Nestlé: «Il cioccolato da solo non basta»

Perugia, la Rsu «non soddisfatta» dopo primo confronto sul piano commerciale

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Come previsto si sono incontrati – Nestlé e sindacati – per il confronto sul piano commerciale 2015-2016. E, pure questo era previsto, il giudizio dei sindacati è interlocutorio. La prossima settimana ci saranno le assemblee con i lavoratori, ma intanto qualche elemento viene dato.

Solo cioccolato La Rsu dice subito che «non ritiene pienamente soddisfacente questo piano, poiché esso prevede sviluppo e sostegno, in termini di investimenti e marketing, quasi esclusivamente per il settore cioccolato. Come già detto in altre occasioni, da ultimo in sede ministeriale questa settimana, la Rsu ritiene che la Perugina non potrà garantire i livelli occupazionali in essere e l’attenuamento della ‘curva’ bassa di produttiva se sceglierà di concentrare quasi esclusivamente le proprie produzioni nel settore del cioccolato».

Settori trascurati I limiti che la Rsu riscontra in questo piano commerciale «sono legati alla mancanza di una vera e propria strategia industriale, soprattutto nel settore del mercato interno. Ancora una volta ci è stato mostrato che le difficoltà nel garantire la piena occupazione dei lavoratori derivano dal fatto che siamo di fronte ad un evidente calo del settore confiserie, segmento in cui, da sempre, la Perugina è leader di mercato, ma che ad oggi risulta quello più colpito dalla crisi».

Gli investimenti L’azienda avrebbe spiegato che alcune campagne, per i periodi di San Valentino, Pasqua e simili, «sono andate meglio degli anni precedenti, poiché supportate da apposite strategie di marketing. Prendiamo atto di queste notizie – dice la Rsu – che avvalorano ulteriormente la nostra tesi: laddove i nostri prodotti vengono sostenuti da investimenti e da apposite campagne pubblicitarie, i risultati sono evidenti».

Le richieste Secondo i sindacati, insomma, «la Perugina dovrà continuare ad avere nel settore del cioccolato il suo punto di riferimento principale, ma questo non potrà avere il carattere dell’esclusività, per le ragioni già evidenziate. Ecco perché continuiamo a pretendere da parte di Nestlé un piano industriale espansivo e su questo versante abbiamo colto positivamente quanto detto dal ministero dello sviluppo economico, che ha ribadito di ritenere la Perugina una fabbrica strategica per il Paese e che pertanto monitorerà attraverso il tavolo aperto l’evolversi della situazione».

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