Provincia Terni, rsu all’attacco: «Aria di contestazione»

Dura nota su diversi temi dopo l’assemblea di lunedì mattina: mirino su assunzioni, progressioni e lavoro agile

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Non c’è proprio un clima sereno in Provincia a Terni. O quantomeno il malumore non manca: lo certifica la nota delle rsu dopo l’assemblea dei lavoratori di lunedì mattina. Mirino in particolar modo sulle assunzioni e le progressioni verticali.

Progressioni verticali

«L’amministrazione provinciale – viene specificato – nella scorsa riunione con rsu e sigle sindacali ha comunicato la non possibilità o volontà di effettuare le progressioni verticali in deroga tra le aree, così come previsto dall’articolo 13 del contratto degli Enti Locali e questo nonostante che altri Comuni del territorio loù abbiano già fatto e in barba alla documentazione inviata nel corso di questi mesi a supporto. L’applicazione di questa procedura avrebbe consentito al personale, al quale da anni l’amministrazione fa svolgere mansioni superiori in mancanza di un idoneo titolo di studio, di poter fare l’avanzamento di livello e vedere riconosciuta finalmente la propria professionalità acquisita negli anni, oltre che la propria competenza. Niente da fare, ancora una volta i lavoratori si sono visti dire di no ed hanno visto sfumare l’opportunità di crescita personale e riconoscimento del lavoro svolto. Eppure nonostante un organico ridotto allo stremo a causa di numerosi pensionamenti, del blocco delle assunzioni e del trasferimento di personale ad altri enti, questi dipendenti hanno permesso alla Provincia di rispondere sempre in maniera egregia alle diverse esigenze sui territori e nei vari ambiti di competenza».

Assunzioni

C’è anche altro: «Nonostante, infatti, in sede di trattativa sindacale si fosse chiesto di non accedere alla mobilità esterna per assumere nuovo personale, ben 3 assunzioni sono attualmente in fase di conclusione, due per il profilo di funzionario e una per istruttore e, cosa ancor più inaccettabile, tutte previste per rinforzare l’ufficio del segretario generale. Si parla di struttura ma non si capisce allora il ruolo del segretario stesso che assomiglia tanto a nuovo dirigente. Tre assunzioni in una solo struttura, sono considerate tanto urgenti, mentre tutti gli uffici si trovano ormai da anni sottorganico con il rischio di non riuscire a garantire i servizi essenziali come su viabilità e scuole. Molte quindi le domande che l’assemblea si è posta oggi ma poche le risposte. Come quelle non date ai numerosi dipendenti – scrivono le rsu – che sulla base di quanto previsto dal contratto e del Piano di organizzazione recentemente approvato dall’ente hanno richiesto di poter attivare il lavoro agile. Nonostante una prima apertura dell’amministrazione a concedere fino a 4 giornate al mese fino a dicembre per poi eventualmente, in base ai risultati ottenuti, rimodulare lo stesso, ancora oggi non è giunta alcuna risposta. Siamo già a novembre inoltrato, in barba anche in questo caso alle innovazioni previste dal contratto di lavoro che parlano chiaramente di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Malumore e aria di contestazione quindi tra i corridoi di palazzo Bazzani per una situazione che si trascina ormai da troppo tempo e che vede poca chiarezza e poco riconoscimento per i dipendenti che da anni lavorano con senso di responsabilità e abnegazione ma con scarsissime e a volte inesistenti risposte da parte dell’amministrazione».

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