Rifiuti ‘selvaggi’, Perugia dice basta

A Fontivegge spunta un materasso sporco, alla Pallotta cassonetti infestati da animali. Associazioni in campo per aderire all’osservatorio

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Il materasso abbandonato a Fontivegge

Le segnalazioni continuano ad arrivare da più parti, ogni zona della città ha le sue peculiarità e le sue criticità. Come Fontivegge, dove venerdì mattina i residenti di via della Ferrovia si sono svegliati con un materasso sporco gettato vicino ai cassonetti, proprio in mezzo alla strada. «Macchie di sangue o di sudore? Forse potrebbe essere pure qualcosa di peggio», commentano.

Zona Pallotta Ma di quartiere in quartiere, ognuno ha le sue rogne. Se appena fuori dal centro continua all’impazzata il ‘pendolarismo’ dei rifiuti, con cassonetti stradali riempiti con ogni genere di sacchetto contenente rifiuti non differenziati, ecco che in zona via della Pallotta i residenti si interrogano sui livelli di igiene dei contenitori per l’umido. «Tutti i contenitori, da quelli per la raccolta della carta a quelli dell’indifferenziata, sono lasciati in condizioni igieniche molto precarie. Tanto più per l’umido, dove sarebbe necessario adottare maggiori attenzioni, i cui cassonetti dovrebbero essere lavati e disinfettati, in base alle stagioni e alle temperature ambientali. Spesso mi capitato di vedere questi contenitori invasi da formiche, blatte e scarafaggi. Un’inefficienza che è la palese dimostrazione che i nostri amministratori vivono scollegati dalla realtà che li circonda e dai bisogni dei cittadini» commenta anche Giampiero Tamburi, di Perugia:social city.

I cassonetti dell’umido

Il bando Ora, dopo sei mesi dalla deliberazione del consiglio comunale, il comune ha pubblicato il bando per la costituzione dell’osservatorio sui rifiuti. Alle associazioni che intendono partecipare – c’è tempo per compilare la domanda fino al prossimo 20 novembre – si chiede di attestare la specifica competenza in materia di gestione dei rifiuti corredata dal curriculum del soggetto che verrà indicato quale rappresentante in seno all’osservatorio. Sarà composto da 15 membri, rappresentati dal sindaco o da un delegato, un consigliere, un rappresentante della maggioranza e uno dell’opposizione, oltre che da rappresentanti di associazioni sul territorio.

L’osservatorio, come da deliberazione, dovrà fornire supporto all’amministrazione in tema di gestione dei rifiuti. Dovrà monitorare le attività svolte da comune e gestore «e valutare i livelli di efficienza, efficacia ed economicità del servizio, con particolare attenzione alle iniziative di riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, compostaggio domestico, riciclo, riuso e decostruzione di vecchi edifici, impianti di riciclaggio, sanzioni ed evasioni, reclami». Non solo, l’osservatorio dovrà anche proporre misure e azioni per una significativa riduzione nella produzione, proporre all’amministrazione le migliori tecnologie, analizzare, nel dettaglio, le voci di costo del servizio da cui deriva la tariffa, volte ad individuare e suggerire misure per il suo progressivo abbattimento, elaborare proposte per il passaggio progressivo alla tariffa puntuale, da tempo promessa dal vicesindaco Barelli ma ancora mai attuata.

Monitoraggio Verrebbe da chiedersi a cosa serva, allora, l’assessorato all’ambiente ma intanto, per lo svolgimento dei compiti di monitoraggio, amministrazione e gestore garantiranno la massima trasparenza e la comunicazione di dati e documenti entro sette giorni dalla richiesta del portavoce. Ogni anno, poi, sarà cura dell’osservatorio elaborare una relazione sull’attività svolta e sulle proposte di miglioramento del servizio e si dovrà coinvolgere la cittadinanza dei propri studi e analisi condotte.

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