Perugia, via Settevalli: ci sarà la rotatoria

Via i semafori e niente più bretella. L’assessore Calabrese: «Deluso dalle opposizioni. Risolviamo problema traffico e inquinamento»

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Via i semafori e niente più motori accesi in attesa di passare col verde. C’è voluto quasi un intero consiglio comunale per dare il via libera al progetto definitivo dell’assetto circolatorio tra via Tuzi e via Settevalli.

Niente più bretella al parco in via Diaz

Niente più anello Dopo le proteste dei cittadini e con un più attento studio di fattibilità, supportato dall’assessore ai lavori pubblici Francesco Calabrese, il progetto – che era nella mente e nel cuore dell’assessore da anni – prevede la messa in sicurezza del tratto stradale in uno degli incroci più trafficati della città, anche con la rimodulazione dell’intersezione Settevalli-Martiri dei Lager, con l’obiettivo di semplificare la regolazione e fluidificare i flussi di traffico, migliorare la qualità dell’aria, riducendo le emissioni nocive legate al fenomeno di ‘stop and go’.

Inquinamento In quell’area, peraltro, si registra il più alto tasso di incidentalità e una situazione particolarmente critica anche dal punto di vista dell’inquinamento, in considerazione dell’elevato traffico che vi si registra. «Abbiamo potuto verificare – spiega Calabrese – che, nonostante lì transitino giornalmente circa 25mila mezzi rispetto ai 30mila che passano ogni giorno per Fontivegge, la centralina Arpa messa ad hoc presso l’incrocio tra via Settevalli e via Martiri dei Lager ha misurato livelli di inquinamento da pericoloso pm10 mediamente superiori del 40% rispetto all’altra centralina di Fontivegge. Spegnere quei semafori vuol dire liberare quei massicci flussi di traffico, mitigando largamente le emissioni di quei motori, così da poter abbattere i livelli di inquinamento atmosferico di tutta l’area. Scientificamente provati gli effetti di grande beneficio».

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L’assessore Calabrese

Semaforo Via, dunque, tutti i semafori. Ne resterà uno solo, quello tra via Settevalli e via Martiri dei lager che comunque, secondo la giunta, ha un’incidenza marginale rispetto ai flussi principali che sono quelli che da Via Settevalli vanno verso la stazione o verso Prepo. Riguardo ai tempi dell’intervento, l’assessore ha riferito che al massimo nei primi mesi del 2018 dovrebbero iniziare i lavori, con precedenza all’eliminazione dei semafori, che rappresentano la criticità maggiore. Per ciò che concerne l’incrocio ‘Unicredit’, l’assessore ha garantito che sarà il primo investimento che la giunta intende fare per il 2018.

Le opposizioni Pungolando l’assessore sulla ‘mancata’ partecipazione, da parte della giunta, di qualsiasi tipo di progetto, anche sulla viabilità, le opposizioni non lo hanno dunque sposato né, tantomeno, votato. La priorità per Madonna Alta, secondo i consiglieri del Pd, era risolvere i problemi dell’incrocio davanti alla banca Unicredit mentre per la Rosetti, M5S, quei fondi erano destinati, inizialmente, a risolvere i problemi di traffico di Ponte San Giovanni. «La giunta Romizi pensa di combattere l’inquinamento dell’aria facendo le rotatorie – ha detto la Rosetti – invece di pensare a ridurre il traffico veicolare. E il vicesindaco con delega all’ambiente che dice?». 

La delusione «Dopo due anni di discussioni, con ogni possibile forma di partecipazione ed assemblea pubblica, – ha ribadito Calabrese – più volte corretto il progetto iniziale che si poneva questo importante obiettivo (da quella prima ipotesi della ‘bretellina’ su via Diaz, poi evitata), sino a quest’ultima soluzione, che ha raccolto e mediato tutti i rilievi incrociati, mi aspettavo un consenso unanime del consiglio. Almeno considerate le centinaia di famiglie che risiedono nell’area, l’aria che respirano, la loro salute. Tutti contenti del risultato, infine, raggiunto. Invece no, di un obiettivo così importante si sono fatti carico i 18 consiglieri di maggioranza, sventati gli ennesimi tentativi del ‘tanto peggio tanto meglio’. Orgoglioso, una volta di più, di essere parte di un’amministrazione ogni volta capace di porsi all’irrinunciabile ed autentico servizio dei perugini».

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