Pronto soccorso depotenziati: il caso Trasimeno preoccupa

Incontro mercoledì per fare il punto. Il timore è che dopo Passignano, altri presìdi debbano subire tagli. La politica reagisce

Condividi questo articolo su

Si terrà nella giornata di mercoledì l’incontro convocato dall’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, per fare il punto sulle problematiche dei pronto soccorso degli ospedali umbri, in particolare dopo il caso-Passignano.

Mancano medici e infermieri

Mentre usciamo dalla seconda ondata Covid, e quindi l’impatto sui nosocomi sarebbe in teoria ridotto, emerge in tutta la sua gravità il caso dei pronto soccorso. La mancanza di medici e infermieri – in Umbria come nel resto d’Italia – minaccia di avere serie conseguenze sul funzionamento degli ospedali italiani e, a cascata, sul livello di assistenza sanitaria per i cittadini.

Il ‘caso Trasimeno’

Tutto è divampato quando nell’ospedale di Passignano sul Trasimeno è stato deciso il taglio del servizio alla postazione ambulanze; proprio in concomitanza con l’estate, quando la zona si riempie di turisti e, fatalmente, il lavoro aumenta anche per il servizio di emergenza medica. E se negli anni scorsi la continuità dalle ore 8 alle 20 nei mesi estivi diventava h24, quest’anno sarà addirittura ridotta.

A rischio anche altri ospedali

Un problema che non riguarda solo Passignano e che, nei prossimi mesi, si presenterà anche negli altri presidi umbri. Ecco perché l’assessore alla sanità Coletto ha convocato per mercoledì un vertice con il nuovo direttore della sanità regionale, Massimo Braganti, i vertici delle due aziende ospedaliere e delle due Usl, per fare il punto della situazione. Dovrebbe esserci anche Francesco Borgnognoni, direttore del 118, che ha firmato il taglio del servizio a Passignano.

Le reazioni politiche

«Occorre subito un confronto con l’assessorato regionale e con i vertici delle Usl – scrive il consigliere regionale Eugenio Rondini (Lega) -. È impensabile proporre la riduzione del servizio sanitario in un territorio così ampio ed in un periodo di afflusso turistico. Sono certo che lavoreremo tutti per trovare la soluzione al possibile disagio». «Per mesi – rimarca Simona Meloni (Pd) – abbiamo denunciato i ritardi di questa giunta regionale nella programmazione delle nuove assunzioni in sanità. Abbiamo segnalato il rischio concreto che venisse indebolita la medicina di territorio, e i presidi sanitari più vicini ai cittadini. Ci è stato risposto che non dovevamo disturbare il manovratore e ora che proprio al Trasimeno si va verso la riduzione dei servizi sanitari di emergenza e urgenza ovvero del 118, in questo caso del comune di Passignano, si leggono appelli al buonsenso, quando proprio il buonsenso avrebbe dovuto portare a scelte diverse».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli