caos in serie B/C, aumenta la tensione in vista del 7 settembre. Catania e Ternana a muso duro, attacchi da una parte e dall’altra

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Roberto Fabbricini e Annarita Falsacappa, sindaco di Bevagna

Eh sì, il 7 settembre si avvicina. Si nota eccome tra una dichiarazione e l’altra. Ed ecco lo scontro aperto tra il Catania e la Ternana: nel pomeriggio di giovedì era stato Stefano Bandecchi – ‘patron’ rossoverde – ad attaccare, quindi la risposta serale di Pietro Lo Monaco, ad degli etnei. Da una e dall’altra parte non se le mandano a dire. Ci penserà Franco Frattini a mettere la parola fine alla vicenda. Partita conclusa? Nemmeno per sogno, venerdì si va avanti. Anche di sera

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Stefano Bandecchi con Paolo Farroni

Replica etnea: «Frettoloso» Comunicato in tarda serata della società siciliana che, nella battaglia di comunicazione, ha deciso di rispondere: «Fino a questo momento non abbiamo mai raccolto le provocazioni dei club che si dicono più virtuosi e meritevoli del Calcio Catania ma, registrato l’ennesimo attacco mediatico, è nostro diritto e dovere puntualizzare alcuni concetti. Il signor Bandecchi afferma che ‘sono state Novara e Catania, che ho letto che saranno ripescate con il Siena, ad aver generato confusione chiedendo a un giudice di cambiare regole esistenti, quelle per il ripescaggio’. Ricordiamo al frettoloso patron della Ternana che il Tribunale federale nazionale prima e la Corte federale d’appello poi, con argomentazioni stringenti ed inoppugnabili sul piano della logica e del diritto, hanno confermato l’illegittimità della disposizione che impediva al Novara ed al Catania di rientrare tra le società ripescabilì. Non è stata cambiata alcuna regola, quindi, anche perché in Italia un giudice non cambia le regole ma applica il diritto: sorprende, e non poco, che il fondatore di un ateneo ignori questa differenza. In questo caso, è provato dai due gradi di giudizio citati che la Figc, proprio secondo i suoi organi giudicanti e non secondo le dirigenze ed i tifosi di Novara e Catania, non aveva il diritto di prevedere una sanzione retroattiva nella stesura della disciplina dei ripescaggi». Di mezzo ci sarebbe anche l’atto – il comunicato 54 è in vigore – di Frattini, guarda caso non citato. Chiaro anche quello e non a favore degli etnei. Dimenticanza?

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Pietro Lo Monaco (foto Sky)

Virtuosità La lunga replica prosegue: «Anche sul piano della sostanza, è paradossale ed ingiusto prevedere che Novara e Catania – tira acqua al suo mulino – si ritrovino nelle condizioni di scontare sanzioni aggiuntive, non previste al momento delle rispettive infrazioni, a distanza di anni: dal 2016 ad oggi, ad esempio, il nostro club ha ritrovato e riscoperto una sua solidità economica, rispettando tutte le norme in termini amministrativi e dimostrando quest’estate, a proposito di club virtuosi e sostenibilità, di avere le carte in regola per iscriversi non ad un solo campionato ma a due campionati contemporaneamente. Bandecchi afferma inoltre che ‘dovevano essere ripescate società virtuose, ovvero quelle che non avevano commesso illeciti amministrativi e sportivi. La legge invece è stata cambiata e Novara e Catania, due squadre che non potevano essere ripescate, hanno iniziato a fare casino’: il Catania è una società virtuosa, espressione di una città tra le prime dieci in Italia, forte di 226.215 presenze in occasione delle gare casalinghe in Serie C nella stagione 2017/18, con quasi 5.500 abbonati a prescindere dalla categoria in vista del prossimo campionato, con i conti in ordine come risulta a tutte le autorità preposte, con un centro sportivo ritenuto tra i più belli e funzionali in Europa, con un’organizzazione societaria da massima serie e con una qualità tecnica della prima squadra già provata al cospetto di due formazioni di Serie B». Vale anche il calcio d’agosto insomma.

L’OTTIMISMO DELLA TERNANA E DEGLI AVVOCATI IN VISTA DEL 7 SETTEMBRE

Franco Frattini è il presidente del Collegio di garanzia del Coni

I precedenti e il tacere In conclusione Lo Monaco ci tiene a far sapere che «a proposito di penalizzazioni, il Fondi, quando era Unicusano, venne penalizzato per inadempienze amministrative (in realtà all’epoca il presidente del solidazio pontino era Nicola Ciarlone, vecchia proprietà come si evince dal documento, ndr). Non crediamo sarebbe giusta, oggi, una pregiudiziale in chiave ripescaggio nei confronti del Fondi, che peraltro non è più Unicusano. La nostra condanna – la giustificazione – a scontare quel punto di penalità per un ritardato pagamento Irpef risalente a più di due anni addietro, peraltro, fu espressione delle difficoltà causate da una retrocessione che non maturò sul campo ma venne inflitta d’ufficio per cause che, tre anni dopo, non sono ancora chiare: noi abbiamo scontato le nostre sanzioni, giuste ed ingiuste, abbiamo risanato e siamo sempre più forti. Il Novara ed il Catania non ‘fanno casino’ ma tutelano, entro la cornice normativa e nell’ambito delle azioni concesse dall’ordinamento, i propri diritti. Invitiamo pertanto calorosamente il signor Bandecchi a tacere del Catania, che dimostra di non conoscere, ed a documentarsi un po’ meglio sul concetto di esercizio del proprio diritto». L’aria si scalda. L’imprenditore livornese lascia andare? Figuriamoci.

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Stefano Bandecchi

Bandecchi rilancia «Per quanto riguarda – la nota di venerdì mattina – le affermazioni fatte dall’Ad Lo Monaco, voglio prima di tutto fare una premessa. sono estremamente rispettoso della città di Catania, dei tifosi e dei cittadini catanesi, con i quali mi sono sempre trovato molto bene, quindi non c’è bisogno di ricordarmi che i catanesi sono un grande popolo, io questo già lo so. Nel merito delle affermazioni del direttore Lo Monaco, in risposta a ciò che io ho detto, vorrei soltanto dare alcune indicazioni sulle inesattezze che immagino gli siano state raccontate. La prima è di livello squisitamente calcistico, è vero che quando la squadra del Fondi si chiamava Unicusano Fondi ed era di mia proprietà ha avuto una penalizzazione, mi sembra di un punto, per contributi pagati tardivamente, questa faccenda risaliva a due anni prima che io comprassi la squadra, ma faccio presente al signor Lo Monaco che, silenziosamente, quando io ho comprato la squadra sapevo già di aver comprato diritti e doveri, cose buone e cose cattive e nelle cose cattive ci stava anche la penalizzazione, che io mi sono preso e che abbiamo scontato durante il campionato, silenziosamente, attenti e prudenti, come d’altronde mi sono anche preso carico di oltre un milione e settecento mila euro di debiti che ho regolarmente pagato».

La lezione di diritto: «E la sospensiva?» «Poi c’è un secondo punto che vorrei chiarire a Lo Monaco, visto che mi ha dato lezioni di diritto. Io non sono avvocato, mi servo di insigni avvocati che mi hanno ricordato, dopo le sue puntualizzazioni, che c’è stata anche una sospensiva ai due gradi di giudizio da lui citati. La sospensiva, momentaneamente, ha azzerato questi due gradi di giudizio, ed è basata su un altro ragionamento giuridico, quindi il giorno 7 sarà sviscerata dai giudici. Quel giorno sapremo se la lezione di diritto che mi ha dato Lo Monaco ha valore oppure no. E’ una dimenticanza quella di Lo Monaco o degli avvocati che gli hanno suggerito di rispondermi, ma è una dimenticanza molto grave, perché ad oggi le disposizioni alle quali lui si riferisce non sono in vigore e noi avremmo avuto in questo momento tutto il diritto di essere ripescati ed essere inseriti per l’inizio del campionato, ma non l’abbiamo nemmeno chiesto, rispettosamente davanti alla legge aspettiamo ormai il giorno 7. Poi Lo Monaco è informato male sul fatto che io abbia fondato un’università in Italia e che comunque di fatto sia una persona che avrebbe dovuto essere meglio informata. Vorrei dire a Lo Monaco che io di università ne ho fondate 3: una in Italia, una in Inghilterra la N.C. Italian University London autorizzata dal governo inglese e una francese la Niccolò Cusano Ecole Paris. Rispetto alle altre cose da lui citate e dette, preferisco non rispondere perché altrimenti diventa una conversazione privata che non interessa a nessuno. Chiudo anticipando all’Ad Lo Monaco che ho dato disposizione ai miei avvocati di ricordargli anche altre piccole dimenticanze, ma questo credo lo faranno nella giornata di lunedi». Lo ‘spettacolo’ fuori dal campo prosegue.

Lo Monaco si rifà sotto, venerdì sera «Vorrei ricordare – risponde – al signor Bandecchi, anzitutto, che ogni parola ha un significato preciso: vale anche per “inesattezze”, “azzerare” e “sospendere”. Le puntualizzazioni di Bandecchi confermano e non smentiscono le mie parole, perché la grammatica italiana, alla quale io mi affido, è come la matematica: non è un’opinione. Nello specifico, Bandecchi conferma che nel corso della stagione 2016/17 l’Unicusano Fondi ha subito e scontato una penalizzazione per contributi pagati tardivamente, al di là dei se, dei ma, delle differenti proprietà del club e delle tempistiche riferite dal patron rossoblù ieri e rossoverde oggi. Inoltre, è confermato che Stefano Bandecchi ha fondato un ateneo in Italia, a prescindere da quanto analogamente accaduto in Inghilterra ed in Francia: quest’ultima ulteriore conoscenza sarà per noi magari utile, domani, ma non è attualmente necessaria. Potremmo dire, quindi, che Bandecchi non distingue correttamente tra i suoi legittimi approfondimenti e le mie presunte inesattezze. È goffa e quasi inconcepibile, poi, la confusione tra ‘sospendere’ ed ‘azzerare’: la sospensiva ha appunto sospeso, e non certo ‘momentaneamente azzerato’, il giudizio minuziosamente argomentato e stringente della Corte Federale d’Appello che include nel novero delle società ‘ripescabili’ Novara e Catania, sentenza peraltro sostanzialmente incontrovertibile a meno di clamorosissimi e storicamente pressoché inauditi “ribaltoni”. Tutto ciò, sul piano dell’equità, vale a prescindere dal verdetto del 7 settembre, che potrà poi incredibilmente azzerare o logicamente confermare un responso chiarissimo emerso in due gradi di giudizio. Chi dice che è tutto incerto fino al 7 settembre? La stessa natura di una ‘sospensiva’ ma anche la… Ternana! Al punto 10) dell’istanza rivolta dalla società rossoverde al CONI per l’annullamento del calendario a 19 del campionato di Serie B, proprio i legali umbri riconoscono infatti questa realtà: ‘i ripescaggi dovranno seguire la predetta decisione nel merito (quella del 7 settembre, appunto, ndr) come stabilito dal Collegio di garanzia dello Sport’. Peraltro, appare giuridicamente palese l’inammissibilità dell’azione della Ternana. Al momento e ad ogni modo, purtroppo e con pesante danno per tutte le società che hanno correttamente richiesto il ripescaggio e che a mio avviso dovrebbero mantenere compattezza in nome della difesa del sistema normativo del calcio, il diritto al ripescaggio è quindi sospeso, grave effetto di una situazione imbarazzante. Conseguentemente, Bandecchi giuridicamente erra e nel merito contraddice la sua società, affermando oggi: ‘noi avremmo avuto tutto il diritto di essere ripescati ed essere inseriti per l’inizio del campionato’. Quanto ad eventuali ‘piccole dimenticanze da ricordare’, resto a disposizione del gentile signor Bandecchi e dei suoi avvocati, per apprendere ogni giorno e non soltanto da lunedì in poi. Non ho bisogno di suggerimenti dai miei legali per prendere una posizione nell’ambito del mio ruolo, credo mi possano bastare la mia esperienza e le mie conoscenze. Terrò certamente conto delle comunicazioni ricevute dai legali e dalle università italiane, inglesi e francesi. Voglia Stefano Bandecchi gradire, frattanto, i miei cordiali saluti».

E Bandecchi? L’imprenditore livornese sabato mattina decide – forse – di chiuderla con una frase e – su richiesta specifica – una foto: «Sorridendo…cordialmente, contraccambio i saluti». Sarà davvero finita?

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