Terni, aereo caduto: stabile il ferito

L’inchiesta per appurare le cause dell’incidente potrebbe essere svolta da un perito incaricato dal tribunale

Condividi questo articolo su

Stabili e, spiegano i sanitari dell’ospedale di Terni, «sovrapponibili a quelle riscontrate al momento del ricovero», le condizioni di Pietro Salvador, il 53enne di Latina rimasto ferito nell’incidente aereo nel quale, sabato pomeriggio, ha perso la vita Manlio D’Onofrio, il pilota del velivolo caduto alle porte di Terni.

Le cure Il ferito, che ha riportato un trauma alla colonna vertebrale – che per fortuna non ne comprometterebbe la mobilità – è tenuto sotto stretta osservazione e nella giornata di lunedì dovrebbe essere sottoposto ad ulteriori e più approfonditi esami medici. La prognosi resta comunque riservata.

Manlio D'Onofrio, la vittima

Manlio D’Onofrio, la vittima

I soccorsi «Siamo davvero sconvolti per quanto è accaduto – dice Luca Budelli, il gestore dell’aviouperficie ternana – ma anche consapevoli di aver operato nel pieno rispetto della normativa e di essere intervenuti, e di aver dato l’allarme, in tempi rapidissimi. Dalle registrazioni, infatti, emerge con chiarezza che il 118 è stato allertato nel giro di tre minuti e che il personale di servizio, con i mezzi antiincendio che per fortuna non sono serviti, è arrivato sul posto, peraltro all’esterno dell’area di pertinenza, prima di chiunque altro».

Soccorsi inutili Purtroppo, però,  per Manlio D’Onofrio tutto è stato inutile: «Ci siamo subito resi conto che per quel poveretto non c’era nulla da fare – dice ancora Budelli – come poi hanno verificato i sanitari». Il gestore dell’aviosuperficie ternana, comunque, tende a specificare che «noi siamo e saremo ovviamente a disposizione degli inquirenti per contribuire a fare chiarezza su quanto è accaduto».

LE FOTO DOPO L’INCIDENTE

Incidente aereo avio Mirimao

Il velivolo dopo la caduta

I dubbi Le condizioni dell’areo, dopo l’impatto, hanno fatto sorgere, soprattutto nei meno espetti, molti dubbi: il velivolo appare infatti in condizioni tutt’altro che disastrose, ma la spiegazione relativa al drammatico epilogo – sarà l’inchiesta a dirlo – proprio nella necessità, per il pilota, di passare sotto i fili della rete elettrica, nel tentativo, poi, riuscito, di portare l’areo a terra, in planata, prima di avvicinarsi troppo alla superstrada che corre qualche decina di metri più avanti rispetto al punto di impatto.

 

IL VIDEO DOPO L’INCIDENTE

I soccorsi

I soccorsi

L’impatto Quella manovra, che dagli esperti viene definita «perfetta, almeno per il 90%», potrebbe aver determinato. paradossalmente, un’eccessiva perdita di velocità, portando l’aereo a non ‘volare’ più negli ultimi metri e quindi a cadere a terra con eccessiva violenza. Quella violenza che potrebbe aver provocato la morte di Manlio D’Onofrio e le lesioni vertebrali del passeggero.

L’inchiesta Nella giornata di lunedì si dovrebbe stabilire se l’inchiesta sarà seguita dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) – l’aereo è un modello ‘experimental’ e quindi abilitato a volare con un Certificato di navigabilità speciale (Cns) – o se invece dovrà essere il tribunale di Terni, magari con la nomina di un perito, ad occuparsi di stabilire le cause del crash.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli