Terni, acido sull’auto: processo per stalking

Imputato è un 39enne ternano che con le sue condotte avrebbe reso impossibile la vita dell’ex compagna originaria dell’est Europa

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Una volta finita la relazione – andata avanti per circa due anni e mezzo e segnata dalla gelosia – le avrebbe reso la vita impossibile: telefonandole ed inviandole messaggi ad ogni ora del giorno e della notte, pedinandola, insultandola quando la incontrava da qualche parte, tentando anche di entrare nella sua abitazione e danneggiandole l’auto, versandole anche dell’acido sul cofano. Alla fine la donna, 40enne originaria dell’est Europa, esasperata dalla condotta dell’ex compagno, aveva deciso – era l’ottobre del 2014 – di denunciarlo ai carabinieri. Un passo che ha dato il là all’indagine e quindi al processo in corso che vede l’uomo – 39enne di Terni – accusato di atti persecutori.

Calci e sputi L’ultima udienza si è tenuta lunedì mattina di fronte al tribunale di Terni, alla presenza del pm Cinzia Casciani e del legale difensore del 39enne, l’avvocato Massimo Oreste Finotto. La presunta vittima non ha invece inteso costituirsi parte civile nell’ambito del procedimento. Decisamente pesanti alcune delle condotte denunciate, e quindi finite all’attenzione della procura e del tribunale di Terni: l’uomo in più occasioni, oltre ad offenderla pesantemente, le avrebbe sputato in faccia. In un episodio, avvenuto nella casa dove i due convivevano prima della fine del rapporto, lui l’avrebbe anche picchiata e spintonata facendola finire contro il muro e quindi a terra, dove la poveretta sarebbe stata raggiunta da vari calci.

I lividi In quel caso la 40enne non aveva inteso sporgere denuncia né farsi medicare per vergogna e per paura. Ma si era confidata con una collega a cui aveva raccontato il fatto e mostrato i lividi sul proprio corpo. Ma la situazione – come spesso accade in questi casi – non era affatto migliorata. Così la donna si era decisa a mettere fine alla relazione: un passo che avrebbe portato l’ex compagno a reagire in maniera ossessiva, con condotte esasperanti e tali da costringere la 40enne a cambiare le proprie abitudini di vita. Fino alla denuncia ai carabinieri, una sorta di liberazione.

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