Pubblica Assistenza perde i pezzi a Terni

Il caso del trasporto dei malati che devono affrontare la dialisi potrebbe avere sviluppi clamorosi: intanto il presidente Ruscica si dimette

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La causa scatenante potrebbe essere stato il ‘caso’ – del quale umbriaOn si era occupato a febbraio – ma non è escluso che posano emergere anche altri fatti importanti.

La denuncia Pompeo De Angelis, uno dei cittadini ternani che deve far ricorso al servizio di dialisi – e di quello di trasporto per e dall’ospedale – aveva sollevato la questione: «In che modo è pagato il servizio alla Cooperativa che lavora con le autoambulanze, da parte della Usl Umbria2? Il pagamento avviene per ciascun viaggio di andata e ritorno, ma quando viaggiano tre malati sullo stesso mezzo, il prezzo è di tre viaggi o di uno? Mi risulta che i ragazzi che fanno da assistenti percepiscono 1 euro e 50 centesimi a viaggio di andata e ritorno. E’ vero? L’impressione è che non si tratti di volontariato, ma di sfruttamento. Chiedo trasparenza degli uffici sanitari. Chiedo perché non c’è la documentazioni in rete Internet sulla normativa, i bilanci e gli appalti. Chiedo solo un servizio sanitario normale».

Il vertice Nei giorni scorsi la faccenda è approdata in commissione comsiliare a palazzo Spada – a prendere l’iniziativa che ha portato all’audizione rano stati Enrico Melasecche (IlT) e Thomas De Luca (M5S) – e ad essere chiamati a spiegare cosa stesse succedendo sono stati il direttore generale della Asl 2, Imolo Fiaschini; il presidente dell’Opera Pia Pubblica Assistenza (Oppa), Roberto Ruscica e due membri del consiglio di amministrazione dell’Oppa.

Fiaschini Il direttore generale della Usl 2 ha spiegato la normativa esistente, che divide la tipologia delle prestazioni nel trasporto dei dializzati in tre categorie e che prevede il trasporto con mezzo proprio e rimborso di 1/5 del carburante per chilometro; il trasporto con pulmino contenente al massimo otto persone; il trasporto con ambulanza di una persona o, in rari casi, di due: la decisione dipende dalle condizioni del paziente certificate dal medico di base e dal nefrologo direttore del centro di emodialisi.

Ruscica molla Il presidente Ruscica avrebbe confermato la precarietà della situazione – chiamando però in causa il suo predecessore (ed ex sindaco di Acquasparta, Dino Pambianco) e quello che da anni è il factotum dell’Oppa, Benito Mulas – annunciando di aver intenzione di rassegnare le dimissioni.

I numeri A Terni sono circa 110 le persone che devono fare ricorso al servizio di dialisi e la suddivisione nei vari gruppi è più o meno paritaria, ma si sta studiando l’introduzione di una quarta categoria intermedia, che prevede l’utilizzo di auto modificate per il trasporto con la sola sedia a rotelle, che costano molto meno di un’autolettiga. Per il trasporto con i pulmini è in vigore – «da tempo immemorabile», è stato detto – una convenzione che dovrebbe essere sottoposta a rinnovo: «Ho chiesto durante la prima audizione che ci venisse dato lo statuto, il bilancio ed uno schema organizzativo con il numero dei dipendenti e dei mezzi – conferma Enrico Melasecche – perché secondo me anche la politicizzazione delle nomine e delle assunzioni hanno il loro peso sui disservizi che si registrano. I documenti ci verranno dati entro breve e dopo faremo una seconda audizione in commissione».

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