Perugia, bimbo salvato «Grazie ai medici»

La mamma – Jessica – dopo che all’ospedale Meyer di Firenze è stata sciolta la prognosi: «Quelli perugini sono stati decisivi»

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Sta meglio, il bimbo di 14 mesi che era stato trasferito dall’ospedale di Perugia a Meyer di Firenze dopo aver ingerito un ramoscello ed aver rischiato la morte per soffocamento. Sulla base dei progressivi miglioramenti dei parametri vitali, i sanitari hanno proceduto al trasferimento del bambino dalla Rianimazione al reparto di Pediatria. Si prevede, riferisce in una nota l’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, che il piccolo paziente dovrebbe essere dimesso nella giornata di sabato.

La mamma A Firenze, ad assistere il bambino, entrambi i genitori, che avevano vissuto con grande apprensione questa vicenda che sta per concludersi nel migliore dei modi. Al telefono dal Meyer la mamma del piccolo, Jessica, maestra d’asilo, ha voluto ringraziare, attraverso l’ufficio stampa del nosocomio perugino, tutti i sanitari che hanno salvato la vita al figlioletto: «Mio marito Jacopo ed io avremo modo di abbracciare quanti, medici e personale infermieristico, si sono adoperati per il nostro figlioletto. E’ stata un’esperienza terribile, ma ora siamo sollevati. Per la verità – aggiunge la signora Jessica – fin dal primo momento che siamo arrivati nel reparto di Pediatria abbiamo capito di essere in buone mani».

I ringraziamenti La mamma del piccolo racconta;: «Ho avuto modo di apprezzare le qualità professionali ed umane di tutti, nessuno escluso, a Perugia come a Firenze. Sento comunque di dover dire un grazie speciale al dottor Farinelli, che ha organizzato in maniera straordinaria una equipe che ha letteralmente salvato la vita a mio figlio». La signora Jessica sull’episodio che stava per diventare drammatico, conferma quanto aveva subito riferito ai sanitari: «Mi ero resa conto che il bambino aveva messo in bocca qualcosa che aveva raccolto da terra, ma dopo una prima fase di difficoltà, nulla lasciava presagire che la situazione diventasse così drammatica. Averlo tenuto sotto osservazione durante la notte è stato importante perché alle prime difficoltà di respirazione abbiamo deciso di precipitarci in ospedale per affidarci ai medici».

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