Perugia, Medicina: «Test da annullare»

Andrea Liberati (M5S) denuncia: «Nessuna identificazione all’atto della consegna delle prove. Possibili scambi di identità»

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Il capogruppo del M5S in consiglio regionale, Andrea Liberati, si scaglia contro il test di accesso alla facoltà di medicina dell’università di Perugia svolto nei giorni scorsi: «Sdegno nella stessa commissione. Siamo di fronte all’ennesima farsa».

Il ‘precedente’ Il test di accesso, svolto lo scorso 8 settembre negli spazi di ‘Umbriafiere’ a Bastia Umbria, è per 207 posti nel corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria dell’università di Perugia. «Dopo il caos relativo ai test di accesso per l’anno 2014/2015 alle scuole di specializzazione in medicina, con una gestione a dir poco dilettantesca da parte del Miur – attacca il consigliere – il Movimento 5 Stelle in aprile aveva già presentato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Giannini. Questi già allora mostrò chiara debolezza nel governare in modo equo la vicenda. A distanza di un anno, nulla pare essere cambiat: e stavolta, direttamente a Perugia, siamo di fronte all’ennesima farsa».

Procedure «Il decreto ministeriale 85/2014 che con l’articolo 2 disciplina la prova di ammissione ai corsi di laurea in medicina e chirurgia – spiega Liberati – non fa menzione alcuna riguardo le procedure per l’identificazione dei candidati. L’allegato 1, che
costituisce parte integrante del decreto ministeriale, indica linee guida secondo cui gli atenei devono predisporre i bandi di concorso, specificando che ‘lo studente deve obbligatoriamente compilare la scheda anagrafica e sottoscriverla’, senza però evocare controlli».

La denuncia «Testimonianze dirette a noi pervenute – afferma il capogruppo del M5S in Regione -, confermate dalle parole di sdegno espresse su Facebook addirittura da un componente della commissione, riportano che i candidati del test di accesso a medicina sono stati identificati soltanto all’ingresso, attraverso l’esibizione di un documento di identità, ma che nessun commissario aveva facoltà di vigilare al momento della compilazione della scheda anagrafica, né sarebbero state effettuate verifiche di rispondenza tra i dati riportati sulla scheda anagrafica e l’effettiva identità del candidato al momento cruciale della consegna del test: una tale mancanza renderebbe possibili gli scambi di identità. Per questo – conclude Liberati – chiediamo che la prova venga annullata e ripetuta, a garanzia degli studenti e a tutela dell’immagine dell’università di Perugia».

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