Terni, liste di attesa ospedale: nuovo piano

L’obiettivo è garantire i tempi massimi di attesa delle prestazioni di ricovero fissati dal ministero: il processo di riorganizzazione

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Potenziamento del ‘percorso di tutela’ e attivazione della presa in carico del paziente da parte dello specialita e del servizio. Sono alcune delle novità in merito al piano attuativo dell’ospedale Santa Maria di Terni in merito alla gestione delle liste di attesa per il triennio 2019-2021: previsto un incremento delle prestazioni già erogate e l’ottimizzazione dell’offrta attraverso azioni sul territorio in condivisione con la Usl Umbria 2.

OSPEDALE DI TERNI, ARRIVA ‘RIVOLUZIONE’ PER COLLE OBITO

I tempi

L’azienda deve garantire le tempistiche indicate dalla classe di priorità Rao (prescrizione): urgente (entro 72 ore), breve (entro dieci giorni), differibile (entro trenta giorni per le visite e sessanta per gli esami strumentale) e programmabile (entro i quattro mesi). «Oltre a potenziare il cosiddetto ‘percorso di tutela’, cioè la presa in carico dell’assistito da parte del back-office del Cup se in fase di prenotazione la prestazione non risultasse disponibile nei tempi richiesti, l’azienda ospedaliera – specifica la direzione – ha attivato la presa in carico del paziente da parte dello specialista e del servizio. Un passaggio importante, questo, che ha comportato anche l’attivazione di postazioni di prenotazione presso alcuni servizi ospedalieri, come l’oncologia e la cardiologia. che prenderanno in carico il paziente nel senso che, dopo l’effettuazione della visita specialistica o dell’esame strumentale, provvederanno a fissare gli appuntamenti per gli ulteriori esami o il percorso diagnostico-terapeutico (Pdta) indicati dal medico specialista: la presa in carico da parte del servizio eviterà al cittadino di ritornare dal medico di medicina generale per la prescrizione e poi nuovamente allo sportello Cup per la prenotazione».

LORENZO PESCINI NUOVO COMMISSARIO DELL’OSPEDALE DI TERNI

Percorsi ad hoc

L’azienda sottolinea inoltre che tutte le prestazioni soggette a Rao, «grazie alla ricetta elettronica dematerializzata in cui il medico prescrittore dovrà indicare la classe di priorità e il quesito diagnostico, saranno poi controllate a livello Ministeriale (concordanza Rao) per verificare la congruità e l’appropriatezza prescrittiva. Considerato che l’azienda ospedaliera deve riservare il 70-80% delle prestazioni di diagnostica strumentale ai ricoverati, ai percorsi di secondo livello e ai percorsi di tutela, per particolari prestazioni clinico-strumentali (di cardiologia, gastronterologia, radiodiagnostica per immagini…) che possono presentare criticità, appositi gruppi specialistici interaziendali stanno verificando le possibilità di creare percorsi ad hoc (Pdta) , in particolare per le cosiddette cronicità, creando offerte di pacchetti di esami o esami di secondo livello che garantiscano appropriatezza e corretti tempi di erogazione».

Il processo

Le azioni programmate – processo riorganizzativo – saranno concretizzate entro poche settimane. «L’ospedale di Terni – spiega il commissario straordinario Lorenzo Pescini – è sì centro per l’alta specialità, ma è anche centro di erogazione e primo punto di riferimento sanitario per tutta la città, e il nostro difficile compito è quello di dover mantenere un costante equilibrio tra le esigenze dei cittadini e quelle dei pazienti interni, ricoverati e già presi in carico. Per garantire equità di accesso e qualità dell’assistenza è fondamentale una reale integrazione sia tra i dipartimenti ospedalieri sia tra ospedale e strutture sanitarie territorialial fine di massimizzare l’efficienza e l’efficacia nell’utilizzo delle risorse disponibili. Ciò vale non solo per il personale ma anche per gli spazi e la tecnologia».  Oltre alla gestione dei tempi di attesa per la specialistica ambulatoriale, il Santa Maria di Terni continua a cercare nuovi strumenti per migliorare anche sulle liste chirurgiche, proseguendo sulla strada già avviata con l’attivazione del percorso di preospedalizzazione attraverso la Centrale Unica di Ricovero.

L’obiettivo

In conclusione la direzione dell’ospedale mette in evidenza che l’obiettivo «è garantire i tempi massimi di attesa delle prestazioni di ricovero fissati dal ministero. Ovvero 30 giorni per la classe di priorità A riferita a casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente pregiudicando la prognosi o diventando emergenza; 60 giorni per la classe di priorità B nei casi che presentano intenso dolore o gravi disfunzioni o disabilità ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente; 180 giorni per la classe di priorità C con ricovero in casi clinici che presentano minimo dolore e non manifestano tendenze ad aggravarsi; mentre la classe D è riferita a ricovero senza priorità definita ma da effettuare comunque entro 12 mesi».

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