San Gemini, bollette dilazionate per la Tari mai pagata

Nuovo accordo tra Comune e Asm, le annualità 2019/2020 in nove rate. Il sindaco: «Migliore soluzione possibile»

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In arrivo nei prossimi giorni per i cittadini di San Gemini la fattura per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti effettuati nel 2019 e nel 2020, annualità mai fatturate nei rispettivi anni di competenza – e quindi mai pagate dagli utenti – a causa di un contenzioso aperto nel 2018 tra Asm-Cosp e Comune e risolto lo scorso anno con un accordo transattivo tra le parti. Ma c’è una novità: grazie ad un’ulteriore intesa siglata ad inizio marzo, Asm ha accordato la disponibilità a concedere una congrua dilazione. Si sono così stabilite le modalità per rateizzare le annualità 2019 e 2020 in nove rate, con cadenza bimestrale, a partire dal 31 marzo prossimo.

I dettagli

Pertanto le scadenze saranno le seguenti: 31 marzo 2021, 31 maggio 2021, 31 luglio 2021, 30 settembre 2021, 30 novembre 2021, 30 gennaio 2022, 31 marzo 2022, 31 maggio 2022, 31 luglio 2022. Il corrispettivo per l’anno corrente 2021 verrà riscosso in tre rate di pari importo a partire dal 31 dicembre 2021, e con le successive scadenze fissate al 30 giugno 2022 ed al 30 settembre 2022. Soddisfatto del risultato raggiunto il sindaco di San Gemini, Luciano Clementella. «Da anni – scrive rivolgendosi ai suoi concittadini – viene chiesto: ‘La Tari.. quando arriva? Perché non ci viene richiesto il pagamento? Ma dovremmo pagarla tutta insieme?’. Ciò è stato frutto di una gestione, quella passata, disattenta e non oculata. Vi posso garantire che, oggi, questa amministrazione ha raggiunto una soluzione, la migliore possibile»

La vicenda

Il contenzioso tra Comune e Asm-Cosp da un lato vedeva il gestore della raccolta rifiuti richiedere il pagamento di fatture emesse per anni precedenti al 2019/2020 (fine 2016 e per intero 2017 e 2018), dall’altro l’amministrazione chiedere l’applicazione della tariffazione puntuale corrispettiva a partire dal 1° gennaio 2019 e contestare alcuni servizi. «Una pesante eredità presa da noi in carico – commenta ancora Clementella -. Abbiamo lavorato molto per raggiungere il risultato migliore. Il mancato accordo avrebbe prodotto conseguenze nefaste sia per l’ente sia per i cittadini». Lo stesso accordo – dietro il pagamento integrale da parte del Comune di quanto dovuto (oltre un milione di euro) e l’abbandono dei contenziosi pendenti afferenti le ingiunzioni di pagamento e le relative opposizioni, nonché l’impugnazione del regolamento di fronte al Tar Umbria -, ha consentito ad Asm di procedere con la riscossione della tariffa a partire dal 2019.

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