«Ricostruzione attira gli appetiti criminali»

Perugia, monito del procuratore generale Fausto Cardella all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’appello

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I lavori per la ricostruzione post-terremoto «rappresentano sicuramente un obiettivo appetibile per le organizzazioni criminali di qualunque tipo», anche se ad oggi in Umbria «non si evidenzia la stabile, radicata presenza di forme di criminalità organizzata di tipo mafioso». Lo ha affermato il procuratore generale di Perugia, Fausto Cardella, nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della Corte d’appello.

‘Focus’ sulla droga Il procuratore ha poi sottolineato che «fenomeni criminali legati al consumo e alla diffusione di sostanze stupefacenti costituiscono le situazioni più allarmanti dell’intero territorio. Occorre evitare – ha aggiunto Cardella – che Perugia, città dove in un recente passato il fenomeno dello spaccio aveva acquisito particolare consistenza, piombi di nuovo in una situazione dalla quale è uscita faticosamente». Ciò che allarma particolarmente sono «i segni di un possibile ritorno degli spacciatori verso il centro».

Affitti in ‘nero’ e non solo Sul piano della pubblica sicurezza, il pg ha spiegato che «il deprecabile fenomeno delle locazioni in nero finisce col favorire inevitabilmente lo stazionamento nel centro storico anche di soggetti dediti al traffico di sostanze stupefacenti. L’organizzazione dello spaccio per gruppi etnici finisce per determinare una sorta di controllo del territorio che inquieta i cittadini e ne acuisce la percezione di insicurezza».

Fausto Cardella

«L’humus perfetto» Ma è sulla ricostruzione post-sisma che Cardella ha posto l’accento: «I risultati di alcune indagini hanno documentato come l’Umbria richiami gli interessi economici di organizzazioni criminali che agiscono reimpiegando i proventi di attivita illecite. Le organizzazioni criminali di qualunque tipo, è storicamente dimostrato, sono particolarmente attive nel settore della movimentazione della terra, dell’edilizia, del ciclo del cemento ed in quello dello smaltimento dei detriti e dei rifiuti. Inoltre la crisi economica nazionale ha sortito i suoi effetti negativi anche nella realtà umbra, come riscontrabile dal numero di attività imprenditoriali in forte crisi, alcune delle quail costrette anche a chiudere. Tale quadro rappresenta l’humus perfetto per le infiltrazioni delle organizzazioni criminali, in particolare di tipo mafioso».

Investimenti ‘orientali’ «Sebbene nel corso dell’ultimo anno – ha aggiunto il procuratore generale – non siano stati registrati episodi di particolare rilevanza, l’Umbria risulta interessata da ingenti investimenti di capitali da parte di imprenditori orientali, utilizzati per l’acquisizione di attività commerciali ed imprenditoriali. Tale aspetto potrebbe costituire, in analogia con quanto riscontrato in altre aree del territorio nazionale, il presupposto per un sensibile aumento dei correlati rischi criminali, con particolare riferimento allo sfruttamento della manodopera clandestina e della prostituzione».

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