Caos B, Fabbricini: «Rispetteremo Coni»

Ternana, il commissario Figc a Bevagna per la cittadinanza onoraria: «Rivedremo ciò che serve, tutti devono rispettare le leggi». Ufficiale Pobega, test con il Latina

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Il conferimento a Roberto Fabbricini

Un po’ di ore in tranquillità, lontano da via Allegri, da Roma e dal caos legato alla serie B, C e dilettanti. A trascorrerle in Umbria è stato il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini che, giovedì mattina, ha ricevuto a palazzo Lepri la cittadinanza onoraria di Bevagna dal Comune: nel pomeriggio il 73enne romano è stato protagonista della premiazione del vincitore legato al memorial ‘Pietro Palmieri’. Tuttavia l’attuale numero uno della Federazione non si è sottratto alle domande di alcuni giornalisti presenti in merito e, anzi, ne ha parlato con calma e compostezza. Sa bene che anche per lui c’è da attendere il 7 settembre e il giudizio del Collegio di garanzia del Coni: il cambio format a suon di modifiche delle Noif  del 13 agosto potrebbe essere ‘cancellato’ da Franco Frattini. Una cosa è certa: venerdì sera si parte con Brescia-Perugia, poi si vedrà. Ufficiale l’acquisizione di Tommaso Pobega in prestito dal Milan, si cerca di chiudere per Cosimo Chiricò del Lecce seppur ci sia la ‘resistenza’ dell’entourage per non farlo scendere di categoria.

SERIE C, GRAVINA NON MOLLA: L’8 SETTEMBRE I CALENDARI, SI PARTE IL 16

Fabbricini, commissario straordinario della Figc (foto Mirimao)

«Accetteremo sentenza Coni» Massima incertezza, Fabbricini sa che ‘rischia’: «Aspettiamo il 7 settembre, saremo rispettosi di ciò che dice la ‘cassazione’ dello sport. Attueremo eventualmente ciò che vi verrà detto e rivedremo ciò che dovremo. Lo faremo senza dispiacere né dolore, tutti devono rispettare le leggi. B a 22? Non dico nulla finché non c’è la sentenza. Non ho mai interferito con la giustizia sportiva, le ho sempre accettate le sentenze. Rispetteremo ciò che ci diranno. Non ho preferenze, l’importante è che si faccia un discorso di legalità». Poi un’aggiunta: «La giustizia sportiva deve essere rapida, immediata, efficiente. Non possiamo pensare che ci siano ricorsi pendenti a campionato in corso: non è giusto perché la passione degli sportivi va rispettata. Lo ‘spezzatino’ della domenica? Non è più ripetibile l’esperienza di un tempo, molte società vivono anche di questo, trovano risorse da questo aspetto. Credo sia un male necessario».

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Franco Frattini è il presidente del Collegio di garanzia del Coninor

Il sistema calcio e la graduatoria Infine un accenno al sistema nel suo insieme: «Il calcio ha bisogno di una nuova strutturazione. Dobbiamo ridare un format differente, tralasciando il discorso della serie A perché è un mondo a sé. Così non regge con l’attuale numero di squadre professionistiche. Serve un format più asciutto, che possa resistere a tutte le difficoltà dell’organizzazione sportiva. Credo – ha concluso – non ci sia un italiano che la domenica non sappia il risultato della propria squadra, c’è un seguito popolare enorme. C’è un carattere sociale, economico ed etico, valori che vanno ripresi partendo dalla sostenibilità del movimento». Da segnalare che in un’altra intervista concessa al portale SporTerni Fabbricini ha inoltre chiarito che «esiste una graduatoria dei ripescaggi, non è stata resa pubblica per i troppi ricorsi che si intervallano. Senza di quelli avremmo già saputo le tre ripescate, ma con tutti questi ricorsi la teniamo nel cassetto per non generare aspettative, delusioni e polemiche. L’ordine non posso dirlo, anche perché Novara e Catania sono state riconsiderate dalla sentenza del Tribunale federale nazionale, che poi è stata impugnata. Ci diranno se la B sarà a 19, 20 o 22 squadre. Non penso saranno più di 22».

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Bandecchi e Ranucci prima di Ternana-Pontedera

Bandecchi e la duplice ‘guerra’ Dopo la decisione di mercoledì pomeriggio non poteva mancare un intervento del numero uno di via della Bardesca: «Due battaglie, una per la serie B a 22 squadre e una per far sì che sia la Ternana una delle tre squadre ripescate. Penso che – l’intervista a Radio Cusano Campus – siamo in un momento in cui abbiamo la regolarità contro l’irregolarità. Secondo me si stanno verificando delle situazioni estremamente anomale e pericolose – ha detto Bandecchi – La serie C, tanto per cominciare, a mio avviso ha deciso in coscienza nella maniera giusta di partire dopo che si esprimeranno i giudici, perché in questo momento ci sono delle controversie di fondo molto importanti. Non ha senso una serie B a 19 squadre, che cambia le proprie regole all’improvviso. La Figc ha stabilito in venti minuti che tutte le leggi in vigore fino a quel momento sarebbero cambiate. È un’ipotesi peregrina quella del campionato a 19 squadre. Ho letto che questa nuova legge, firmata esclusivamente da un soggetto, è un fatto che capita per la prima volta dal 1930. Quindi si cambia tutto e si ribalta completamente la situazione della serie B, che non è più a 22 ma a 19 squadre. Ma per quale motivo? Questo sta creando danni a tutti: all’Aic, perché comunque ci sono 75-80 giocatori in meno che non giocheranno in B; ad alcune città che non potranno partecipare alla B e quindi avranno un danno di immagine. Tutto questo per un’assurdità colossale: cioè che saranno meno club a dividersi quattro spicci e così le società falliranno con meno facilità. Senza ricordarsi, però, che le società che sono fallite hanno accumulato debiti per almeno 8 milioni di euro all’anno e che la nuova divisione, che arriverà eliminando tre squadre, prevedrebbe circa 500-600 mila euro in più per ogni squadra».

ANTONIO DI SEBASTIANO TORNA A FIRMARE DOPO IL CAOS DEL 13 AGOSTO

Stefano Ranucci e Mauro Balata il 26 novembre 2017

Il ‘consiglio’ a Balata Bandecchi passa poi all’attacco del presidente della Lnpb: ««Se non sbaglio, Balata è un avvocato. Con tutto il rispetto, farebbe meglio a fare l’avvocato che a occuparsi di economia, dove, invece, devo dire che è un po’ indietro. Credo che in questo momento ci siano un gruppo degli imprenditori che fanno gli imprenditori per caso o comunque non so se fanno gli imprenditori perché lo stato italiano gli dà dei soldi; o non so comunque il modo in cui riescono a fare soldi. Dico con estrema certezza che questo calcolo imprenditoriale è buffo, sbagliato, strano e totalmente ridicolo. Ed è inutile che Balata o altri continuino a parlarne. Non voglio farlo, ma potrei scommettere che alcune squadre che giocheranno il prossimo campionato di serie B l’anno prossimo falliranno. E se non sarà quest’anno, sarà il successivo. Perché il meccanismo è sbagliato, è totalmente errato. E finché tutti i campionati professionistici avranno gli impegni obbligatori che hanno e distribuiranno denaro in questo modo, questo circolo guadagnerà non a sufficienza per far girare bene le squadre. Gli imprenditori devono mettere soldi di tasca propria nei propri club, quindi stiamo rubando soldi agli operai per far viaggiare il mondo del calcio. Finché funzionerà così, funzionerà male. Per fare un campionato di serie C decente – spiega Bandecchi – ci vogliono almeno 7-8 milioni di euro. La serie C riesce a distribuire 7-800 mila euro. Quindi, se non metti 6-7 milioni tuoi, la tua squadra fallirà. In serie B, quando almeno 4-5 milioni ti arrivano dalla Federazione, se ne hai messi altri 4-5 hai fatto un ottimo campionato. Quindi c’è un’ipocrisia di fondo, perché falliranno molte più squadre di C se la serie B si riduce a 19. È tutto un sistema errato. Non voglio fare scuola di economia ma tutte le persone che stanno nel mondo del calcio sanno che questa è una puttanata colossale».

L’ingresso della Figc in via Allegri

La battaglia giudiziaria Giornata decisiva il 7 settembre: «In maniera molto chiara – prosegue il proprietario – vorrei dire che la Ternana ha due battaglie in corso. Perché ha subito due torti. Il primo torto è quando alcuni giudici hanno cambiato le regole. Perché questo è l’anno delle regole cambiate, è l’anno delle regole che non ci sono più, è l’anno della grande incertezza. Il casino l’hanno creato Novara e Catania, che sono arrivate in seconda battuta chiedendo a un giudice di cambiare regole che esistevano, le regole per il ripescaggio. Ricordo che sarebbero dovute essere ripescate le società virtuose, cioè che non avevano né illeciti amministrativi né sportivi. Sta di fatto che questa legge è stata cambiata e all’improvviso due squadre che non potevano essere ripescate in B hanno iniziato a creare casino, cioè Catania e Novara. Oggi è vero che portano avanti con noi la battaglia della serie B a 22 squadre, ma io non scordo che, finita la prima battaglia, inizia la seconda. Io voglio far ripescare la Ternana, perché le leggi di quest’anno, quelle che erano in vigore, dicevano che le squadre che dovevano essere ripescate dovevano essere quelle virtuose. Quindi, in ordine, Siena, Ternana e Pro Vercelli. Ed è inutile continuare a far chiacchiere. Le battaglie da vincere sono due. La prima perché il campionato di B torni a 22 squadre, perché le puttanate che ho sentito sono infinite, perché evidentemente parlo con dei dilettanti in economia. La seconda, che chiamo “battaglia di giustizia” e sulle regole che dicevano che alcune squadre non potevano essere ripescate, e così dovranno restare le regole. E siccome confido nella giustizia e nel fatto che il Coni sia sulla strada giusta, alla fine io mi aspetto che la Ternana vinca queste due battaglie. Spero di essere stato molto chiaro: campionato di B a 22 squadre e campionato con il ripescaggio della Ternana. E Balata può stare sicuro che non fallirà la Ternana quest’anno. Finché sarà mia non fallirà».

Danilo Pagni, ds rossoverde

Il valore dei rossoverdi Passaggio sulla squadra: «A proposito di vittorie, ci sono quelle in tribunale e quelle sul campo. E la Ternana sta proseguendo la costruzione della rosa per la prossima stagione, seppure con l’incertezza della categoria e tutte le conseguenze e difficoltà che ne scaturiscono. Sull’aspetto agonistico voglio fare una valutazione facendo una rassegna stampa. Ho letto – l’analisi di Bandecchi – su alcune testate nazionali che si parla della Ternana come di una squadra molto forte nel caso in cui dovesse disputare il campionato di serie C. Perché è una squadra ben concepita. So che l’allenatore ha fatto molte richieste e noi abbiamo tentato di accontentarlo nel modo migliore. So che è abbastanza contento della squadra che si trova a gestire oggi. Sono convinto che se affronteremo il campionato di C tenteremo di salvarci; se invece andremo in B, mi hanno detto che abbiamo una squadra che potrebbe arrivare al 21esimo posto (ride, ndr). A parte gli scherzi, non so cosa faremo ma la mia idea è sempre la stessa e io sono sempre chiaro: anche in serie B potremmo giocare bene le nostre carte. Stiamo combattendo una battaglia ‘legale’, e secondo me di giustizia, con grinta, con determinazione e lottando con le unghie e con i denti contro i poteri forti di questa nazione, battaglia che mi aspetto di vincere, mi aspetto che in campo i nostri giocatori facciano la stessa identica cosa. Perché l’importante nel calcio, come nella vita, è vincere. Quindi io voglio vincere questa battaglia, o almeno fare di tutto per farlo, e spero che i calciatori facciano la stessa cosa in campo. E se alla fine perderemo, spero che perderemo con onore. Il calcio non mi appassionava e non mi prendeva, poi ho commesso degli errori che sono sotto gli occhi di tutti: purtroppo ho portato questa squadra a retrocedere. Ho ammesso i miei errori e me ne sono fatto carico. E ho detto a me stesso: devo dimostrare di non essere l’uomo che è apparso in questo campionato, un uomo che retrocede, che perde, che sa portare avanti solo la sconfitta e le chiacchiere. Quindi ho iniziato a seguire il calcio più da vicino, e per me voleva dire stare in panchina, respirare l’aria del campo. Volevo vedere in faccia l’allenatore e i calciatori, e soffrire insieme a loro. Così ho iniziato ad apprezzare questo gioco, a capire che si può fare qualcosa, e a lottare. E ora voglio vincere, non c’è più da chiacchierare. Vado in panchina perché in panchina ho perso, mi sono preso le giuste critiche dei tifosi quando la squadra è andata male».

Stefano Ranucci giovedì pomeriggio al Liberati

Bandecchi e De Canio «In quel momento – le parole dell’imprenditore livornese – ho iniziato a desiderare di dimostrare che anche nel mondo del calcio avrei potuto fare qualcosa di buono. Apprezzo molto l’allenatore De Canio, perché è un uomo importante per il mondo del calcio. Secondo me ha un grandissimo carattere, e da lui sto apprendendo molto. Quest’anno vogliamo fare un buon campionato e io starò spesso in panchina perché spero di poter dare il mio contributo direttamente. E capire da lì, da vicino, quali sono le cose da fare. Voglio dimostrare di essere bravo anche nel mondo del calcio. Voglio essere sfacciato, lo voglio dire all’inizio. All’inizio abbiamo fatto dei risultati poco giusti, ma io non ho partecipato direttamente. Questa volta, invece, voglio partecipare direttamente, voglio vincere o perdere direttamente. L’ultima volta mi sono preso degli insulti e questa volta vorrei prendermi degli applausi, se capiterà. Io confido veramente nell’ultimo grado della giustizia sportiva, perché mi sembra che si sia presa la strada giusta. La Ternana ha due battaglie. La prima portare il campionato di B a 22 squadre, come è giusto che sia e come doveva essere. La seconda è ripristinare la legalità anche per quanto riguarda i ripescaggi; quindi per quanto mi riguarda le squadre che devono essere ripescate devono essere quelle che non hanno commesso illeciti sportivi e amministrativi, come dicevano dalle regole iniziali. Io spero che questo avverrà e sarà così sancito dall’ultimo grado di giustizia. Il 7 sera sapremo – conclude – se la Ternana sarà in B o in C. Comunque vada, faremo il massimo per fare un buon campionato, e almeno di arrivare penultimi».

Francesco Salvemini, cessione in arrivo

Pobega rossoverde, test con il Latina Nel pomeriggio intanto via della Bardesca e il Milan hanno ufficializzato il passaggio in prestito alla Ternana del classe ’99 Tommaso Pobega, ex capitano rossonero di ruolo playmaker. L’occasione per testarlo? Domenica pomeriggio, quando al ‘Liberati’ ci sarà un test amichevole contro il Latina< (attesa l’ufficializzazione). I laziali militano nel campionato di serie D.

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