Orvieto: in carcere un concerto che emoziona

È quello del gruppo The cherries on swing set. La felice intuizione all’invito è venuta all’ufficio educatori della casa di reclusione

Condividi questo articolo su


«Non so come ringraziarvi. Siete un pubblico molto speciale, non è comune ricevere così tanta energia ed emozioni nei nostri concerti. Speriamo di avervi trasmesso allegria e ottimismo». Così il maestro Stefano Benini, fondatore del gruppo vocale The cherries on swing set, nonché direttore del coro del Duomo di Orvieto, ha salutato commosso i numerosi detenuti della casa di reclusione di Orvieto, prima di concedere loro un bis e ricevere i fragorosi applausi che lui e il suo hanno scatenato dopo ogni canzone. Per oltre un’ora il giovane quintetto, tre voci femminili e due maschili, ha proposto canzoni famose del repertorio italiano e internazionale, classiche e recenti, arrangiate per sole voci a cappella ed effetti ritmici, anche questi prodotti con il solo strumento vocale. Il concerto, tenutosi sabato 27 maggio nel teatro dell’istituto, è stato la prima rappresentazione dei Cherries in un carcere. La felice intuizione all’invito è venuta all’ufficio educatori della casa di reclusione, già promotore di numerosi altri eventi che avvicinano il mondo esterno alla casa di reclusione. La nuova direttrice, Annunziata Passannante, pur impossibilitata a presenziare, ha portato i propri saluti e i sentiti ringraziamenti agli artisti attraverso il responsabile dell’area educativa Paolo Maddonni e il comandante della polizia penitenziaria Luigi Bove. Ad assistere al concerto, il magistrato di sorveglianza Nicla Restivo, che condivide sovente i momenti più significativi e positivi che attraversano l’istituto. I detenuti hanno a lungo omaggiato i cinque artisti, rientrando nelle sezioni, almeno per un pomeriggio, con il cuore più leggero.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli