Sirci-Comune, ormai è guerra senza quartiere

Dopo tante dichiarazioni concilianti, mister Sir rompe la tregua: «Preso in giro, playoff lontano da Perugia». Ma stavolta Romizi replica: «Abbiamo fatto tanto»

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L’ultima riunione in Comune sul Pala Barton non è andata benissimo: tempi lunghi, spese ancora più alte. Lo ha anticipato il Corriere dell’Umbria, lo ha confermato il presidente Gino Sirci che nel corso della giornata ha fatto il giro delle tv per esternare la propria opinione anche in modo duro. In serata, la risposta del Comune, direttamente con il sindaco Romizi, che quasi mai interviene direttamente, ma stavolta ha parlato in prima persona.

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La rabbia di Sirci

Sirci e il nuovo PalaBarton

Sirci accusa direttamente l’amministrazione comunale e la politica di voler perdere tempo e non mantenere gli impegni. In particolare, ad innescare gli strali del presidente, l’idea di aggiungere interventi inizialmente non previsti, come la videosorveglianza, la ristrutturazione delle arcate e una nuova illuminazione, con un sensibile aumento dei costi. «Ma cosa vogliono fare – tuona Sirci – non hanno ancora trovato i soldi per i lavori già progettati, ora inseriscono altri interventi? Resto sbigottito di fronte alla mancanza di un interlocutore serio».

«Porto la squadra a Roma per i playff»

A questo punto torna la minaccia, già paventata in estate ma che ora diventa davvero concreta: «Per i playoff porteremo la squadra a Roma o altrove e pagherò tutto io, lo spostamento dei pullman e pure il vitto se necessario, non intendo in ogni caso confrontarmi con persone che non sanno cosa vuol dire gestire impianti sportivi. Oltre a me nel club ci sono altri imprenditori, ci sentiamo tutti presi in giro. Ci mettiamo soldi e pure tanti, abbiamo un seguito ed un interesse incredibile e il Comune ne se frega».

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I gilet gialli

In particolare, nell’intervista andata in onda a UmbriaTv, il presidente ha sottolineato un tema che aveva già introdotto nella famosa conferenza stampa in cui era stato presentato il progetto di ampliamento della capienza del palazzetto: «Non hanno ancora avvertito le associazioni che occupano il palazzetto, nessuno ha detto loro che devono andar via perché bisogna fare i lavori e non si capisce il perché, questo mi sembra incredibile». Infine, a Tef, la provocazione: «Cosa dico ai tifosi? Protestate! Mettetevi pure voi i gilet gialli!».

La replica del Comune

Andrea Romizi

L’Amministrazione comunale, per voce del sindaco Andrea Romizi, ha risposto con una nota definendo l’affondo di Sirci «un attacco ingiustificato e scollegato dalla realtà». E anche nella nota, come aveva già fatto in più di una circostanza l’ex assessore Emanuele Prisco, si sottolinea la vocazione del palazzetto ad ospitare più discipline sportive, non solo il volley. «Per noi assicurare questa fruibilità a tutti i cittadini rappresenta un vanto – dice Romizi – il nostro impegno è teso a garantire che ogni sport abbia riconosciuta una propria dignità e i medesimi diritti rispetto all’utilizzo degli impianti pubblici, e in ossequio a questo principio abbiamo previsto, mantenendo le tariffe tra le più basse d’Italia, interventi che qualificheranno ancor di più l’immagine e la destinazione del PalaBarton. Vorrei ricordare a Sirci che questa amministrazione ha già speso 600mila euro per il miglioramento del palazzetto, portando a termine il completo rifacimento degli spogliatoi, della sala stampa, dell’infermeria e di tutta l’area hospitality. Abbiamo inoltre acquistato un tabellone elettronico nuovo e installato la tribuna telescopica, così come da impegni assunti proprio con la Sir.

«Fatto tanto per il palazzetto»

«È la prima volta, dopo decenni, che si investe così tanto in una struttura sportiva, in un momento storico drammatico per le casse comunali. E mi sia concesso di aggiungere che il progetto di cui si parla costerà ben un milione e 600mila euro a Perugia. Risorse interamente pubbliche, per le quali ci siamo già impegnati e prontamente attivati riuscendo ad ottenere un contributo dalla Regione di 500mila euro. In tutto questo abbiamo dovuto prevedere ulteriori lavori migliorativi, non per vezzo o eccesso di zelo, ma per ottemperare a degli obblighi di legge. ‘Lungaggini’, come sono state definite, necessarie a rendere idonea la struttura, che potrà contenere fino a 5000 persone, in grado di ospitare concerti, eventi sportivi e spettacoli di rilevanza internazionale, e anche tutte quelle competizioni alle quali ci ha abituati la Sir Safety, un orgoglio cittadino, che riconosciamo e tuteliamo.

«Abbassare i toni»

«Invito ad abbassare i toni del dibattito – conclude Romizi – ricordando che le strutture pubbliche non possono essere gestite come fossero beni privati e che la titolarità delle decisioni spetta all’amministrazione comunale, che opera secondo procedure di legge. Continueremo ad operare come abbiamo sempre fatto, riportando a nuova vita ciò che abbiamo trovato nell’incuria e nel degrado, fa quindi sorridere il tentativo di strumentalizzazione da parte di chi, amministrando, sul palazzetto nulla ha speso, così come per tutti gli altri impianti sportivi».

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