Norcia: «Negozi chiusi, questi sono i motivi»

Delocalizzazione sofferta per le attività commerciali: Confcommercio Valnerina ha convocato i tecnici della Regione per fare il punto

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Non esagerava chi, da Norcia, protestava per lo stato del cantiere di via della Stazione. Emanuele Persiani, proprio venerdì mattina, denunciava che «quelle casette sono vuote, quasi nessuno dei commercianti che ha ricevuto le chiavi ha potuto trasferire lì l’attività e ci sono anche dei problemi per lo spostamento delle attrezzature necessarie per aprire». Solo un paio, infatti, avrebbero materialmente ‘preparato’ il negozio, ma senza poter aprire. E la conferma ha fatto presto ad arrivare.

La riunione «Il nuovo centro polivalente di Norcia di via della Circonvallazione Ovest è ad oggi ancora un cantiere, poiché non ci sono le conformità per le strutture e gli impianti così come l’autorizzazione a delocalizzare, che non è stata ancora ottenuta da tutte le attività commerciali». A dirlo è  Confcommercio Valnerina al termine di una riunione con i gestori delle attività commerciali del centro storico di Norcia e alcuni funzionari e tecnici della Regione.

IL CANTIERE E I NEGOZI CHIUSI – LE FOTO

Le difficoltà «Per questo – spiega il presidente Alberto Allegrini – è stato necessario fare un punto della situazione, a causa delle tante difficoltà riscontrate per la riapertura delle attività. Vogliamo che l’economia di Norcia e della Valnerina riparta con slancio, prima possibile».

Le risposte Allegrini dice poi che «abbiamo già ottenuto ulteriori risposte da parte dei tecnici regionali e anche dal Comune di Norcia, presente con il vice sindaco Pietro Luigi Altavilla, ma dobbiamo fare presto e bene. Continuiamo a lavorare affinché tutte le attività commerciali del territorio possano ripartire. Il prossimo appuntamento sarà un focus concreto sull’annunciata ‘galleria commerciale’, che dovrà dare ‘ospitalità’ alle restanti attività commerciali».

I fondi Ai tecnici della Regione «è stato sottoposto, in particolare, il tema del rimborso della merce andata distrutta dal sisma: secondo la norma infatti è previsto un rimborso pari al 60% delle perizie asseverate. Sul piatto anche il tema del pagamento dell’Iva delle fatture e il rimborso per gli adeguamenti degli impianti alle esigenze di ogni singola impresa. Su questi argomenti – conclude il presidente di Confcommercio Valnerina – seguiranno ulteriori approfondimenti».

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