Ternana, Liverani: «Quasi impossibile»

Realista il tecnico romano: «Salvezza? Con 39 punti qualcosa si può sperare». Pagni ‘azzanna’ il gruppo: «Avete fatto saltare teste, città e persone umiliate». Ritiro a Fiuggi

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di S.F.

Carmine Gautieri e Pierluca Cincione

Fabio Liverani, la ‘gara’ agli azzardi di via Aleardi prosegue. L’allenatore romano, 41 anni da compiere ad aprile e inattivo dall’estate 2015 dopo la retrocessione nella League Two inglese con il Leyton Orient, è il quinto tecnico stagionale della Ternana a disputare match ufficiali: l’ex centrocampista di Lazio – a proposito, altra ‘pescata’ di stampo biancoceleste, non una novità – e Perugia è giunto in città nella tarda mattinata per legarsi alla società fino a giugno. Nel pomeriggio una conferenza di presentazione di oltre un’ora, nel quale il protagonista di rilievo è stato il direttore sportivo Danilo Pagni (lo sguardo di Liverani nella parte conclusiva era tutto un programma): veemente avviso/attacco al gruppo in un affondo di cinque minuti. Da martedì tutti in ritiro a Fiuggi, come accadde con Tesser nel gennaio 2014.

PARLA IL NUOVO TECNICO DELLA TERNANA, TRA REALISMO E SPERANZE AL LUMICINO – IL VIDEO

Fabio Liverani

«Sfida quasi impossibile» Alla fine di una giornata ‘piena’ – firma del contratto, primo approccio con la squadra e con il campo – Liverani si presenta così: «Quando si ambia allenatore a marzo vuol dire che le difficoltà sono tantissime, obiettivamente con 39 punti a disposizione qualcosa si può fare e sperare, ma la sfida è quasi impossibile. Oggi ho visto ragazzi vogliosi, dipenderà molto anche dal lato umano dei giocatori. I tifosi? Possiamo provare a chiedere il loro aiuto, non a pretenderlo». Realista e concreto. Al di là di penalizzazioni e problematiche delle altre squadre.

DANILO PAGNI ‘SCATENATO’ SUL GRUPPO, AVVISI E ATTACCHI: «LONTANI DALLE FAMIGLIE PER COLPA LORO, IN RITIRO. E TESTE SALTATE PER LE LORO PRESTAZIONI. SE SI AFFONDA, FARLO CON LE FERITE», VIDEO

La presentazione

«Non è morta» Ad introdurlo era stato, come di consueto, il ds calabrese: «Ci serviva qualcuno motivassimo e con grande voglia di emergere, una scelta che sta pagando anche a livello nazionale. Talvolta – il saluto a Gautieri – i risultati oscurano la qualità del lavoro, lui ha dato il massimo». Parola poi al romano, catapultato (eloquente l’espressione nella parte finale della conferenza, quella incentrata sulla società e sugli errori nella gestione sportiva) in una realtà assai complicata: «Ho visto le ultime partite la scorsa notte, la squadra tecnicamente non è scarsa. Fondamentale una cosa: pensare da ‘noi’ e non da ‘io’, nella prima seduta ho trovato massima disponibilità. La Ternana non è morta e per il discorso legato ai tanti giocatori a scadenza, ricordo che due delle mie migliori stagioni le ho disputate con Lazio e Fiorentina quando sapevo di dover andare via».

Fabio Liverani al ‘Taddei’

Le idee tattiche e il ritiro Liverani evita di parlare degli ultimi giorni rossoverdi, ma un accenno lo fa comunque: «I giocatori più esperti devono essere al servizio della squadra. Chiaro che se lasciano i compagni in 10 e creano problemi, non va bene», replica sugli atteggiamenti di Coppola e Contini al cospetto della Pro Vercelli. «Per quel che riguarda il modulo ho già un’idea in mente, vediamo, adatterò lo schema tattico ai giocatori che ho a disposizione: per intenderci non vedo grandi attaccanti esterni per praticare il 4-3-3. Voglio metterli più ad agio possibile, di certo mi piace la difesa a quattro come base e non escludo Falletti trequartista. Martedì mattina intanto partiamo per Fiuggi: non è un ritiro punitivo, ci servirà per avere tranquillità. Dai match visti ho notato che c’è poca percezione del pericolo, un difensore dovrebbe averla innata».

Pagni mette al muro Sabato lo aveva fatto Gautieri nel post match con la Pro Vercelli. Il 41enne di Castrovillari aumenta il carico e, pur premettendo che ha difeso e continuerà a difendere il gruppo, ‘azzanna’ i rossoverdi dopo aver introdotto il neo allenatore: «Abbiamo giocato contro squadre con calciatori più vecchi dei nostri, plurioperati e in difficoltà fisich. E hanno fatto bene: significa che questo è un organico che può e deve dare di più, da oggi la societ non fa più sconti a nessuno, sto sentendo troppe leggende metropolitane. Stiamo scrivendo una pagina vergognosa in questo modo, la Ternana ha il miglior organico della serie B tra le formazioni di seconda fascia, se fossimo scarsi non avrei di che lamentarmi». Nel calderone generale finisce anche Petriccione, ‘bocciato’ da Gautieri nella sua breve avventura in via Aleardi: «Lo conosco da tempo, è un playmaker. Ha fatto buone performance e altre meno, se non ha giocato è perché non ha reso come ci si attendeva. Si deve conquistare il posto».

Danilo Pagni

Teste, ritiro e scelleratezze Quindi il carico: «Andiamo in ritiro ad oltranza lasciando le nostre famiglie, soprattutto per colpa loro. Sono saltate teste che hanno lavorato giorno e notte: una squadra che rappresenta una città e una storia gloriosa, non tolleriamo più colpi di testa e scelleratezze da professionisti. La Ternana è virtuosa e paga puntualmente, il ritiro ha un costo economico e morale. Le ‘porte chiuse’ non ci piacciono. Mi vergogno, è la prima volta che vengo umiliato così, alla pari della città: abbiamo adottato diverse strategie, tuttavia non ha funzionato nulla».

Il ‘tumore’ retrocessione Un fiume in piena. D’altronde dal reality check non si sfugge: «Siamo indifendibili, è vero, ma chiedo ancora ai tifosi di starci vicino. Lo so, stiamo mortificando tutti: stiamo assistendo a uno scempio, ci vuole dignità e orgoglio, ai ragazzi ho detto che grazie – prosegue nell’attacco – a loro sono saltate altre teste e che cadono sempre in piedi. Con mille alibi. Siamo disposti a stare in ritiro a tempo indeterminato: la retrocessione è un tumore professionale per come sta avvenendo, chiedo scusa. Gli arbitri – passa ai ‘fischietti’ – non ci considerano e ci trattano come fossimo appestati, perché? Alla società, forte e solvibile, non rimprovero nulla, il club è stanco di essere troppo signorile: siamo i primi a pagare e facciamo figuracce. Ho un contratto fino a giugno e quindi non dico questo per piaggeria».

Mohamed Sissoko

La ‘pesantezza’ fisica La scelta di richiamare due membri dello staff di Carbone ha sorpreso. Specie perché il loro lavoro, a giochi fatti, non ha pagato: «Scaia è un professionista come lo era Delmorgine, conosce i giocatori e avrebbe voluto sviluppare un tipo di lavoro diverso. La squadra non solo non corre, ma lo fa anche male e parlo dei vecchi: i giocatori sono filmati e registrati, sono sotto controllo. Siamo nelle mani – conclude Pagni – di questi signori, mi auguro che riusciremo nell’impresa: è veramente svilente che non siamo all’altezza nonostante ciò che ci fa avere la società. Il nostro organico ha un certo valore e sul campo non lo dimostra. Abbiamo dati segnali di squilibrio mentale, se c’è da affondare è da farlo con le ferite. Ci devono essere uomini in campo». E sugli acquisti invernali specifica che «ci assumiamo la responsabilità, è in ‘pericolo’ anche la mia immagine con questo sviluppo di stagione».

Alessandro Capizzi con il team manager-addetto stampa Lorenzo Modestino

Le dinamiche societarie Pagni ha elogiato a lungo il lavoro della società. Pagare si paga, comprare si compra, i risultati non ci sono. Ma non può essere tutto oro visti i risultati: «Nei grandi club – spiega in merito alla mancata conoscenza del direttore generale Alessandro Capizzi, come ammesso da lui stesso non più di un mese fa – non c’è collegamento diretto tra parte tecnica e gestionale, lo stesso mi è capitato alla Salernitana e al Chievo Verona. Mi relaziono con la società, con i Longarini». Nel mezzo un lungo discorso relativo ai problemi che la società ha incontrato nella gestione sportiva, puntuali negli ultimi anni.

Una scelta curiosa Liverani fa seguito a Christian Panucci (‘Tim Cup’, Pordenone), Paolo Rodolfi (‘Tim Cup’, Cesena), Benito Carbone e Carmine Gautieri, gli altri allenatori che in stagione sono stati protagonisti sulla panchina rossoverde in gare ufficiali. La scelta di Liverani è quantomeno particolare considerando la situazione – ormai quasi irrecuperabile – di classifica delle ‘Fere’: per il romano, a livello di squadre senior, è la terza esperienza professionale dopo quelle con il Genoa (stagione 2013-2014, esonerato dopo una gara di coppa Italia e sei di campionato) e il Leyton Orient, nella League One inglese. Avventura inglese culminata con una retrocessione. «L’esonero di Gautieri è stato deciso dopo la sconfitta», ha spiegato Pagni, e l’idea «Carbone non c’è mai stata visto che non era tecnicamente possibile un suo ritorno».

Antonio Alessandria, nuovo vice tecnico

Al ‘Country ground’ di Swindon l’ultima sfida – Leyton Orient sul campo dello Swindon Town, 3 maggio 2015, 2-2 – con Liverani in panchina. Ad attenderlo domenica c’è l’esordio al ‘Liberati’ contro il Trapani, con la squadra ultima in classifica e un ambiente ormai rassegnato – la maggioranza quantomeno – alla ripartenza dalla Lega Pro.

Lo staff, chi si rivede Collaboratori personali per Liverani? No. Ad aiutarlo saranno il vice Antonio Alessandria – già negli staff di Benito Carbone e Carmine Gautieri, per lui girandola di ruoli -, Alessandro Scaia (preparatore atletico) e Marco Bonaiuti (preparatore dei portieri). Sostanzialmente lo staff del 45enne di Bagnara Calabra, con novità Liverani. Regna una certa confusione.

La prima seduta Risveglio muscolare sul terreno del ‘Liberati’ e poi passaggio sul sintetico del ‘Taddei’ nel primo giorno di lavoro del romano. Ad accogliere i rossoverdi – ‘porte chiuse’ e dunque i presenti si sono posizionati a ridosso del tornello di accesso ai distinti ‘A’ – una ventina di tifosi: fischi e qualche frase non certo di complimenti per il gruppo. Da martedì via in terra laziale.

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