L’ultimo volo tarda mezz’ora e la navetta se ne va (in orario): tutti a piedi a Perugia. Melasecche inviperito

Polemiche per quanto accaduto venerdì sera all’aeroporto ‘San Francesco d’Assisi’. «Tanti turisti stranieri increduli»

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«Avrei voluto farvi vedere il magnifico ‘day 7’ con la fantastica Casa della Musica di Vienna ma, purtroppo, ieri sera (venerdì, ndR) tutti i passeggeri del volo, in ritardo di circa 35 minuti, sono rimasti a piedi all’aeroporto internazionale dell’Umbria – Perugia ‘San Francesco d’Assisi’». Inizia così il post Facebook della collega – addetta stampa del Comune di Perugia – Simona Cortona, che via social ha denunciato quanto accaduto venerdì sera al rientro in Umbria. Il volo proveniente dalla capitale austriaca ha tardato poco più di mezz’ora e la ‘coincidenza’ con la navetta BusItalia per raggiungere Perugia, è andata a farsi benedire. Con disagi a raffica per tanti viaggiatori, delusi, amareggiati, increduli e in qualche caso imbufaliti.

«’Grazie’»

«La comoda navetta Airlink di Busitalia – prosegue Simona Cortona – ultimo corsa alle 20.35, se n’è andata, ovviamente in orario e tutti noi, turisti italiani e stranieri, ma più stranieri credetemi, siamo rimasti a guardarci negli occhi increduli dall’incomprensibile disservizio, visto anche che il volo provieniente da Vienna è l’ultima tratta in arrivo a Perugia. Grazie – è la nota di sarcasmo – perché mi ero abituata ad una capitale a misura di famiglia, dove i trasporti pubblici lavoravano h24, dove non esistono tornelli nella metropolitana e tutti pagano i biglietti, dove puoi raggiungere ogni parte della città con qualsiasi mezzo, dove tutti danno la precedenza a pedoni e ciclisti, dove il rispetto per i cittadini viene prima di ogni altra cosa».

Melasecche: «Non accada mai più. Chiesta una relazione»

Sulla vicenda interviene duramente l’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, Enrico Melasecche: «E’ inaccettabile che l’ultimo autobus della sera non abbia atteso mezz’ora in aeroporto i viaggiatori in arrivo da Vienna – afferma -. Ho chiesto una relazione formale. L’etica del servizio pubblico non può non prevalere nonostante la privatizzazione del tpl avvenuta circa cinque anni fa. Ho appreso questa mattina (sabato, ndR) che ieri sera i viaggiatori giunti da Vienna all’aeroporto San Francesco non abbiamo trovato l’Airlink ad attenderli per portarli alla stazione di Fontivegge. Non è stato fatto attendere l’autobus, che alle 20.35, non vedendo arrivare l’aereo, sembra se ne sia andato tranquillamente non preoccupandosi minimamente, parlo dei responsabili del servizio, del disagio che avrebbero causato alle persone ed il nocumento prodotto a tutti gli enti che a vario titolo hanno interesse alla buona immagine dell’Umbria e di Perugia in particolare. Premesso che di quella corsa si fa carico completamente e solo la Regione Umbria – osserva Melasecche -, tenuto conto che quel servizio è stato voluto con fermezza dal sottoscritto perché fino a pochi mesi fa non esisteva, che sia Trenitalia che Busitalia hanno collaborato positivamente al progetto, che lo stesso sta avendo un successo notevole, né potrebbe essere diversamente, in quanto è assurdo pensare ad un aeroporto internazionale senza autobus per portare i viaggiatori nella città più vicina per consentire loro di tornare alle proprie case o proseguire con il treno verso le successive destinazioni, per nessuna ragione al mondo può ripetersi un fatto del genere. Oltretutto, quale assessore regionale alla Protezione civile ed ai trasporti, ho il cellulare acceso 24 ore su 24 – prosegue – e mi capita di frequente di ricevere messaggi che mi aggiornano sugli eventi che possono in Umbria causare disagio alla popolazione, dal blocco dei treni per qualsiasi ragione, attivando le società di trasporto immediatamente i servizi sostitutivi su gomma, dagli incendi alle situazioni meteorologiche estreme che portano a nubifragi, allagamenti e così via. Chiunque mi avesse interpellato, non avrei avuto il minimo dubbio su cosa fare. Lunedì – prosegue l’assessore Melasecche – chiedo una relazione sull’accaduto per capire la dinamica e le ragioni dell’inconveniente, ma soprattutto per fare in modo che non accada mai più. Mi scuso io personalmente con i viaggiatori, italiani e stranieri, non risultandomi che l’abbiano fatto coloro che ne sono responsabili. Come ampiamente noto – conclude – il servizio di trasporto pubblico in Umbria è privatizzato da vari anni e non sono più società pubbliche che lo gestiscono. Tuttavia, nonostante la logica sia quella del profitto aziendale, non è assolutamente possibile che accadano fatti del genere. Nella gara che stiamo predisponendo, superando l’atto d’obbligo che vige irregolarmente da troppi anni, al di là della contrattualistica necessariamente commerciale, ribadiremo con forza la necessità di un’etica pubblica che salvaguardi sempre il rispetto per l’utente rispetto alla valutazione economica del gestore, sia che quel servizio lo svolga il concessionario vincitore della prossima gara sia, come nel caso in esame, che lo subappalti a qualche piccola società locale. Deve prevalere sempre il buon senso e, nel dubbio, vanno chiariti preventivamente i casi limite che possano accadere, proprio perché debbono essere preventivamente valutati e risolti».

Enrico Melasecche

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