Tentato rapimento, ‘bufera’ su pm di Terni

Giulia Bisello ha rimesso in libertà un indiano che ha afferrato una bimba di 5 anni sulla spiaggia di Scoglitti (Ragusa). Il procuratore capo la difende a spada tratta

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E’ di Terni, e al primo incarico da sostituto procuratore, il pubblico ministero finito al centro della bufera mediatica dopo la mancata convalida del fermo nei confronti del 43enne indiano che lo scorso 16 agosto avrebbe tentato di rapire una bimba di 5 anni sulla spiaggia di Scoglitti (Ragusa), afferrandola per un braccio per poi allontanarsi. Un tentativo andato a vuoto solo grazie all’intervento dei familiari della piccola, con l’uomo che ha fatto perdere le proprie tracce fino a quando non è stato rintracciato dai carabinieri in un casolare della zona, ospite di altri cittadini extracomunitari.

Chi è Giulia Bisello, originaria di Terni dove fino al 2013 ha svolto la professione di avvocato in un noto studio legale prima di entrare in magistratura, non ha convalidato il fermo dell’uomo, sulla base del fatto che il ‘tentato sequestro di persona’ prevede una pena minima inferiore a quella necessaria per poter procedere con la convalida. Decisione che ha scatenato reazioni feroci – e anche attacchi sguaiati finiti all’attenzione della procura di Messina – tanto sui social quanto nel mondo politico, con il ministro della giustizia Andrea Orlando che ha avviato accertamenti sul caso, inviando gli ispettori negli uffici della procura di Ragusa.

La questione Al pm – difeso a spada tratta dal procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia – si contesta in sostanza di non aver comunque chiesto l’arresto del soggetto, che era nelle sue facoltà, anche se lo stesso procuratore ha affermato che non avrebbe mai controfirmato il provvedimento, nella convinzione che il gip non avrebbe a sua volta avallato la custodia cautelare, non prevista per i reati di sottrazione di minore e tentato sequestro di persona. Ma, certo, non è esagerato affermare come in questo caso il ‘cerino acceso’ sia rimasto in mano al giovane magistrato ternano.

Nella bufera Giulia Bisello non può difendersi direttamente, ma solo attraverso il capo della procura per cui opera. Ma fra chi la conosce bene e la apprezza per l’equilibrio, trapela una forte amarezza per il caos mediatico scoppiato attorno ad una vicenda particolarmente delicata e che ha finito per mettere a dura prova un magistrato giovane e al primo incarico come la 34enne ternana. Una vicenda che incontra pareri contrastanti anche all’interno della stessa magistratura, fra chi sostiene che il pm abbia agito correttamente e chi invece afferma che avrebbe potuto e dovuto chiedere l’arresto, avendone tutte le facoltà.

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