Saranno inviate due diffide dal Comune di Perugia ai titolari della ‘Biondi Recuperi’ di Ponte San Giovanni, l’azienda il cui deposito, nella zona industriale di Balanzano, è andato due volte a fuoco – l’ultima a fine giugno – provocando colonne di fumo i cui precipitati sono finiti nelle case e nelle campagne del circondario e, soprattutto, creando sconcerto nel quartiere, molto abitato, alle porte del capoluogo.
Le diffide
La comunicazione è arrivata nel corso del question time in consiglio comunale: l’assessore Otello Numerini ha risposto all’interrogazione di Francesca Tizi (M5S) spiegando che Palazzo dei Priori ha chiesto l’attivazione della procedura per arrivare alla diffida da inviare al gestore sia sulle attività complementari da fare per mettere in sicurezza il sito sia per l’attivazione di un sistema di sorveglianza h24, onde evitare che si possano verificare altri episodi e, soprattutto, evitare che si verifichino sempre quando non c’è nessuno, come già capitato nel marzo 2019, quando si sviluppò l’incendio più grave, sempre di domenica, come accaduto di recente.
Delocalizzazione difficile
Come già anticipato dall’assessore Luca Merli al nostro giornale, la delocalizzazione – chiesta a gran voce dai residenti – è pressoché impossibile perché, per quanto strano possa sembrare (considerando quanto sono vicine le case), quella è una zona industriale e l’azienda ha pieno titolo a star lì, in virtù di autorizzazioni ambientali che arrivano sia dalla Provincia sia dalla Regione (anche se su questo aspetto i residenti continuano a combattere). «Il comune non ha i poteri per ordinare la delocalizzazione di un’azienda», ha chiuso il discorso Numerini.