Ospedale Terni, ancora un calo per i ricoveri extraregionali

I numeri del 2021 contenuti nella relazione tecnica del bilancio preventivo economico 2022. Per le prestazioni chirurgiche lieve ripresa

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di S.F.

«La pandemia da Covid-19 ha inciso fortemente sui volumi di attività. A tale proposito si rileva che nei primi dieci mesi 2021 sono stati ricoverati 954 pazienti affetti da Covid – per 16.622 giornate di degenza – di cui 179 transitati in terapia intensiva». È uno dei dati contenuti nella relazione del direttore generale dell’azienda ospedaliera di Terni, Pasquale Chiarelli, per il bilancio preventivo economico del 2022: l’atto è stato approvato venerdì 31 dicembre e riporta gli aggiornamenti numerici in merito agli ingressi nel nosocomio e le attività svolte. Si registra ancora un calo per quel che concerne i pazienti ricoverati provenienti da altre regioni.

SPECIALE COVID – UMBRIAON
LA RELAZIONE TECNICA PER IL BILANCIO 2022: I NUMERI

I pazienti e la provenienza

Quasi l’82% dei pazienti – ricoveri di base – arrivati al Santa Maria nel 2021 sono residenti nell’area della Usl Umbria 2, il 4,4% dell’Usl Umbria 1, l’11,4% dal Lazio (quasi tutti dalle province di Viterbo e Rieti, in combinata rappresentano l’80% dell’utenza extraregionale), il 2,1% da altre regioni e lo 0,4% dall’estero. «L’andamento dell’attività – si legge nella relazione tecnica – nel 2021 rispetto al 2020 (stime primi 10 mesi) evidenzia un generale aumento delle prestazioni di ricovero (+9,7%; +10,7% alta specialità regionale; +15,2% medio-bassa specialità regionale; -10,1% attività per pazienti residenti in altre regioni) e dell’attività specialistica ambulatoriale (+6,0%). Il volume complessivo dell’attività erogata diminuisce di circa 8,8 milioni di euro rispetto al 2019, mentre aumenta di circa 9,0 milioni (+8,1%) nei confronti del 2020».

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Il Santa Maria

I ricoveri: alta specialità e diminuzione extraregionale

Per il 2021 – per ora è una stima in attesa dei dati completi – si parla di 23.072 ricoveri, poco meno di 2 mila in più rispetto al 2020: «Il numero totale è diminuito ma in maniera contenuta dal 2015 al 2019 supportando una strategia di riduzione dei tassi ospedalizzazione e di selezione dei setting assistenziali, mentre si è fortemente contratto nel corso del 2020 a causa della pandemia da Covid-19. Nel 2021 si è assistito ad un parziale recupero di quanto perso nell’anno precedente». Per quel che concerne i ricoveri di medio-bassa specialità per i residenti in Umbria c’è un recupero del 12,2%. Capitolo alta specialità: «Il valore – viene specificato – per pazienti residenti in Umbria ha registrato un rilevante incremento sia nei confronti dell’anno precedente (+8,9%) che rispetto al 2019 (+7,7%). Tali dati evidenziano che, malgrado le forti ripercussioni causate dall’epidemia, l’azienda ospedaliera di Terni ha continuato ad essere un punto di riferimento per i cittadini dell’Umbria per le attività di elevata complessità». Nota dolente l’extraregionale: «Purtroppo nel 2021 si è assistito ad un ulteriore decremento dei ricoveri per pazienti provenienti da altre regioni, che ha proseguito il forte trend in diminuzione già cominciato lo scorso anno (-11,1% sul 2020, -39,1% sul 2019). Tale settore di attività ha tradizionalmente costituito una delle caratteristiche di eccellenza» del Santa Maria.

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Prestazioni chirurgiche, pronto soccorso e Covid

C’è spazio anche per il punto sull’attività specialistica ambulatoriale: «Nel 2020, sempre a causa dell’emergenza Covid-19, si è avuto un calo dei volumi di attività del 13,8%, che corrisponde ad una riduzione dei ricavi pari a circa cinque  milioni di euro rispetto all’anno precedente. Nel 2021, in analogia con quanto accaduto per l’attività di ricovero, si è assistito ad un parziale recupero di quanto perso nell’anno precedente (+2,7%)». Stessa cosa per le prestazioni chirurgiche: +13,4% sul 2020. Infine il pronto soccorso: «Dopo la marcata diminuzione sopportata nel 2020, nei primi 10 mesi del 2021 ha registrato un lieve incremento, pari al 3,9%», viene sottolineato. Infine un aspetto di natura economica: «È doveroso evidenziare che rispetto ai volumi finanziari di attività l’avvento della pandemia dovuta al Covid-19 ha determinato un rilevante decremento nell’anno 2020, attenuato da un parziale recupero ottenuto nel 2021, con riflessi rilevanti sul bilancio aziendale. In sintesi si è passati da un volume finanziario delle prestazioni di ricovero e ambulatoriali di 129,4 milioni di euro nel 2019, dei quali 126,3 riconosciuti a seguito dei global budget, ai 111,6 dell’anno 2020 e ai 120,6 del 2021». Chiusura sulla previsione di spesa: «Anche per il 2022 si prevede di adottare mediante la negoziazione degli obiettivi con i responsabili apicali di attività e di spesa idonee misure per rafforzare gli strumenti di governo dei costi». Il conto economico 2022 è stimato in 191 milioni per il valore della produzione, oltre 184 per gli esborsi.

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