Provincia di Terni, Usb: «Non va tutto bene»

«Il governo impone alle amministrazioni locali spending review, restrizioni e vincoli di ogni genere, ma aumenta proprie spese e deficit»

Condividi questo articolo su

della Federazione provinciale Usb Terni

La politica ha tagliato i servizi, non gli sprechi. Questo è un dato ormai chiaro e certificato da diverse autorevoli fonti, dato che da molto Usb denuncia. Lo ha fatto anche la Banca d’Italia, con un comunicato del Servizio studi del 15 febbraio scorso, che ha attestato come il debito complessivo dello Stato, determinato dall’attività amministrativa dei Ministeri nel 2015, sia aumentato di 40,5 miliardi di euro, giungendo alla cifra astronomica di 2.077,5 miliardi con un’incidenza riconducibile agli Enti locali risibile, limitata ad un 2,92%. (le Province concorrono per lo 0.36%). Da ultima la Corte dei Conti, che ha bocciato clamorosamente la spending review di Renzi e Gutgeld.

“Noi quest’anno porteremo 10 miliardi di revisione della spesa. Lo faremo senza tagliare i servizi, ma rendendoli più efficienti ed economici”. Yoram Gutgeld, commissario alla spending review, 6 giugno 2015

“Il contributo al contenimento della spesa non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività”. Raffaele Squitieri, Presidente Corte dei Conti, 18 febbraio 2016

E’ macroscopica la differenza tra proclami e realtà di questo governo, che impone alle amministrazioni locali spending review, tagli di entrate, restrizioni e vincoli di ogni genere, mentre aumenta a dismisura proprie spese e deficit. Un approccio strumentale che guarda all’apparenza, alla forma e non alla sostanza delle scelte. Un progetto di progressivo smantellamento dei servizi pubblici e di arretramento dello Stato dai territori, nel quale il controllo della spesa statale viene oltretutto platealmente disatteso. Meglio allora intimare a togliere le bandiere sindacali dal Palazzo del Governo, come accaduto alla Provincia di Terni, i cartelli delle Rsu che esprimono il disagio e i problemi, la paura dei tanti lavoratori e lavoratrici per il proprio futuro occupazionale, costretti a fare i conti con Enti e amministrazioni con bilanci e conti alla canna del gas.

Quanto accaduto in Prefettura la scorsa settimana con le Rsu ed il Capo di Gabinetto, dopo la drammatica conferenza stampa di denuncia della condizione di un Ente ridotto al dissesto e allo stremo dalle scelte della politica, non è altro che il triste emblema, il paradosso dell’approccio demagogico e populista di una politica che semplicemente vuole apparire e non essere. Non va tutto bene, Madama la Marchesa.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli