di L.P.
Una battuta infelice, che rischia di mettere in secondo piano il lavoro e l’attenzione dei cittadini per tornare a far rivivere un quartiere difficile. E’ questa la reazione che si è scatenata all’indomani dell’inaugurazione della ‘Fiera dei morti’ a Perugia.
I Fatti Come da tradizione, il primo novembre, c’era tutta la nomenklatura politico-istituzionale a Pian di Massiano, per il taglio del nastro che ha aperto ufficialmente la Fiera più amata dai perugini. Nell’area antistante lo stadio oltre 500 banchi di prodotti tipici e d’artigianato, abbigliamento, casalinghi e arredamento. Ma la Fiera, quest’anno, si è fatta in tre e alle due storiche sedi, il centro storico e pian di Massiano appunto, si è aggiunta piazza del Bacio. Un’operazione, tutt’altro che commerciale, volta a restituire dignità e decoro a un intero quartiere da sempre sulle prime pagine dei giornali per questioni di cronaca.
La battuta Tre piazze diverse, tutte collegate dal Minimetrò grazie al biglietto unico da 3,50 euro valido per 24 ore che consente a turisti e cittadini di visitare in tutta tranquillità l’intero percorso della Fiera, dal centro alla periferia. Così ieri mattina è proseguito anche il viaggio istituzionale del Sindaco che, dopo le bancarelle di Pian di Massiano è salito a portare i saluti anche ai commercianti presenti in piazza del Bacio. Forse a causa dell’allestimento non ancora completato, della poca gente presente e del numero, ancora esiguo di commercianti, l’area di fronte la ex Upim è apparsa sicuramente più modesta rispetto a quella di Pian di Massiano. Per il Sindaco, allora, la fiera andrebbe spostata nel parcheggio davanti alla stazione del Minimetrò.
Le reazioni «Una battuta infelice», commenta Marco Brilli, dell’associazione FareFacendo che, oltre a gestire i banchi lungo corso Vannucci, quest’anno è riuscito nell’impresa di portare le bancarelle a Fontivegge. «Le iniziative dei cittadini per ripopolare un quartiere storicamente svantaggiato come questo – prosegue Brilli – vanno sostenute e supportate, non liquidate in questo modo. Questa non è una semplice operazione commerciale, i commercianti che hanno aderito all’iniziativa lo hanno fatto perché, come noi, credono in questo progetto. La Fiera andava fatta proprio dov’è ora, qui a piazza del Bacio, altrimenti si perde tutto il significato ideologico e politico che tale scelte sottende».
«Poco rispetto» FareFacendo, insomma, non ha gradito l’uscita del Sindaco, sintomatica di «poco rispetto verso chi si dà da fare, ogni giorno, per la propria città». E’ mancato il sostegno, dicono, e una comunicazione efficace. «Non basta postare una foto su Facebook che mette a confronto la folla di pian di Massiano o del centro storico con una minore presenza qui alla Stazione. Piuttosto, avremmo gradito che le istituzioni avessero comunicato meglio, ai cittadini e alla stampa, il senso profondo di questa iniziativa».
I prezzi Nessuna polemica, rassicura Marco Brilli, il bene della città viene prima. «Nonostante il biglietto unico e il collegamento con il Minimetrò qui viene meno gente, ma non per questo ci scoraggiamo. E’ solo il primo anno, vogliamo ringraziare tutti i commercianti che, con noi, credono al rilancio di questo angolo dimenticato della città». E se da un lato, a Pian di Massiano, c’è chi denuncia scontrini da ‘Caffè Florian’ – 16 euro per due pezzi di focaccia e una bottiglietta d’acqua da mezzo litro – a Fontivegge si continua a pensare al futuro di questo quartiere. «Non basta portare il cinema muto una tantum, né organizzare iniziative che durano il tempo di un aperitivo. Noi continuiamo ad avere prospettive per i cittadini e i commercianti di piazza del Bacio, speriamo solo siano più condivise e rispettate anche dall’amministrazione».
