di Rosaria Parrilla
Uno striscione con scritto ‘Ciao Tancio, gigante buono della curva nord’ e due lunghi applausi hanno accolto il feretro di Vincenzo Tancini, il 45enne che ha terminato la sua corsa domenica all’alba in via Pinturicchio schiantandosi con la sua Yamaha. Mercoledì pomeriggio si sono tenuti i funerali nella chiesa di San Filippo Neri, in via dei Priori. In molti hanno voluto esserci per dargli l’ultimo saluto, Tancio per gli amici, era molto conosciuto in centro storico «perché – come è stato sottolineato a fine cerimonia dagli amici – aveva voglia di vivere alla grande». E proprio in chiesa c’era chi frequenta la movida perugina dell’acropoli perugina: camerieri, titolari, gestori dei vari locali di via Bonazzi, Corso Cavour e piazza del Circo, luoghi da lui frequentati. Erano tutti lì a piangere un amico, a farsi forza uno con l’altro.
Amante dello sport Il 45enne era conosciuto anche nel mondo del calcio e del basket. C’erano gli amici della squadra di basket, l’Atletico Maldossi, con cui giocava. In molti indossavano la sua maglia numero 2 con la scritta bianca sullo sfondo nero ‘era bello sapere che, c’eri’. E poi gli ultrà della curva nord del Perugia calcio, il capo ultrà Mimmo visibilmente commosso. Andrea Cernicchi, ex assessore comunale di Perugia. E anche tanta gente comune che aveva avuto modo di conoscerlo, tra una birra e l’altra.
L’omelia Il parroco ha ricordato la sua figura: «era un samaritano, sensibile, pronto ad aiutare i più deboli». Il suo pensiero affettuoso lo rivolge anche alla ragazza del centauro rimasta ferita nell’incidente e alla sua mamma che ha dovuto dire addio al figlio. Dopo la benedizione, poi gli amici lo hanno commemorato con una lettera letta da uno di loro tra una lacrima e una risata, perché a lui sarebbe piaciuto così. Per ricordarlo tra risate, aneddoti e grida: «ciao Tancio. Non piangere, il tuo sorriso è la mia pace».
Il saluto Fuori, davanti il sagrato della chiesa, il silenzio è rotto nuovamente da lunghi applausi e dalle grida: «Sempre con noi, Vincenzo sempre con noi» alla vista della bara. E mentre la musica accompagnava il feretro, gli amici centauri, anche loro in tanti, hanno preceduto il corteo in sella alle loro moto per l’ultima corsa insieme.
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