Scuola di Campitello: «Affitto ‘strano’»

Terni, il CoSec: «Era stata decisa la chiusura, con trasferimento del Cucciolo. Ma struttura vuota e niente passaggio»

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del CoSec

Alla vigilia della seduta di consiglio comunale, in cui verrà votata la variazione di bilancio, ci troviamo costretti a stigmatizzare per l’ennesima volta il modo di procedere di questa amministrazione in materia economico-finanziaria.
Come ben noto, con la delibera di giunta n.25 del 3 agosto 2016, la scuola dell’infanzia comunale di Campitello è stata chiusa.

Tra le motivazioni addotte dall’amministrazione, c’era la volontà di perseguire risparmi dismettendo quelle scuole dell’infanzia comunali, ubicate in locali non di proprietà del comune, per le quali venisse corrisposto un canone di affitto. Durante i tavoli tecnici sui Sec, come anche riportato nel documento di restituzione dei risultati del processo partecipativo, veniva indicata la necessità di chiudere l’infanzia di Campitello al fine di trasferire, nei medesimi locali, il nido Cucciolo.

L’urgenza di questo trasferimento sarebbe stata dettata dal rischio di incorrere in sanzioni da parte delle autorità competenti, visto che la rampa di accesso per raggiungere l’ingresso del nido, non sarebbe a norma; ma ovviamente, vista l’urgenza, ad oggi il trasferimento non ha avuto luogo. Il CoSec, data la perentorietà con cui la chiusura è stata disposta, ha ritenuto opportuno procedere ad una verifica dello stato del rapporto contrattuale tra il Comune di Terni e l’Ater, relativamente agli edifici adibiti ad uso scolastico, come quello di Campitello.

Tramite accesso agli atti abbiamo verificato, che a tre mesi dalla delibera che ne ha sancito la chiusura, il Comune non ha trasmesso alcuna disdetta del contratto di affitto dei locali siti in Via del Mandorlo 10/d. Dai documenti fornitici risulta, inoltre, non solo che Ater ha emesso regolarmente le fatture dei canoni di affitto di settembre, ottobre e novembre 2016, ma che il comune non ha più saldato quanto dovuto a partire da gennaio 2016.

Appare quanto meno singolare un piano di risparmio, per cui si continua a pagare l’affitto di una scuola vuota, lasciando contemporaneamente il nido Cucciolo in locali a rischio di sanzioni. Del resto non è una novità la morosità del Comune di Terni: basti pensare a come ancora ad oggi non ci sia alcun atto ufficiale sull’ammontare del debito per la refezione scolastica. Un destino quello delle mense che ad oggi appare quanto mai incerto, soprattutto dopo l’invio del capitolato all’esame dell’Anac.

Che fine ha fatto la solerzia dei molti che volevano risolvere la faccenda, mettendo a tacere i nostri quanto mai più che legittimi dubbi di trasparenza? Chi gestirà il servizio a partire dal 1 gennaio? Forse si ricorrerà ad una rischiosa proroga,magari a favore di chi ad oggi risultà coinvolto nelle indagini degli inquirenti? Per far luce sul futuro del servizio di refezione e su quello dei Sec, svolgeremo un’iniziativa pubblica sabato alle 16, presso i locali della Siviera, presentando anche le nostre proposte rispetto all’attuale situazione di incertezza.

All’interno della stessa saranno presenti anche i rappresentati dell’ ‘Associazione genitori per le mense di Perugia’ che ci racconteranno la loro esperienza, in vista della riassegnazione del servizio. Del resto l’AllFoods non è la prima volta che inciampa nell’intervento della magistratura. Quattro mesi fa a Perugia, grazie ad un’esposto presentato dai genitori, era finita sotto accusa per aver somministrato alimenti dannosi e non aver dichiarato nella domanda di partecipazione, precedenti revoche del servizio. Il panorama sulla refezione umbra si prospetta sempre più denso d’ombre. Per questo non ci tireremo indietro dal cercare di farvi luce.

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