Regione, Marini: «Sarà legislatura d’attacco»

Esposto in consiglio dalla presidente Marini il piano programmatico: «Occhio di riguardo al lavoro giovanile»

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di M. Lilla

Il nuovo governo dell’Umbria lancia la sfida alla prossima legislatura e lo fa attraverso la presentazione delle linee programmatiche da parte della presidente Marini in cinque ambiti d’intervento: competitività, innovazione e lavoro, risorsa Umbria, tutela della salute e coesione sociale, mobilità, infrastrutture e trasporti, riforma della pubblica amministrazione e agenda digitale.

Cambio di rotta La presidente promette un cambio di strategia: da una linea ‘difensiva’ che cercava di contenere la crisi generale dell’economia, ad una visione nuova per una ‘legislatura di attacco’, che si rafforza attraverso coerenti politiche pubbliche regionali. Cercando un nuovo ‘patto’ con tutti coloro che intendono dare un contributo attivo e propositivo al cambiamento e all’innovazione con vero spirito ‘riformatore’; ma anche declinando il cambiamento stesso, caratterizzandolo rispetto agli obiettivi che si vogliono raggiungere.

GUARDA L’INTERVISTA A CATIUSCIA MARINI

Lavoro al centro Non poteva la presidente non considerare le problematiche riguardo ai dati della disoccupazione, specie quella giovanile: «Il tasso di disoccupazione dell’11,3%, evidenzia anche una certa fiducia in una possibile ripresa delle aspettative di trovare con minore difficoltà un lavoro. Gli ultimi mesi del 2014 mostrano una lieve risalita e il tasso di occupazione dell’Umbria oggi si colloca al 61%». La Marini ha poi ricordato come l’Umbria abbia ben recepito le normative nazionali sul lavoro, centrando ottimi risultati: «Si è avuto un incremento di oltre il 50% dei contratti a tempo indeterminato, collocando la Regione al di sopra della media nazionale e seconda in Italia. Le pratiche di assunzione sono cresciute nell’ultimo anno del 4,2% e del 12% nel settore manifatturiero».

Movimento 5 Stelle consiglioSanità regionale La Marini poi ha presentato il proprio piano di ristrutturazione del sistema sanitario regionale attraverso alcuni punti strategici rivolti a dare un nuovo volto al sistema regionale in innovazione e ricerca: «Nuovo piano sanitario regionale entro questo primo anno di governo; attuazione del piano di prevenzione, già approvato ed in vigore per il 2014-2018; attuazione del patto della salute 2014-2016 e dei relativi obiettivi in materia di standard ospedalieri e sanitari».

L’approvazione L’assemblea legislativa ha quindi approvato, con 13 sì (Pd, Upu, SeR), 8 no (Ricci presidente, Forza Italia, Lega nord, Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle) la mozione predisposta dai gruppi di maggioranza che accoglie e condivide le linee programmatiche esposte durante i lavori odierni dalla presidente della giunta regionale Catiuscia Marini.

Opposizioni Molto duro invece il consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati, che attacca le politiche della giunta sottolineando la carenza di una vera proposta e la poca trasparenza. «La Regione non è trasparente, ma è più un vetro opaco. Abbiamo chiesto da giorni le carte sulle spese della scorsa legislatura, che ancora non ci sono state consegnate. Allora il sottoscritto resterà qui non soltanto per l’intera giornata ma all’infinito, finché non ci saranno consegnate queste carte». Più pacati i toni da parte del portavoce delle opposizioni di centro destra, il consigliere Claudio Ricci, che ha spiegato come l’Umbria abbia bisogno di essere una «Regione più aperta all’esterno», annunciando che da parte delle opposizioni verrà presto presentato un «contro programma per rilanciare la sviluppo regionale».

Ricci in aulaMaggioranza Prima della pausa è stato il turno del consigliere Rometti:«Seguiremo questa partita delle riforme, dobbiamo fare bene quello che ci compete, far pesare meno la politica nelle dinamiche di sviluppo. Far funzionare meglio il pubblico e non solo la politica, ma anche l’intera macchina amministrativa. Dobbiamo andare avanti sulla strada tracciata nella scorsa legislatura e abbiamo da giocare la nuova partita sulle comunità montane e l’accorpamento dei comuni. Quindi lavoreremo per un Umbria più semplice anche nei rapporti con i cittadini».

Critiche non recepite Molto critico il commento del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta: «La presidente Marini ha presentato un programma privo di elementi che possano farci capire come intende applicarle. Non sono state recepite le critiche della Corte dei Conti, altrimenti avremmo potuto raggiungere risultati importanti per il contenimento della spesa. Si continua a perseverare nell’errore, con un bilancio troppo rigido: basti pensare che le uniche risorse effettivamente utilizzabili sono poco meno di 14 milioni di euro, l’equivalente necessario a realizzare meno di 4 chilometri della strada Tre Valli».

Piani scellerati «Mi chiedo perché poco – ha affermato il consigliere regionale della Lega Nord, Emanuele Fiorini – e niente è stato fatto per i cittadini e i più deboli e molto per gli immigrati. Non capisco come si dovrebbe fare a non far gravare sulle comunità locali l’integrazione degli immigrati: la Lega dice basta all’immigrazione incontrollata. Ci opporremo con forza ai piani scellerati della Giunta, sostenendo una opposizione chiara e trasparente, mirata al bene dei cittadini».

Battaglia per le indennità In riferimento all’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, Catiuscia Marini ha sottolineato che «l’Umbria, negli anni, ha superato in positivo tutti i controlli sulle spese ed altro, facendo inoltre partire da qui e dalla Toscana la battaglia per far abbassare le indennità dei consiglieri e degli assessori regionali. Per difendere l’idea dell’autonomia non serve un censore in consiglio regionale. Nessuno di noi si è mai sottratto ai controlli. Sui fondi europei, per esempio, c’è un accordo con la guardia di finanza e lo stesso succede con i Nas per la sanità». Infine, ha aggiunto la Marini, «se è vero che alla politica e alle istituzioni possono accedere tutti, e questo è favorito proprio da un’indennità adeguata, dall’altro lato non può passare l’idea che se qualcuno ha una professione deve essere messo sotto accusa, facendo invece l’elogio dei nullafacenti».

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