Terni, amianto all’Ast: offensiva della Fismic

Il sindacato lancia una petizione e un esposto al ministero del Lavoro: «Estensione dei benefici ai lavoratori fino al 2003, come a Torino ed altrove»

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«La Fismic intende lanciare una petizione in favore dei lavoratori di Ast per il riconoscimento dei benefici previdenziali amianto in quanto, ritiene che ci sia stato un vero e proprio atto discriminatorio da parte del Contarp (Inail) che ha riconosciuto allo stabilimento di Torino con “atto di indirizzo” del 20/02/2001 i benefici previdenziali amianto maggiorati di 1,5 prima a tutto il 1992 e successivamente al 2 ottobre 2003, nonostante impianti a freddo similari, medesima organizzazione del lavoro e non avesse in marcia alcun impianto a caldo esistenti invece a Terni». L’annuncio viene dalla segretaria ternana del sindacato.

Il confronto «Gli unici impianti in marcia a Torino dopo il 1992 – dice la Fismic di Terni – erano gli impianti di trattamento a caldo e a freddo, gli impianti di laminazione e finitura, manutenzione area energia (Sua), i servizi di stabilimento (spedizioni, laboratori, qualità, eccetera) ed enti tecnici ed amministrativi (personale, amministrazione, approvvigionamenti, supply chain management, commerciale). Proprio ai lavoratori adibiti a questi impianti ed a questi enti il Contarp di Torino ha esteso i benefici previdenziali amianto al 2 ottobre 2003»

L’esposto Tra l’altro, specifica il sindacato, «risulta dai dati forniti dalla Asl di Terni che dopo il 1992 sono state eseguite a tutt’oggi circa 100 bonifiche, quindi appare piuttosto incomprensibile come i riconoscimenti si siano fermati a tale data. Alla luce di quanto detto riteniamo di dover presentare un esposto al ministero del Lavoro, con tutte le firme dei lavoratori interessati a tale iniziativa, per richiedere l’applicazione delle succitate normative al personale Acciai Speciali Terni almeno per la similarità con gli impianti di Torino sulla parte a Freddo – oltre all’esistenza degli impianti a caldo – in quanto non può essere un diverso metodo di accertamento del rischio amianto del Contarp di Terni (atti singoli fino al 1991) con quello di Torino (atto di indirizzo fino al 1992) ad escludere la sussistenza del medesimo rischio per il personale adibito alle stesse mansioni. In tutti gli altri siti italiani interessati questa estensione è già stata applicata grazie all’interessamento attivo delle forze politiche e sindacali, vedi Genova, Taranto, Avellino, Piombino»

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