Narni-Amelia, ospedali «non saranno Rsa». De Rebotti replica

Sarà Rsa Covid invece il centro geriatrico ‘Le Grazie’ di Terni. Il commissario della Usl2: «Decisioni che non avrei mai voluto prendere ma servizi essenziali sono confermati»

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Una lettera per spiegare ai sindaci di Narni e Amelia ed alle rispettive comunità, la decisione – che ha dato il là a discussioni, spiegazioni e proteste – di spostare gli anestesisti e il personale di sala operatoria dei due nosocomi, all’ospedale di Spoleto, ora ospedale Covid. È quella inviata sabato dal commissario straordinario della Usl Umbria 2, Massimo De Fino.

COVID, RICONVERSIONE OSPEDALI NARNI-AMELIA: POLEMICHE E SPIEGAZIONI

«Momento grave. Decisioni che non avrei mai voluto assumere»

«Come prima cosa – scrive De Fino – chiedo scusa se probabilmente non sono stato chiaro nella precedente nota, ma l’aggravarsi degli eventi (siamo passati da 400 a oltre 700 positivi Covid al giorno in meno di 48 ore) e la necessità di dare una risposta assistenziale immediata in presenza di questo nuovo preoccupante scenario, mi hanno portato a scelte decisionali che nessuno, me compreso, avrebbe voluto compiere. Chi come voi ha a disposizione il dato epidemiologico dell’andamento dei contagi, sia attraverso la dashboard regionale che il bollettino dell’azienda sanitaria, e partecipa all’unità di crisi prefettizia, ha piena contezza della criticità della situazione che ci chiama ad assumerci responsabilità e compiere scelte dolorose e difficili. Il nostro compito, prima ancora morale che istituzionale, è quello di salvare le vite umane e non possiamo ignorare o sottovalutare la gravità del momento».

Massimo De Fino

«Ospedali in crisi e interventi programmati sospesi ovunque»

Nella sua lettera il commissario della Usl2 richiama lo stato di difficoltà dell’azienda ospedaliera di Terni, non solo per gli accessi al pronto soccorso, ma anche per il numero di anestesisti e dei posti letto di terapie intensive dedicate al Covid: «Inutile dire che il numero di posti letto, di ricoveri e di contagiati ha superato di gran lunga, quasi il doppio, il numero massimo raggiunto nella prima fase della pandemia. Non da oggi gli ospedali di Narni e Amelia, anche in ambito chirurgico, svolgono attività programmate (sospese dalla Regione almeno fino al 14 novembre, ndR) e non di emergenza urgenza. Ciò non toglie – scrive De Fino – che la scelta di integrare temporaneamente il personale di Narni-Amelia con quello di Spoleto al fine di raggiungere l’obiettivo, a brevissimo termine, di aumentare i posti letto di terapia intensiva e di terapia subintensiva, sia stata dettata dalla situazione di forte criticità».

Le Grazie è Rsa Covid

Il commissario straordinario della Usl2 aggiunge poi che «al fine di ridurre il carico assistenziale Covid dell’azienda ospedaliera di Terni, la Usl Umbria 2 intende aprire in brevissimo tempo una Rsa Covid nel polo geriatrico Le Grazie, ove già ci sono otto ospiti positivi. Si prevede di trasferire i nove ospiti non Covid a Cascia, Trevi e, al massimo tre pazienti, a Narni o Amelia, in attesa della loro dimissione. Non si tratta quindi di trasformare gli ospedali di Narni e di Amelia in Rsa, ma soltanto di ospitare tre pazienti per qualche giorno. Tutte le attività riabilitative, la dialisi, i servizi ambulatoriali ecc. non subiranno modifiche o interruzioni mentre le prestazioni chirurgiche riprenderanno nel momento in cui avremo il personale da dedicare a Spoleto, basti vedere tutti gli avvisi che sono sul portale di questa Usl per essere più tranquilli».

«Personale in arrivo e terapia oncologica garantita»

«Già dalla prossima settimana – prosegue Massimo De Fino – avremo a disposizione giovani medici laureati contrattualizzati, nuovi infermieri con l’avviso per l’assunzione a tempo determinato indetto, su scala regionale, dall’azienda ospedaliera di Terni e nuovi operatori socio sanitari con la pubblicazione della graduatoria dell’avviso espletato dalla Usl Umbria 2. Nel contempo – conclude il commissario straordinario – al fine di mantenere le attività inderogabili dei presìdi di Narni Amelia, ed in particolare quelle di terapia oncologica, dopo un incontro svolto in data odierna (sabato, ndR) con il dottor Bronzetti e con i dottori Amici e Guerrieri, gli anestesisti chiamati a fornire supporto ai colleghi di Spoleto, si è concordato di assicurare un monte di 12 ore per un turno di servizio antimeridiano presso il presidio di Narni. Il tutto con l’auspicio che non venga meno il confronto proficuo e il dialogo che hanno sin qui caratterizzato le relazioni tra l’azienda Usl Umbria 2 ed i comuni di Narni e Amelia».

Francesco De Rebotti

La risposta di De Rebotti

Puntuale la replica del sindaco di Narni, Francesco De Rebotti: «Ringrazio il commissario Usl Umbria 2 De Fino che apre la sua comunicazione scusandosi e le scuse sono accettate ovviamente. Cose da gentiluomini, lontane, sconosciute a coloro che hanno dipinto con parole volgari ed offensive le obiezioni e le proposte che mi sono permesso di avanzare, mettendo in discussione la scelta intrapresa di destinare ad altre funzioni parte del personale ospedaliero del territorio di fatto fermando le attività ospedaliere. È una questione di stile che non tutti sono in grado di interpretare. Apprezzo lo sforzo nel ridimensionamento della scelta che evidentemente, e al di là delle parole crasse, qualcun altro ed in maniera inconfessabile ha ritenuto di dover adoperarsi a modificare. Se si garantiscono i servizi, se non ci sarà (come si evince invece dalla mail di ieri) una riconversione delle strutture ospedaliere in Rsa, perché questo è scritto, non facendo riferimenti quantitativi (i tre pazienti Rsa) ma solo qualitativi, se si assicura che ciò non avverrà in futuro e nel caso si adotteranno scelte tipo quelle che ho suggerito (impegnare strutture ricettive sotto utilizzate o non utilizzate), se si scommette sulla funzione ordinaria dei nostri presidi ospedalieri a servizio del territorio (ricordo le tre sale operatorie disponibili), se si riapre la funzione di punto di primo soccorso chiuso a marzo, se in definitiva si ascoltano le preoccupazioni della comunità e di chi la rappresenta, lo ritengo un primo passo. Parlo e prendo posizione raramente – prosegue De Rebotti -, quando lo faccio è perché è necessario nel contenuto e nella forma. Aggiungo invece che la presenza dell’anestesista solo ‘di guardia’ (12 ore sulle 36 settimanali ad unità di personale come modificato rispetto alla scelta di un impiego totale) permetterà di recuperare alcuni servizi ambulatoriali, oncologici o diagnostici, ma interromperà l’attività del polo chirurgico dell’ospedale di Narni anche al di là ed oltre la direttiva della Regione, bloccando di fatto definitivamente la programmazione degli interventi. Ribadisco che c’erano e ci sono alternative per dare risposte anche in maniera più stabile ai pazienti Rsa piuttosto che utilizzare in parte o in tutto una struttura ospedaliera. Pensare o sostenere che l’emergenza e le questioni che si stanno affrontando durino qualche giorno o settimana è distante dalla realtà. Per questo al tema degli ospiti delle Rsa andrebbe data una soluzione definitiva e continuativa. Ho utilizzato la metafora dell’albero rinsecchito che non riesce a rigenerare, sfrondandolo, un altro albero. Questa è la situazione in cui ci troviamo, in cui il contributo che potrà dare il personale del nostro ospedale sarà pressoché nullo per il rafforzamento del presidio spoletino a cui fa riferimento il commissario. Ribadisco quindi la necessità di ripensare la scelta presa ancora più in profondità in modo da trovare un sostegno oggettivo ed efficace al rafforzamento del polo covid di Spoleto, mantenendo nelle nostre strutture le professionalità decisive nel poter garantire continuità assistenziale e di servizio ai cittadini. Continuerò – conclude il primo cittadino di Narni – a sostenere questa posizione confidando in un supplemento di riflessione delle istituzioni regionali. Darà fastidio a qualcuno ma dei fastidi altrui da tempo non mi interesso».

NurSind Terni: «Senza preavviso»

Nel tardo pomeriggio è il NurSind Terni ad intervenire per voce del segretario territoriale Paolo Scaramuccia: «Si apprende della decisione regionale di riorganizzare gli ospedali di Narni e Amelia e conseguentemente trasferire il personale medico – infermieristico delle sale operatorie presso l’ospedale di Spoleto per far fronte all’emergenza Covid. Una nuova ed improvvisa riorganizzazione che vede costretti gli operatori a dover prestare servizio a chilometri di distanza dalla abituale sede di lavoro ed in setting assistenziali profondamente diversi da quelli abituali, per i quali non ha ricevuto adeguata formazione a tempo debito e senza aver dato loro nemmeno la possibilità di potersi organizzare a livello familiare. Per l’ennesima volta si ha la sensazione che la Regione Umbria stia navigando a vista, in totale assenza di programmazione, con il serio rischio di veder naufragare il Servizio sanitario regionale. Rete ospedaliera al collasso, servizi territoriali in grande affanno, utenti con patologie severe che vedono rimandati interventi chirurgici e ricoveri per carenza di personale
che deve essere impiegato nelle aree Covid: questa la realtà ad oggi prodotta dalle incertezze ed inadeguatezze decisionali e programmatiche. NurSind Terni, pur comprendendo la necessità di supportare il personale sanitario dell’ospedale di Spoleto in questa fase emergenziale, che tale non sarebbe se vi
fosse stata adeguata programmazione – conclude – durante la tregua estiva, denuncia l’ennesima occasione persa, da parte della Regione Umbria e dei suoi massimi esponenti, per un coinvolgimento attivo del personale interessato da decisioni di tale portata».

Ambulanze in fila, Nursind: «Otto mesi buttati nel cesso»

Mario Bruni (Fials): «Sottrazione di servizi ai cittadini»

Per il segretario regionale Fials Mario Bruni si tratta di «una decisione unilaterale della Regione che ha escluso dal confronto organizzazioni sindacali e relative amministrazioni comunali. Sui tavoli del confronto aperto con la Regione più di una volta siamo venuti a richiedere la attivazione di una rete di servizi Covid mediante l’attribuzione di specifiche competenze alla rete degli ospedali. Richieste che non hanno mai trovato risposte organiche e credibili. Senza contare che già, fin dalla prima fase della pandemia, la Fials aveva pubblicamente richiesto di dedicare specificatamente gli ospedali di Narni-Amelia alle funzioni vitali di attività ordinarie da integrarsi con l’ospedale di Terni. Senza contare della necessità più volte avanzata, di un’integrazione delle risorse più consa con il territorio per tutte le attività di emergenza-urgenza. Trasformare, anche se momentaneamente, un presidio a bassa e media complessità in Rsa ha il sapore di una sottrazione di servizi ai cittadini con l’aggravante di una dequalificazione di tutti i professionisti operanti nelle varie specialità. Chiediamo pertanto alla presidente di volere annullare il provvedimento e di ritornare sui relativi tavoli di confronto».

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