Stroncone, Corbucci: «Resto fuori dal coro»

La sua presa di posizione, dopo gli arresti, aveva provocato numerose reazioni. Elisabetta Corbucci, capogruppo di ‘Stroncone democratica’, replica

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La premessa è questa: «Nel ringraziarvi dello spazio dedicato al comunicato di ieri e, perché no, anche dei commenti più o meno condivisibili, pur non essendo mia abitudine, vi invio una ulteriore nota di replica ai tanti commenti suscitati dal mio intervento. Non è un comunicato stampa per la sua lunghezza e forse prolissità ma la mia capacità di sintesi, di solito non brillante, in questi casi viene completamente meno. Ci tenevo però a chiarire anche a voi il mio punto di vista». Prego.

di Elisabetta Corbucci
Capogruppo di Stroncone Democratica

E’ mia abitudine non rispondere ai commenti dei post o dei comunicati stampa ma il clima quasi surreale che si respira in paese da ieri mi impone di trasgredire a tale regola e di rispondere a “caldo”, ben sapendo che sarebbe forse più opportuno replicare al dibattito quando le emozioni si saranno acquietate e la razionalità avrà ripreso il suo posto. Temo che la nota risulterà un po’ lunga, quindi correrò il rischio di nuovo che nessuno la legga tutta. Rischio che ritengo valga la pena correre.

Mi hanno dato della cerchiobottista, della collusa, della connivente, dell’innocentista, della contorta, dell’inopportuna, mi hanno insultata e mandata a quel paese. In questa società dall’informazione espressa, didascalica o usa e getta, in pillole, sena filtri e senza freni il tentativo di lanciare una riflessione più ampia, anche provocatoria, è considerato stridente, fuori moda, fastidioso come il gessetto sulla lavagna. Il mio tentativo di leggere l’accaduto non in quanto fatto di cronaca ma in chiave sociologica è stato considerato “politically incorrect”. Tant’è
“Non parlare, non ti esporre, adesso il Sindaco ha il suo grande momento di popolarità, se fai la voce fuori dal coro ti bruci, ti fanno nera; dagli ragione, o quantomeno stai zitta; il Sindaco ha ragione. Punto. (tanto per usare la chiusura di un giornalista)

Bene cari concittadini, io non sono collusa, non sono connivente, non sono cerchiobottista e soprattutto non ho paura di esprimere il mio punto di vista anche se non allineato al sentire dei più. E’ un mio pregio, o se volete un mio difetto, sicuramente la causa principale della mia impopolarità e breve carriera politica. Soprattutto quando parlo è perché ho qualcosa da dire in cui credo fermamente, non certo per presenzialismo.
Un’ultima premessa è che parecchi anni fa ho avuto un problema con la giustizia, anzi, la giustizia ha avuto un problema con me (risoltosi in udienza preliminare perché il fatto non sussisteva) e, devo confessare, fra tutte le critiche che mi sono state rivolte oggi, quella della riluttanza a schierarmi di petto dalla parte dell’accusa prima del pronunciamento dei giudici è forse la più fondata, proprio perché deriva dall’aver vissuto sulla mia pelle cosa significhi stare dall’altra parte. Una debolezza? Me la perdoni, chi vorrà comprendere!

Procedo allora per punti

Mi complimenterò certo con il Sindaco per la determinazione che ha avuto rivolgendosi alla Procura per la denuncia; sarò fuori dal coro ma permettetemi di farlo quando la discussione sarà affrontata in Consiglio Comunale, la casa di tutti i cittadini e il luogo naturale di confronto o scontro democratico e sarà chiaro e documentato che tutto quanto di competenza dell’Amministrazione era stato fatto, sul fronte dell’organizzazione del lavoro, del controllo delle prestazioni, della certezza della catena delle responsabilità e dell’uso degli strumenti contrattuali per prevenire e punire i comportamenti illeciti. Come consiglieri di minoranza siamo stati accusati di non aver controllato, “possibile che non sapevate nulla?”, ma i tecnici, le figure apicali, gli assessori competenti che oltre a controllare hanno il compito di organizzare e di coordinare il lavoro? Una informazione secca, senza commenti: su un totale di 23 dipendenti, il Comune di Stroncone ne ha 6 inquadrati al livello D (“Contenuto di tipo tecnico, gestionale o direttivo con responsabilità di risultati relativi ad importanti e diversi processi produttivi/amministrativi”, “Relazioni organizzative interne di natura negoziale e complessa”) che hanno preso un consistente premio di risultato. Chapeau al Sindaco e alla Giunta tutta per essere così bravi a fare opposizione, che riescono a stare all’opposizione di se stessi.

Dopo aver vinto le elezioni sulla scia del rinnovamento, dopo essere stato così attivo all’opposizione da essere arrivato ad amministrare ben sapendo cosa lo attendeva, dopo due anni di mandato, ed essendo in affanno, il Sindaco addossa ora a 7 operai inquadrati fra livelli più bassi del contratto la responsabilità del fatto che Stroncone non sia un “gioiellino”. Sarò fuori dal coro, ma, senza nulla togliere alla gravità del comportamento degli operai implicati nella vicenda, chi muove un’accusa del genere non è un buon amministratore. E chi di noi ha la responsabilità del lavoro di altre persone e/o è coordinato da un responsabile sa bene di cosa parlo.

Sette persone sono agli arresti domiciliari con accuse odiose soprattutto perché lesive della fiducia dei propri concittadini, perché spezzanti del privilegio di avere un lavoro, perché incuranti dell’onorabilità che deriva dall’occuparsi della cosa pubblica. C’è stata una dovuta denuncia, ci sono state delle indagini, ci sarà una pena e se doveroso ci sarà un licenziamento: questa è giustizia. Sarò fuori dal coro ma per me gli insulti, l’odio, le bestemmie, le parolacce, le insinuazioni sono la gogna riprodotta in chiave moderna, non sono né giustizia e neanche democrazia
Sarò fuori dal coro ma sento mio dovere di Consigliere Comunale chiedere alla Giunta come il Comune intenda assicurare i servizi che sono venuti a mancare: con un appalto ad esterni, immagino, ma a chi, con quali costi, con quali procedure; e al Sindaco di chiedere quando affronterà con il piglio che lo contraddistingue i disservizi che più volte gli abbiamo segnalato in Consiglio Comunale come la mancata pulizia delle strade, che tanto costa ci costa di TARI, o le criticità dell’ufficio tecnico spesso, insostenibili per i cittadini

Chiudo con il tema a me più caro, il senso civico. Ecco, il senso civico, la cui assenza è causa ed effetto dei gravissimi fatti di venuti a galla in questi giorni ma anche di quello che stanno provocando nella collettività, a Stroncone deve essere sostenuto, deve essere ricostruito, coltivato, tessuto, riconnesso, valorizzato; se viene a mancare il senso civico una comunità così piccola si disgrega, si disperde, diventa un paese dormitorio, fatto di individui e non di cittadini. E per carità, non fraintendetemi; quando parlo di senso civico con intendo certo l’immagine di Stroncone. Qui non si tratta di voler tutelare il buon nome o di mettere tutto a tacere nascondendosi dietro l’immagine di facciata del Borgo più Bello d’Italia. Qui si tratta di mettere in piedi meccanismi virtuosi per curare e accudire l’anima della nostra città!
Sarò fuori dal coro ma voglio rivolgere una preghiera ai nostri amministratori: posate il piccone e prendete l’aratro perché tutte le forze migliori di questo paese possano seminare il futuro delle nuove generazioni che lo abiteranno. Usando l’aratro la terra si ossigena, diventa più fertile e nel contempo le piante infestanti non hanno l’ambiente adatto per riprodursi

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