Terremoto in Umbria, 3.600 persone assistite

Terremoto, la Protezione civile ha già montato tre grandi tende e altrettante – complessivamente potranno ospitare 240 persone – saranno pronte in serata

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Sono 3.600 – il dato viene dalla Protezione civile – le persone che risultato ‘assistite’ in Umbria. Il dato comprende coloro che hanno accettato di spostarsi negli alberghi (peraltro viene segnalato che ci sarebbe bisogno di altre strutture in grado di dare ospitalità) e chi, invece, viene aiutato sul posto.

Le tende La Protezione civile ha già installato a Norcia tre grandi tende pneumatiche che ospitano ciascuna tra le 30 e le 40 persone, ed altre tre uguali saranno pronte, probabilmente, per martedì sera. Secondo quanto si apprende da fonti della stessa Protezione civile, ci saranno anche due cucine da campo e una grande mensa. Tutti i locali saranno provvisti di riscaldamento, visto che le temperature la notte sono al di sotto dello zero. Complessivamente, le tende potrebbero ospitare fino a 240 persone. Si sta lavorando, però, per allestire nuove tendopoli in grado di ricevere fino a 1.500 persone. Quelle che proprio non vogliono, o non possono, lasciare Norcia e le altre località maggiormente colpite.

terremoto-renzi-conferenza-31-ottobreStrategia ‘mista’ Lo aveva annunciato, del resto, lo stesso presidente del consiglio Matteo Renzi, dopo il consiglio dei ministri straordinario di lunedì, quando aveva indicato le parole chiave della nuova strategia ‘mista’ che verrà messa in campo: «Emergenza, ricostruzione e prevenzione», aveva detto Renzi, annunciando la seconda estensione degli effetti dello stato di emergenza già disposto dal governo dopo il sisma del 24 agosto.

Renzi «Nelle prossime 72 ore – ha garantito – metteremo in campo un ulteriore decreto legge (da definire se sarà agganciato a quello già in fase di elaborazione; ndr) per accelerare le procedure e mettere ulteriori risorse per affrontare l’emergenza». Il premier ha ricordato che si vuole aumentare il personale in servizio nelle zone terremotate: «Ci sono già a tempo pieno 320 carabinieri, 120 agenti di polizia, un migliaio di vigili del fuoco, ma i cittadini ci chiedono a cui abbiamo proposto di spostarsi, ci chiedono di proteggere le loro case e dobbiamo farlo al meglio». Poi, ha spiegato Renzi, «sarà indispensabile incrementare il numero delle persone che dovranno aiutarci a smaltire il carico burocratico: ci furono 72 mila richieste di valutazioni dopo il terremoto de L’Aquila e 49 mila in Emilia Romagna. In questo terremoto le richieste erano 77 mila prima di domenica, quando si è verificato il peggior terremoto più grave degli ultimi 36 anni».

Il prototipo di casetta (Foto A.Mirimao)

Il prototipo di casetta (Foto A.Mirimao)

Containers Ecco perché, ha chiarito il presidente del consiglio, «visto che per arrivare al montaggio delle casette ci vorranno alcuni mesi, soprattutto per i problemi di urbanizzazione, abbiamo stabilito di organizzare il lavoro in quattro fasi: l’immediata emergenza, con possibile spostamento di chi accetterà in albergo; utilizzo di container, per far tornare le persone nelle zone di provenienza senza utilizzare le tende, visto che in quelle zone farà molto freddo; montaggio delle casette, tra primavera ed estate; ricostruzione, da realizzare in tempi ragionevolmente rapidi». Ma intanto si provvede a rimontare le tende.

Catiuscia Marini e Nicola Alemanno

Catiuscia Marini e Nicola Alemanno

Marini «Il presidente del consiglio ed il governo hanno pienamente colto la straordinarietà dell’emergenza che stanno vivendo i nostri concittadini – commenta la presidente Marini – e, per questo, sono grata al presidente Renzi e al governo di aver annunciato un provvedimento che va nella direzione di accelerare i tempi in tutta questa prima fase dell’emergenza in modo da consentire l’assistenza alla popolazione attraverso i container in prima battuta e poi con la predisposizione di casette. Superata la fase dell’assistenza ai cittadini, i provvedimenti annunciati consentiranno la realizzazione di tutti gli interventi necessari di messa in sicurezza del patrimonio danneggiato, nonché di dare risposte ai fabbisogni del settore agricolo e zootecnico e di tutte le attività economiche e produttive. Una linea – aggiunge – che cerca di comprendere la fase di profonda emergenza che le nostre popolazioni stanno vivendo, anche in condizioni climatiche particolarmente difficili, e che ci pongono questioni nuove che impongono risposte molto rapide. Per noi, infatti, ci sono prima di tutto i cittadini che attendono atti e fatti concreti».

 

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