Piastra logistica: «Errore lasciare Orte»

Eleonora Pace, portavoce di Fdi-An per la provincia di Terni: «La scelta regionale di abbandonare Orte sposta gli interessi verso Jesi»

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Eleonora Pace

Eleonora Pace

di Eleonora Pace
Portavoce provinciale di FdI-An

In questi giorni si è compiuta in modo ufficiale la definitiva dismissione e conseguente uscita del Comune di Narni dall’interporto di Orte. Una decisione che chi non conosce o ha dimenticato genesi e sviluppi del passato, appare come una delle tante vicende di programmazione schizofrenica in questa regione ma che invece è il paradigma di come nel corso degli anni ritardi ed inadempienze non siano avvenute a costo zero ma influiscano in modo determinante sulla competitività, lo sviluppo ed il futuro del nostro territorio.

Oggi, mentre ancora ci interroghiamo sulla effettiva potenzialità della base logistica Terni-Narni, appare ancora più evidente ciò che inascoltati denunciammo in tutte le istituzioni a cominciare dalla Regione Umbria e cioè che la scelta regionale di abbandonare Orte fosse una scelta geopolitica che spostava gli interessi verso Jesi tagliando fuori il bacino di interessi logistici ed economici del ternano che avevano un naturale interesse proprio da Orte fino al porto di Civitavecchia.

Per decenni abbiamo sognato che due milioni di persone facenti riferimento all’area di Viterbo, di Roma, di Rieti, di Perugia e che guardavano verso quella direttrice, fossero così importanti da prevedere un nostro impegno. Abbiamo creduto che la nostra partecipazione servisse a connettere le nostre aziende e che le stesse a cominciare dall’AST vedessero in questo progetto un fattore localizzativo importante per le spedizioni verso l’Europa e i mercati internazionali .

Certo, oggi il panorama economico ed industriale del nostro territorio è profondamente cambiato e purtroppo in peggio ma è da ipocriti presentare scelte forse inevitabili come quella presa, come se nulla fosse accaduto.

Ecco perché è bene riflettere sul fatto che la decisione di abbandonare l’interporto di Orte non scaturisce da una ‘scelta superata’. Siamo noi, la nostra realtà ad essere superati costantemente dagli eventi in tante troppe occasioni a tal punto che forse persino la Piastra Logistica Narni-Terni potrebbe tra un po’esserlo .

Gli scongiuri sono consentiti, ma purtroppo ad oggi al di là dei proclami ciclici, per la Piastra Logistica l’unica cosa certa è aver speso oltre 20 milioni di euro, di aver accumulato un ritardo già di quattro anni rispetto ai tempi stabiliti e di essere fermi sia nella parte su gomma sia su ferro dove, solo da pochi giorni, sembra che RFI sia pronta per discutere del collegamento ferroviario dei binari e della gestione ancora avvolta nell’incertezza più totale.

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