Sanità in Umbria, Barberini alza il tiro

L’assessore torna a parlare delle nomine: «I cittadini chiedono non solo a noi politici, ma anche alle ‘apicalità tecniche’ di non rimanere più incollati al posto»

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La visita era di quelle ‘istituzionali: l’assessore di solito va, incontra medici e pazienti, dice qualche frase di circostanza e fila via. Ma l’assessore regionale Luca Barberini, in visita a ‘Villa Cecilia’ a Passignano sul Trasimeno, ha fatto ben altro. Riaprendo, di fatto, la battaglia sulle nomine nella sanità regionale.

VillaCeciliaBarberini1Privato e pubblico Perché parlando nella struttura – specializzata nella riabilitazione post acuzie, parzialmente in convenzione col servizio sanitario regionale – l’assessore ha spiegato che «il senso della visita è che la politica e le istituzioni non vogliono rimanere chiusi nel Palazzo, ma essere presenti là dove si danno buone risposte ai bisogni di salute dei cittadini. Il privato che fornisce servizi di qualità, può dare un grosso contributo alla rete pubblica, che resta prioritaria, contribuendo alla deospedalizzazione e alla qualificazione dei servizi». E fino a qui, tutto tranquillo.

Walter Orlandi (a sinistra)

Walter Orlandi (a sinistra)

Le dimissioni Ma Barberini è voluto tornare sulla vicenda delle sue dimissioni dalla giunta di un anno fa, poi rientrate in estate. Ed ha fatto uno scatto in avanti: «Sono tornato in giunta, ha detto, perché il mio partito e la comunità regionale ci hanno chiesto con chiarezza di superare lo stallo, ma io per carattere e storia personale non rinuncio all’esigenza di rinnovamento e cambiamento», scandendo che oggi in tutta l’attività istituzionale, la classe dirigente deve mettere in atto «atteggiamenti, risposte, strumenti e metodi diversi rispetto a quelli di vent’anni fa. Quando si sta nelle istituzioni da dieci o quindici anni – ha proseguito – occorre comprendere che i cittadini ci chiedono di non rimanere più incollati al posto, e di esercitare le nostre capacità cambiando ruolo. Questa richiesta – ha precisato – è fatta in modo chiaro non solo a noi politici, ma anche alle ‘apicalità tecniche’» e il riferimento alla vicenda relativa alla nomina di Walter Orlandi a direttore Direttore regionale per Salute, welfare, organizzazione e risorse umane non è sfuggito a nessuno. La partita torna a riaprirsi.

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