Terni: «Che cosa bruciano a Maratta?»

Sergio Bruschini e Francesco Ferranti (Forza Italia): «Di Girolamo ci deve spiegare il contenuto delle autorizzazioni»

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Le ‘fumate’ – a volte bianche e a volte colorate – unite al, forte, cattivo odore che provengono dall’impianto di Terni Biomassa di Maratta, un giorno sì e quell’altro pure provocano proteste dalla gente. Adesso a prendere posizione è anche Forza Italia.

LE ‘FUMATE’ NOTTURNE – LE FOTO

L’attacco «Da circa due mesi – dicono Sergio Bruschini, coordinatore provinciale e Francesco Maria Ferranti, vice coordinatore  vicario e capogruppo in Comune, di Forza Italia – a Terni ha riaperto l’inceneritore ex Printer, che su licenze date da Regione e Provincia brucia biomasse, come quello già in funzione di Acea. Questo territorio è fortemente interessato da attività industriali e situato in un contesto geografico ove vi è uno scarso ricircolo d’aria poiché, ci troviamo in mezzo ad una conca che coinvolge Terni ed altri comuni Narni, Arrone, San Gemini e Stroncone. Come Forza Italia da anni chiediamo che il Comune affidi a un istituto di ricerca autorevole uno studio che chiarisca le condizioni ambientali e di inquinamento in un territorio ove vi sono criticità e danni prodotti anche nei decenni passati».

L’ambiente Il sindaco, accusa Ferranti, «ha sempre fatto orecchie da mercante e solo oggi, grazie agli investimenti dell’ordine dei medici, si sta sviluppando uno studio serio in questa direzione. Come capogruppo a palazzo Spada ho aspramente criticato l’assestamento di bilancio poiché taglia investimenti per le politiche ambientali e nello specifico per il percolato e il suo smaltimento». Mentre, dice Bruschini, «come coordinamento provinciale del partito, insistiamo affinché si investa sempre più anche in collaborazione con le diverse multinazionali operanti sul territorio per perseguire l’obiettivo dello sviluppo ecosostenibile e dellabbattimento del livello di inquinamento».

Le domande Tanto che, «in relazione alla riapertura dell’impianto ex Printer – dicono Bruschini e Ferranti – interrogheremo il dottor Di Girolamo, nella sua doppia veste di presidente della Provincia e di sindaco, cioè di concessionario delle autorizzazioni e di massimo responsabile salute pubblica, per sapere con precisione cosa venga bruciato nell’impianto ex Printer, cosa sulla quale pare regni un certo riserbo e chiederemo di far effettuare dei rilievi in loco per valutare le emissioni. Siamo fortemente intenzionati a tutelare il livello di salubrità di questo territorio e la salute dei nostri concittadini residenti a Terni e nei Comuni limitrofi».

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