Omofobia, Umbria: «Cambiare rotta»

La comunità ‘Lgbti’ e l’Agedo di Terni chiedono all’Assemblea legislativa di «impegnarsi chiaramente contro questo odioso fenomeno sociale sempre più diffuso»

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La comunità ‘Lgbti – persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender’ di Terni e provincia, è unita nel chiedere con forza «l’approvazione del decreto Legge regionale contro l’omofobia». Con loro anche l’Agedo Terni – il referente umbro dell’Associazione che rappresenta i genitori, i parenti e gli amici di persone ‘Lgbti’ – che chiede all’Assemblea legislativa dell’Umbria di «impegnarsi chiaramente contro questo odioso fenomeno sociale sempre più diffuso anche nella nostra Regione».

L’omofobia In una nota di Michael Crisantemi, vicepresidente della comunità ‘Lgbti’ si legge che «altri rinvii, o peggio, fallimenti come quello dell’ultima legislatura regionale, non saranno eticamente e politicamente accettati. È giunto il tempo che la classe dirigente si assuma la responsabilità delle proprie azioni, anche di fronte agli elettori in vista delle future tornate». L’omofobia, si legge ancora nella nota, «è una piaga sociale che affligge in maniera significativa la nostra Regione e che va combattuta culturalmente con lo sforzo di tutti. La politica faccia la sua parte e non ci lasci da soli in questa missione quotidiana che portiamo avanti sulle nostre vite».

«Giustizia» Solo a Terni, continua Crisantemi, «nel 2016 sono stati segnalati, al netto dell’enorme sommerso, ben 7 casi di omofobia. Basti pensare che quelli denunciati a livello nazionale si attestano intorno ai 20/30, che vanno dal bullismo scolastico all’ingiuria, dalla diffamazione alle minacce. Noi stessi ne siamo stati vittime solo per portare avanti i valori e le sfide in cui crediamo: una società libera, aperta, rispettosa delle differenze e che non discrimini in base all’orientamento sessuale e/o di genere. Noi siamo forti e preparati, ma ci sono tanti ragazzi, tante ragazze, che vivono nell’esclusione sociale e nella marginalizzazione. A loro va il nostro pensiero, a loro dovrebbe andare quello dei signori consiglieri quando saranno chiamati ad approvare o a respingere questo disegno di legge. Tra gli adolescenti ci sono ancora troppi suicidi che non trovano una spiegazione, che meritano giustizia».

«Cambio di rotta» Marisa Maurizi, referente Agedo di Terni scrive che si tratta di «un provvedimento a favore delle nostre famiglie che non lascia nell’indifferenza e nel silenzio i nostri ragazzi e tutti noi. C’è un disagio sociale crescente che ha raggiunto livelli preoccupanti e che deve essere risolto con misure di prevenzione e interventi positivi che possano diffondere a tutti i livelli una cultura del dialogo, del rispetto e del riconoscimento delle differenze. Ed è proprio quello che questa legge si prefigge di fare. Troppi ragazzi meditano di farla finita in ragione del proprio orientamento sessuale. Serve urgentemente un cambio di rotta».

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