Regione Umbria, ora una terapia d’urto per aiutare le imprese

Presentato un piano in tre fasi da 80 milioni di euro a sostegno delle imprese e del reddito. Subito 38 milioni, a fine maggio il secondo step

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di P.C.

«Ogni crisi può diventare un’opportunità». Si dice sempre, ma quasi mai si mette in pratica. Ci prova la Regione Umbria utilizzando gli aiuti economici alle imprese per innescare la fase 2 post emergenza coronavirus per ‘stimolare’ l’economia regionale soprattutto nei punti storicamente più bisognosi di aiuto e provare a dare una marcia in più alle imprese – soprattutto piccole e micro (che sono la stragrande maggioranza) – in vista della ripresa. In totale, da qui a luglio, Palazzo Donini investirà circa 80 milioni di euro nella fase post emergenziale.

EMERGENZA CORONAVIRUS – ARCHIVIO UMBRIAON

Tesei: «Ripresa in tre fasi»

Una lunga e dettagliata conferenza stampa ha illustrato le misure economiche a sostegno delle imprese umbre, di cui ha parlato nel dettaglio l’assessore Michele Fioroni. Ma prima la presidente Tesei ha illustrato per grandi linee i tempi della cosiddetta ‘2a fase’, che in Umbria sarà condotta in tre step, con iniezioni di liquidità progressive: l’impegno economico immediato supera i 32 milioni di euro per il settore economico e delle imprese, a cui vanno aggiunti 6 milioni di euro per il turismo; una ulteriore iniezione di liquidità sarà stanziata a fine maggio (altri 35 milioni di euro); infine è prevista una terza fase a luglio, per la quale sono stati stanziati 10 milioni di euro.

IL PIANO ECONOMICO DELLA REGIONE PER LA ‘FASE DUE’ – VIDEO

«L’Umbria – ha chiarito Donatella Tesei – si avvia in modo autonomo a sostenere le imprese e l’economia. Sulla riapertura, siamo in attesa delle linee guida nazionali, che non sono solo teoriche, ma sostanziali: a seconda di quali saranno le direttive sul distanziamento e sulla prevenzione dei contagi, si deciderà come e quanto riaprire certe imprese importanti della nostra regione».

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I cinque punti del rilancio economico

Relativamente al primo step, l’assessore Michele Fioroni ha spiegato – prima in conferenza stampa poi con un post su Facebook – che la giunta regionale ha varato una prima serie di misure a supporto delle imprese per aiutarle a fronteggiare l’emergenza economica derivante dall’epidemia Covid-19: 31.5 Milioni di euro per sostenere le micro, piccole e medie imprese e favorirne la ripresa e 1 milione di euro per la costituzione di un fondo di garanzia per l’anticipazione ai lavoratori coinvolti, da parte delle banche, del trattamento di integrazione salariale.

«Si tratta di un primo e importante intervento di sostegno al tessuto economico della nostra regione a cui ne seguiranno altri per accompagnare le aziende del nostro territorio nella fase di rilancio e riposizionare l’intera economia regionale per renderla più forte e meno esposta alle folate congiunturali. Ci siamo trovati a fronteggiare una fase senza precedenti per la nostra economia, ma con le giuste misure e con quella capacità tipicamente umbra di affrontare le avversità con umiltà e determinazione».

Il video riepilogativo sulle misure economiche

18,5 per piccole e micro imprese

Istituito un fondo prestiti a favore delle piccole e micro imprese, che prevede un prestito diretto fino a 25mila euro (in misura non superiore del 25% del fatturato), con tasso di interesse allo 0,5% e preammortamento a 24mesi, della durata di 6 anni. La cosa interessante è che metà della somma potrà trasformarsi, da prestito, in un finanziamento a fondo perduto qualora l’impresa dimostri di aver soddisfatto una serie di requisiti (dalle assunzioni all’aumento del fatturato). Il prestito può arrivare a 40mila euro qualora vi sia il contributo di un privato al 50%. Un intervento che – spiega Fioroni – cerca di coniugare sia la necessità delle imprese di avere liquidità sia il sostegno agli investimenti», ha spiegato l’assessore Michele Fioroni, che ha pubblicato un video per spiegare nei dettagli la misura.

6 milioni di euro di garanzie

La Regione darà garanzie per finanziamenti non superiori a 800mila euro concessi ad imprese con un fatturato non superiore a 3,2 milioni di euro per il 10% non coperto da garanzia.

4 milioni per il rafforzamento patrimoniale

Aumento di capitale da 25 a 250mila euro a fronte di un eguale apporto di mezzi privati da parte del socio per il rafforzamento della struttura patrimoniale delle piccole imprese umbre: ciò per aumentare il livello di solidità delle aziende regionali che si ripresentano in un rinnovato mercato nazionale e internazionale.

Un ponte per il digitale: 3 milioni di euro

Da Palazzo Donini arriva pure un aiuto alla digitalizzazione con voucher di 10mila euro (fino al 75% dei costi sostenuti) per le micro imprese e di 15mila per le piccole imprese (fino al 60% dai costi sostenuti). Obiettivo aiutare lo sviluppo delle tecnologie di interconnessione: dalle piattaforme e-commerce e delivery (ad esempio la consegna a domicilio dei pasti), smart working, showroom, cloud, cyber security etc.

8 milioni per il turismo

I sei milioni di euro che saranno da subito investiti nel settore turistico si riferiscono soprattutto alla promozione del territorio e saranno destinati in particolare – ha spiegato l’assessore Paola Agabiti – ad un piano di comunicazione turistica e alla promozione del territorio.  «L’ Umbria ha tutte le carte in regola per proporsi come territorio verde che fa bene al fisico e allo spirito». In questo settore ci sono:  1,5 milioni di euro per la prima fase di promozione dell’ Umbria; 1,4 milioni destinati ai Comuni; 3,5 per i voucher destinati a migliorare la competitività delle strutture per aiutarle nella promo commercializzazione. Infine, 500 mila euro (attraverso un bando) per il sistema museale.

Agricoltura: «Stimolare l’aggregazione»

L’assessore Roberto Morroni punta soprattutto sullo sblocco e sulla velocizzazione dei pagamenti già assegnati alle imprese agricole umbre: si calcola che possano arrivare fino a 50 milioni di euro nelle tasche degli imprenditori umbri del settore. Ma l’emergenza dovrà essere anche una occasione per un ripensamento del mercato dei prodotti umbri: fare squadra, aggregarsi, sarà una delle chiavi per vincere la sfida, seguendo l’esempio del consorzio del parmigiano reggiano. «Cosa ne sarebbe stato di tutte quelle piccole aziende se non si fossero consorziate?», si chiede Morroni. Un modello che deve diventare punto di riferimento anche per i prodotti di eccellenza regionale: l’olio in primis, ma non solo, anche latte e nocciolo. Anche da questo punto di vista, la crisi può e deve diventare una opportunità. Un pacchetto di fondi comunitari da oltre 50 milioni di euro attivabile fra giugno e luglio.

«Non dimentichiamo i trasporti»

«Al momento ne parliamo meno, ma ovviamente non ci siamo dimenticati del settore trasporti – spiega la presidente Tesi – a cui dedicheremo una conferenza specifica». Ma un accenno l’assessore Enrico Melasecche lo ha fatto, spiegando come in particolare sulla viabilità automobilistica sia sia colta l’occasione della crisi (ancora il concetto che ritorna) per anticipare i lavori già programmati da Anas per i mesi estivi, così da restituire agli umbri – cittadini e imprese – una rete viaria efficiente e senza blocchi alla ripresa. 

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