Polizia provinciale, Terni si blocca

La decisione è diretta conseguenza della riforma delle province. Addio controlli su ambiente, abusivismo, caccia e pesca

Condividi questo articolo su

Tanto tuonò, che piovve. La polizia provinciale di Terni – a rischio smantellamento a seguito della riforma delle province e delle decisioni assunte a livello locale e regionale – ha ufficialmente sospeso le attività di controllo, programmazione e gestione in materia venatoria, ittica, idrica ed ambientale.

Il motivo A renderlo noto è il comando di palazzo Bazzani che ha comunicato la decisione alla Regione attraverso una lettera in cui si spiega che la riallocazione delle funzioni ‘non fondamentali’ delle province alla Regione, prevista dalla legge regionale 10 del 2015 in attuazione della legge Delrio, ha prodotto l’inevitabile conseguenza. La polizia provinciale precisa che «continuerà a svolgere un’attività di vigilanza generica sul territorio, coerente con le qualifiche di agenti di pubblica sicurezza e ufficiali di polizia giudiziaria previste per legge».

IL COMANDANTE: «TERRITORI PIÙ POVERI SENZA DI NOI»

Stop quasi totale Tra le attività sospese figurano la vigilanza e il controllo sul patrimonio ittico, la salvaguardia degli ecosistemi acquatici, l’esercizio della pesca sportiva e professionale, la vigilanza in materia di protezione della fauna selvatica, il prelievo venatorio e gli interventi di controllo faunistico, oltre al coordinamento dell’attività di vigilanza delle guardie giurate volontarie ittiche e venatorie, il controllo e la vigilanza su tutte le attività connesse alla gestione faunistica e ittica e sulle autorizzazioni rilasciate dalla Regione e la collaborazione nelle attività di monitoraggio ittico-faunistico e ambientale.

Addio controlli su ambiente e abusivismo Sospese anche la partecipazione al progetto comunitario Life strade, il controllo e la verbalizzazione delle operazioni di immissione della fauna selvatica e ittica, il rilevamento delle opere abusive in alveo, le attività di polizia idraulica e di presidio idraulico, la vigilanza e il controllo in materia di tutela dell’ambiente e di utilizzo delle acque. Interrotte infine anche le attività di controllo della fauna selvatica e di attivazione, organizzazione e gestione degli operatori abilitati al controllo faunistico delle specie critiche.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli