Pedofilia e minori adescati: 14 denunce

Umbria, il bilancio delle attività condotte nel 2018 dalla polizia postale parla anche di contrasto alle truffe e al cyberterrorismo

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In uno scenario in cui la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del quotidiano, l’impegno della polizia postale e delle comunicazioni dell’Umbria nel corso del 2018 è stato indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati di competenza.

Contrasto pedopornografia online

Nell’ambito della pedopornografia online sono state denunciate 6 persone. Dalle complesse attività di prevenzione – riferisce la polizia postale umbra – è scaturita un’assidua attività di monitoraggio della rete che ha riguardato 374 siti internet, di cui 48 inseriti in ‘black list’. Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online hanno portato alla denuncia di 8 persone.

Il fenomeno ‘blue whale’

Il Centro nazionale istituito presso il servizio polizia postale e delle comunicazioni è impegnato nel contrasto ai fenomeni emergenti che scaturiscono da fragilità psico-emotiva dei minori, fra cui episodi di istigazione all’autolesionismo e al suicidio, strutturati anche in modalità di sfida o di gioco. In particolare dal 2017, su disposizioni del Centro, il compartimento di polizia postale per l’Umbria ha avviato un’attività di monitoraggio della rete finalizzata a contrastare il fenomeno noto come ‘blue whale’, attività rivolta a individuare le vittime e i ‘curatori’ e che ha fatto registrare circa 15 segnalazioni, 2 delle quali confluite in comunicazioni di notizie di reato alle procure competenti.

Gli ‘stupri virtuali’

Nell’ambito dei reati contro la persona perpetrati sul web, il ricatto on line è un fenomeno in continua crescita con 30 casi trattati nel corso del 2018 e 2 denunce a piede libero. Un dato comunque parziale e fortemente ridotto rispetto alla reale entità del fenomeno. In costante aumento le diffamazioni online, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o che sono note. In questo ambito, nel 2018, sono state denunciate 34 persone. Si registra inoltre una continua evoluzione nella tipologia dei reati commessi: l’ultima modalità della violenza sulle donne è il fenomeno dei cosiddetti ‘stupri virtuali’. All’interno di gruppi chiusi, i partecipanti di sesso maschile condividono foto, ricercate sui social o copiate da contatti Whatsapp, di donne ignare ritratte nella loro vita quotidiana, dando poi sfogo a fantasie violente e comportamenti offensivi. L’aumento del numero degli adolescenti presenti sul web ha determinato anche una crescita del numero di minorenni vittime di reati contro la persona: dai 4 casi registrati nel 2016 si è passati ad 8 nel 2017 e 15 casi trattati nel 2018. Le vittime hanno tutte un’età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Truffe in serie e tante denunce

Le truffe on line sono in continua crescita: nel 2018 la specialità ha denunciato 151 persone ed ha ricevuto e trattato circa 689 segnalazioni di truffe o tentate truffe. Significativa l’attività svolta sulle cosiddette frodi delle assicurazioni, una truffa commessa attraverso la commercializzazione di false polizze su portali, in alcuni casi con riproduzioni di pagine web di compagnie note, in totale assenza dell’iscrizione al registro degli intermediari assicurativi.

Gli attacchi informatici

Significativa anche l’attività di contrasto alla minaccia ‘cyber’ svolta dalla polizia postale dell’Umbria su input del Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic). In crescita il numero di alert diramati alle infrastrutture critiche nazionali che ha raggiunto 100 segnalazioni di sicurezza. La tempestiva condivisione dei cosiddetti ‘indicatori di compromissione’ dei sistemi informatici ha consentito di rafforzare gli strumenti volti alla protezione della sicurezza, garantita anche dalla costante attività di monitoraggio informativo in ambienti di interesse investigativo. La polizia postale umbra nel corso del 2018 ha seguito 111 attacchi informatici nei confronti di servizi internet e 4 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito ‘High Tech Crime Emergency’ con 3 denunce in stato di libertà.

Financial cybercrime

Nell’ambito del financial cybercrime, durante il 2018 il compartimento ha gestito 691 casi relativi a transazioni fraudolente per un totale di circa 811 mila euro. Le tecniche di hackeraggio, sempre più evolute attraverso l’utilizzo di malware inoculati mediante tecniche di phishing, ampliano a dismisura i soggetti attaccati, soprattutto nell’ambito dei rapporti commerciali. Lo scopo delle organizzazioni criminali è quello di intromettersi nei rapporti commerciali tra aziende, attraverso le informazioni acquisite, dirottando asset finanziari verso conti correnti nella disponibilità dei malviventi. Il Bec (business e-mail compromise) o Ceo (Chief Exeutive Officer) fraud sono la moderna applicazione della tecnica di attacco al sistema economico nazionale denominata ‘man in the middle’. Nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le somme frodate, soprattutto perché inviate verso paesi extraeuropei, grazie alla versatilità della piattaforma OF2CEN (On line Fraud Cyber Centre and Expert Network) per la condivisione, l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, a fronte di 37 casi relativi a movimentazioni in frode per un totale di 540 mila euro, la polizia postale e delle comunicazioni dell’Umbria ha potuto già recuperare e restituire circa 350 mila euro.

Cyber terrorismo

La recente direttiva del ministro dell’Interno Matteo Salvini sui comparti di specialità, ha confermato in capo alla polizia postale, sia a livello centrale che territoriale, le competenze in materia di contrasto al fenomeno del terrorismo di matrice jihadista in rete, con particolare riferimento al monitoraggio del web quale principale strumento di strategia mediatica del Daesh. Questo impegno ha coinvolto un maggior numero di compartimenti nel monitoraggio, con un potenziamento del numero dei mediatori linguistici e culturali il cui apporto, per la peculiarità della materia e dei relativi contenuti multimediali presenti nella rete, è assolutamente indispensabile. Nell’ambito della prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista, la polizia postale ha svolto attività sia di iniziativa che su specifica segnalazione, per individuare i contenuti di eventuale rilevanza penale all’interno degli spazi e servizi di comunicazione on line, siti o spazi web, weblog, forum, portali di social network e i cosiddetti ‘gruppi chiusi’, anche a seguito di informazioni pervenute dai cittadini. L’attività di contrasto al proselitismo ha portato a monitorare circa 2.600 spazi web. Nel corso del 2018, in concomitanza con le recenti perdite territoriali da parte del cosiddetto Stato Islamico, si è riscontrato un significativo decremento dell’attività mediatica del Daesh, in particolare per quanto concerne la diffusione di nuovi contenuti di proselitismo nel web, sia in termini quantitativi che qualitativi. I pochi filmati e le info-grafiche emanati hanno standard qualitativi palesemente inferiori a quelli precedenti, segno, verosimilmente, che il Califfato è in fase di trasformazione e sta ristrutturando il suo network interno e ridelineando la propria strategia. In particolare, si sta passando da forme di comunicazione di massa, ben strutturate, alla diffusione di materiale autoprodotto attraverso l’utilizzo di mezzi più semplici, come gli smartphone.

Altre indagini e gli incontri con i giovani

Sempre nel corso del 2018, nello svolgimento delle altre attività di competenza, la polizia postale dell’Umbria ha effettuato tre arresti di cui uno per l’utilizzo fraudolento di carte di credito. Su tutt’altro fronte, il Compartimento è impegnato da diversi anni in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete, rivolte soprattutto alle giovani generazioni. Con l’iniziativa itinerante ‘Una vita da social’ sono stati incontrati oltre 1.750 studenti e 50 insegnanti per un totale di 28 istituti scolastici e 7 città umbre. Un progetto dinamico, innovativo e decisamente al passo con i tempi, che si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web che i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio ‘manuale d’uso’ finalizzato ad evitare il dilagante fenomeno del cyberbullismo e tutte quelle forme di uso distorto della rete e dei social network. Grande consenso ha riscosso la campagna #cuoriconnessi, attraverso la proiezione di un docufilm e le testimonianze dirette dei minori vittime di prevaricazioni, vessazioni e violenze online. Inoltre nel corso dell’anno sono stati realizzati incontri educativi su tutto il territorio regionale raggiungendo oltre 3.500 studenti e 28 istituti scolastici.

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