Terni, all’Ast si taglia: rotolano altre teste

A rischiare adesso è un ‘quadro’ intermedio, già chiamato in causa un anno fa

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di Marco Torricelli

Ufficialmente, cosa non difficile da far passare visto che lo stabilimento è fermo, è in ferie. Ma Alessandro Iorio, che prima della pausa estiva era il responsabile interno della sicurezza, potrebbe restare fuori dai cancelli alla riapertura della fabbrica.

Il 31 luglio 2014

Il 31 luglio 2014

Le motivazioni Sulla testa di Iorio gli avvoltoi volteggiavano già da un anno, quando sul piazzale di Ast cominciò a lavorare la ghigliottina e le teste iniziarono a rotolare, e la motivazione – anche in quel caso ufficiosamente fatta passare come ufficiale – era quella della cattiva gestione della drammatica giornata del 31 luglio 2014, quando gli operai di Ast, dopo aver bloccato l’autostrada del sole ad Orte – si era nel pieno della vertenza legata all’accordo poi siglato a dicembre – avevano preso d’assedio la palazzina degli uffici, costringendo l’ad Lucia Morselli a passarci la notte, prima di essere ‘liberata’ all’alba del giorno dopo dalla polizia, con un blitz indolore. Ma la faccenda sarebbe più complessa. Molto.

La Forestale all'Ast

La Forestale all’Ast

Le inchieste Perché anche questa nuova presa di posizione forte, da parte di Ast – ma appare sempre più evidente che il braccio operativo locale si muove sotto la direzione precisa del cervello ThyssenKrupp – sarebbe legata a filo doppio alle inchieste avviate dalla magistratura ternana – si tratta di ‘Acciaio d’oro’ e ‘Do ut des’ – e la volontà sarebbe quella di rimuovere tutte quelle figure – il che non autorizza ad emettere ‘sentenze’ preventive, ovviamente – che in qualche modo possano essere ricondotte al sistema di gestione esistente prima dell’arrivo di Lucia Morselli al vertice.

La vigilanza Ma non sfugge a nessuno che questa novità arriva anche in coincidenza con il cambio di società esterna alla quale è stata affidata – per ora parzialmente – la vigilianza aziendale: con Sicuritalia che subentra alla Cesar Group. Tanto che per martedì prossimo è già in programma una riunione nella quale si parlerà del progetto di telesorveglianza, con il quale Ast conta di ridurre ulteriormente il ricorso al personale esterno.

I retroscena Il fatto, però, che Alessandro Iorio non sia un dirigente, ma un ‘quadro’ aziendale, introduce un elemento di grande interesse: nel caso in cui Ast abbia effettivamente deciso il taglio, sarebbe inevitabilmente chiamata a motivarlo – il dirigente si può cacciare senza dare spiegazioni, il ‘quadro’ no – ed ecco che allora potrebbe tornar buona la scusa della cattiva gestione in quella giornata campale. Ufficialmente, almeno. E la cosa si potrebbe ripetere.

Le acciaierie di Terni

Le acciaierie di Terni

I conti Un’altra cosa che si ripete – se la prima volta poteva trattarsi di un’interpretazione personale di chi scriveva, la seconda conferma che le informazioni che escono da viale Brin sono, quanto meno, da verificare – è che in un articolo de Il Sole 24 Ore, nel quale peraltro si conferma il ‘rosso’ nel bilancio 2014 di Ast, si legge però che «la soglia di un milione di tonnellate è già stata raggiunta e il conto economico vede già il pareggio, secondo quanto trapelato in un recente incontro tra l’ad Lucia Morselli e i sindacati». Il milione di tonellate, ammesso che si riesca a raggiungere quella soglia di produzione di acciaio, lo si potrà ‘festeggiare’ a dicembre. Sarà bene ricordarlo.

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