Perugia, cinema Lilli: progetto di recupero

Accolta all’unanimità la proposta del Pd di una riqualificazione e di un cinema diffuso in centro storico con fondi nazionali

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Il cinema Lilli tornerà a nuova vita. Grazie ai fondi per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, il disegno di legge proposto dal ministro alla cultura Dario Franceschini, il Comune di Perugia ha approvato un ordine del giorno dei consiglieri del Pd Sarah Bistocchi e Tommaso Bori per il recupero dell’ex cinema Lilli sul modello del multisala diffuso nel centro storico.

L’ex cinema Lilli

La legge nazionale Come ha ricordato il consigliere Bori, nel disegno di legge nazionale sono previste sei linee di intervento: l’istituzione di un fondo per lo sviluppo, il potenziamento degli strumenti di sostegno finanziario, come il tax credit, la conseguente riduzione della percentuale di contributi selettivi, la valorizzazione delle sale cinematografiche, il riordino normativo, la profonda riorganizzazione del settore dello spettacolo dal vivo. E all’articolo 26, è espressamente prevista la «la costituzione di una sezione per 30 milioni di euro del fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema destinata alla concessione di contributi a fondo perduto, o in conto interessi sui mutui e locazioni, per la riattivazione di sale cinematografiche dismesse».

La struttura E proprio in questa categoria, a Perugia, rientra il cinema Lilli, storica struttura posta a ridosso del centro storico chiusa ormai dalla fine degli anni ’90. Sopravvissuto indenne alle numerose progettualità che nel corso degli anni si sono avvicendate, per il Pd l’edificio in piazza Partigiani rappresenta l’anima della città di Perugia e il ricordo di pomeriggi o serate nella semi oscurità della sala è ancora vivo in moltissimi perugini. «Vista l’importanza dell’ex cinema Lilli per la città, in quanto posta in un’area che rappresenta uno dei primi biglietti da visita per i turisti, e tenuto conto del fatto che la proprietà finora non è riuscita a reperire i fondi per il recupero della stessa» i consiglieri Pd hanno deciso di impegnare l’amministrazione a mettere in campo tutte le azioni possibili e ad attivare tutti i canali istituzionali al fine di accedere ai fondi stanziati dal Ddl Franceschini per riportare a nuova vita il cinema stesso.

Il documento L’ordine del giorno impegna palazzo dei Priori a valutare anche l’ipotesi di mettere a sistema le sale cinematografiche già aperte nel centro storico, a partire dal Postmodernissimo, per arrivare fino al Sant’Angelo, Melies e Zenith e, con il recupero del Lilli, progettare una multisala diffusa nell’acropoli di Perugia.

La terrazza vista da fuori

La proprietà A confermare l’interesse per il progetto anche alcuni rappresentanti della proprietà, come l’avvocato Picchioni e Daniela Lilli che hanno ricordato come da tempo erano orientati alla vendita della struttura senza mai esserci riusciti. «Ovviamente occorre capire preliminarmente come si potrà accedere ai fondi nazionali e quali saranno i vincoli specie sulle destinazioni posti dalla normativa. Comunque la proprietà ha dato assenso e mostrato interesse con entusiasmo all’iniziativa, auspicando una riqualificazione poli-funzionale del Lilli».

Criticità In attesa dei decreti attuativi da parte del governo e che la legge sia allargata ai comuni con più di 15 mila abitanti, intanto gli strumenti urbanistici idonei a dar corso alla riqualificazione già ci sono. «Manca ad oggi, invece, un piano di ristrutturazione, perché nulla risulta depositato in Comune». Al lavoro, sin da subito, un’apposita commissione, composta da alcuni consiglieri comunali e dai rappresentanti della proprietà, per analizzare tutte le situazioni possibili e individuare un’ipotesi di intervento che garantisca la valorizzazione dell’immobile.

Il teatro Turreno

Lilli, Turreno, Pavone Nell’ottica di una rivitalizzazione del centro storico, tutta la commissione ha quindi approvato all’unanimità il documento del Pd. Assieme al Lilli, però, sono ancora in attesa di progetti l’ex cine-teatro Turreno e il Pavone. Così, infatti, se lunedì l’assessore Fioroni rassicurava sull’impegno, da parte di comune (245 mila euro) e Regione (225 mila) sulla struttura di piazza Danti, in realtà sembrerebbe che il progetto non sia di facile attuazione. La soluzione, per l’avvocato Picchiotti, sarebbe allora a portata di mano: «Vendita da parte della Fondazione Cassa di Risparmio a Zara dell’immobile ove ha sede il Turreno; acquisto da parte della Fondazione del Lilli, donazione della struttura a Comune e Regione con spostamento del progetto pensato per il Turreno proprio al Lilli».

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