Ospedale di Terni, 50° anno per la cappella

Nel 1967 l’allora vescovo Giovanni Battista Dal Prà la consacrò: al ‘Santa Maria’ cerimonia per l’anniversario della dedicazione. «Luogo di cardiologia spirituale»

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La cerimonia solenne

‘Nel nuovo ospedale civile ‘Santa Maria’ di Terni, dovuto all’instancabile opera del consiglio di amministrazione presieduto per sedici anni da Poliuto Chiappini il giorno 30 ottobre 1967, sua eccellenza monsignor Giovanni Battista Dal Prà, vescovo di Terni, consacra la cappella a sollievo cristiano dell’umana sofferenza’. Così recita la lapide all’interno della chiesa del nosocomio ternano: martedì mattina si è tenuta la cerimonia per il 50° anniversario della dedicazione – viene dedicato all’uso esclusivo per il culto di Dio – con il vescovo di Terni-Narni-Amelia Giuseppe Piemontese, il cappellano padre Angelo Gatto e il direttore generale dell’ospedale Maurizio Dal Maso.

Padre Angelo Gatto

L’emozione Ad aprire la cerimonia è stato il cappellano della chiesa, padre Angelo Gatto: «Sono emozionato e tante persone hanno pregato per questo momento. In questo luogo c’è il ricordo di tante persone che hanno sofferto nell’ospedale». Hanno partecipato anche i confratelli cappuccini di padre Angelo Gatto, le missionarie della congregazione Identes, pazienti, medici, il presidente Unione italiana mutilati e invalidi del lavoro Terni, Gianfranco Colasanti, Sandro Fratini (direttore sanitario dell’ospedale) e Riccardo Brugnetta (direttore amministrativo). La messa è stata concelebrata dal provinciale dei frati minori cappuccini dell’Umbria, padre Matteo Siro, e da padre Mario Finauro, l’altro cappellano dell’ospedale.

Pace e speranza Quindi spazio all’omelia e alle parole del vescovo di Monte Sant’Angelo: «Questo ospedale può ben essere orgoglioso dell’opera profusa in questi cinquant’anni. E anche questa chiesa può ringraziare il Signore per l’amore, il bene e la speranza seminati: invochiamo la sua benedizione su quanti operano nella struttura ospedaliera, sui malati e su chi frequenterà il nosocomio. La chiesa è un luogo di pace e di speranza, è la clinica dello spirito cui tutti possono far riferimento. E non perché queste mura abbiano qualcosa di magico, bensì perché c’è lui, Gesù Cristo».

Il vescovo Giuseppe Piemontese

‘Cardiologia spirituale’ Infine Piemontese ha voluto fare un liaison tra il ‘Santa Maria’ e la chiesa: «Tutti i reparti – ha concluso – dell’ospedale sono rilevanti, ma voglio sottolineare come quello di cardiologia abbia una valenza centrale per la vita e per la morte. Ecco, questa chiesa è la cardiologia spiriturale dell’ospedale». Piemontese ha annunciato che la cappella verrà presto ulteriormente valorizzata con opere di abbellimento: saranno realizzate grazie ad un finanziamento dalla fondazione Carit Terni.

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