Tirreno-Adriatico Terni Ancora polemiche: «La Proietti si dimetta»

L’opposizione aveva presentato un’interrogazione urgente per chiedere delucidazioni sui fatti di sabato. La replica dell’assessore

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Un’interrogazione urgente per chiedere deludicazioni sulla gestione e l’organizzazione dello start – ritrovo e partenza in centro, poi l’effettivo chilometro 0 in Valnerina – della IV° tappa della 56° ‘Tirreno-Adriatico’, con particolare riferimento agli assembramenti e alle persone in piazza. A presentarla lunedì in consiglio comunale le opposizioni: l’assessore allo sport, Elena Proietti, non ha risposto come magari gli esponenti di Pd, Senso Civico, M5S e Terni Immagina si attendevano. E la polemica è proseguita.

56° TIRRENO-ADRIATICO, LO START DA TERNI – FOTO E VIDEO

L’assessore Proietti sabato mattina per lo start

La richiesta

La minoranza aveva richiesto lumi sulle modalità di organizzazione dell’evento, i protocolli adottati, le disposizioni date per controllare l’accesso delle persone e l’identificazione ai fini del contenimento della diffusione del contagio pandemico. In più cosa ha fatto « ecosa  intende fare l’assessorato alle politiche giovanili e sportive per far fronte alla pesante crisi che vivono gli operatori del settore e il disagio che consegue alla limitazione delle attività educative, di socialità e sportive dei più giovani». Niente da fare: la Proietti – sabato sul tema si era esposta sia sul proprio profilo Facebook che in un’intervista all’Ansa, parlando anche del questore Failla – non si è palesata. «Chiamata più volte in corso di seduta non ha risposto. Dovremo attendere il prossimo question time di aprile», il commento di Alessandro Gentiletti di Senso Civico.

«SCUOLE CHIUSE MA CENTINAIA DI PERSONE IN PIAZZA. UNA PRESA IN GIRO»

Alessandro Gentiletti

Lo scambio

I due si sono ‘pizzicati’ durante il consiglio mentre si parlava del regolamento della consulta giovanile: «Se vuole può rispondere all’interrogazione urgente visto che ci ascolta» quindi lo scambio social: «Hai detto un’inesattezza, sono intervenuta e il presidente del consiglio comunale ti ha detto che la risposta come prassi va al question time. Un po’ di trasparenza non guasta». L’esponente di Senso Civico ha insistito: «Ho chiesto se era presente e rispondeva l’assessore, il riscontro dell’ufficio di presidenza è stato negativo. Ad ogni modo la sostanza non cambia. Sarebbe stato importante avere una risposta oggi».

Piazza della Repubblica sabato mattina

La responsabilità

«Perché questo sì – aveva scritto sabato la Proietti nel bel mezzo delle polemiche –  e l’altro no. Perché i ristoranti a pranzo sì e a cena no. Perché le scuole chiuse e la Tirreno si può fare? Perché ci sono Cts, protocolli, Dpcm, ordinanze. Ma quello che possiamo fare, che ci autorizzano dal ministero facciamolo! Rispettando i protocolli, le leggi, con tutte le dovute precauzioni, ma facciamolo; e se oggi qualche negozio o attività ha lavorato un pochino di più, se qualche bambino ha sorriso, se qualcuno ha avuto 5 minuti di normalità, allora ben venga. Mi prendo la responsabilità di aver fatto qualcosa piuttosto che sedermi e vedere una città che muore insieme al suo tessuto economico e sociale». Polemica destinata a proseguire.

Francesco Filipponi

«Eventi sportivi» zona franca per il Covid

Poco dopo arriva la nota di M5S, Pd e Senso Civico: «Un sabato di ordinaria follia. Il sindaco preoccupato per la curva del contagio, ma permette che a Terni gli eventi sportivi diventino zona franca per il covid. Oggi Latini ha espresso preoccupazione per la come sta evolvendo la curva del contagio a Terni e di come la presenza di varianti stia comportando l’aumento di casi anche tra i giovanissimi: una preoccupazione che purtroppo stona con la gestione sconsiderata di eventi sportivi come quello di sabato scorso, cioè la gara ciclistica Tirreno-Adriatico. In un momento in cui le attività commerciali sono in difficoltà, le scuole vengono chiuse, ritenevamo doveroso che l’assessora allo sport Elena Proietti avesse riferito in aula, per spiegare come un evento del genere fosse potuto degenerare in un assembramento privo di controlli, una sorta di zona franca covid. Guarda caso proprio nel momento delle domande l’assessora ha avuto problemi di connessione e non ha inteso rispondere, salvo poi ricomparire subito dopo. Il silenzio di questa amministrazione non fa che confermare i nostri timori, cioè che la città manchi di guida e sia in balia degli eventi, così come testimoniato dai provvedimenti che tra Regione e Comune si sono rimpallati, contraddetti e spesso rimangiati. Al netto della critica politica – chiudono – l’immagini di sabato in una crisi pandemica come questa rischiano di presentarci presto il conto, dispiace che a pagarlo saranno i cittadini visto che i responsabili, i nostri governanti anche questa volta hanno preferito nascondersi piuttosto che rispondere».

Elena Proietti

La Proietti: «Così è andata. Grande lavoro del questore»

Infine la nuova replica dell’assessore: «Ero presente in consiglio ed il presidente – riferimento a Francesco Maria Ferranti – gli ha dato che non era quella la sede per rispondere, c’è il question time. Gentiletti sta dicendo a tutta la popolazione una fandonia. E non ho tirato in ballo il questore, ma ho detto che il servizio pubblico è stato coordinato dalla prefettura. Ha svolto un grande lavoro sabato perché era presente e ha lui stesso invitato le persone a non assembrarsi. Chiaro che è la prefettura a coordinare il tavolo tecnico della sicurezza. Ho fatto uno sforzo inumano per riportare qui Rcs e devo anche essere attaccata, nelle altre città non ci sono state polemiche: dove stava Gentiletti quando sono andata a fare le barricate per i centri sportivi chiusi o a manifestare a Roma?».

Francesco Filipponi

La richiesta di dimissioni

Bagarre anche nella giornata di martedì: «Invitiamo l’assessora allo sport e alle politiche giovanili Elena Proietti – attaccano ancora Senso Civico, M5S e Pd – a rassegnare le  dimissioni o altrimenti sia il sindaco a procedere alla revoca delle deleghe assumendosi così le sue responsabilità di figura di vertice dell’amministrazione comunale. Un atto – quello del passo indietro – dovuto, alla luce dei fatti relativi alla partenza della gara ciclistica Tirreno-Adriatico ed i tristemente noti assembramenti. È una questione di rispetto  – proseguono le opposizioni – in primis per chi sta lavorando al fronte del nostro sistema sanitario per salvare vite umane durante l’emergenza Covid-19. Virus che,  tramite le varianti,  si sta già  diffondendo velocemente e non ha certo bisogno del supporto e dei favori di chi amministra la città. La mancanza di spiegazioni dell’assessora durante il consiglio comunale di lunedì, a ridosso di un evento organizzato e gestito in maniera irresponsabile,  risulta inaccettabile e gravissima. Soprattutto dopo settimane di restrizioni per cittadini, studenti e commercianti. Come si fanno a chiedere grandi sacrifici ai negozianti, ai ristoratori, al mondo della scuola, quando poi si organizza una mattinata di situazioni che portano al superamento del distanziamento sociale e del principio di precauzione? Altrettanto grave il tentativo di coinvolgere nella polemica politica la Questura di Terni, alla quale va il nostro grazie per il grande impegno profuso soprattutto in questa fase pandemica. In questo difficile momento per la nostra città è necessario che l’amministrazione comunale appaia credibile ai cittadini. Quando si chiedono sacrifici è necessario che i primi a dare il buon esempio siano gli amministratori. Purtroppo – concludono – al silenzio non può che far seguito una chiara richiesta di dimissioni. La prima cosa da fare in attesa di fare piena luce sui fatti».

Eleonora Pace

FdI: «L’opposizione pensasse a temi più seri»

Non finisce così. «Il gruppo comunale di Terni – la nota a firma Paolo Alunni Pistoli – unitamente al consigliere Regionale Eleonora Pace ed alla segreteria  Provinciale di Fratelli d’Italia, respinge categoricamente al mittente le accuse mosse riguardo la richiesta di dimissioni dell’assessore allo sport Elena Proietti. Se per assembramento si sottolinea il fatto che i ciclisti al momento della partenza della gara Tirreno-Adriatico erano tutti in gruppo alla partenza, ricordiamo alla minoranza che essendo professionisti e quindi autorizzati a svolgere gare di interesse nazionale, sono costantemente seguiti dai protocolli anti covid e quindi sottoposti ai tamponi obbligatori. Per quanto riguarda la presenza del pubblico registriamo che il tutto si è svolto con la totale responsabilità dei presenti attenendosi ad un effettivo distanziamento sociale per la salvaguardia della salute pubblica e quindi non si capisce cosa hanno visto gli occhi della minoranza. Precisiamo inoltre che non c’è alcuna difesa delle poltrone anzi, l’operato degli amministratori di Fratelli d’Italia ha anche lo scopo di offrire alla comunità locale occasioni ed eventi che possano portare una boccata di ossigeno alle attività produttive e ricettive pur rimanendo nei canoni della sicurezza della salute pubblica. L’opposizione – conclude FdI – farebbe bene ad affrontare temi ben più seri invece di avvelenare i pozzi della dialettica, ricordandogli, se ancora ce fosse bisogno, che queste polemiche da bar dello sport sono il frutto di una cultura politica che ben conosciamo e che ha portato il nostro territorio alla situazione attuale dopo i ripetuti governi di sinistra».

Cecconi: «Si getta discredito su chi lavora»

A commentare la diatriba «dopo aver letto l’esilarante comunicato delle sinistre che sono da qualche anno minoranza in consiglio comunale anche a Terni» è anche Marco Celestino Cecconi per il coordinamento comunale di FdI: «Un comunicato nel quale vengono chieste niente di meno che le dimissioni dell’assessore Proietti, rea di non si sa cosa. Nei fatti di non aver impedito alle persone di godere di uscire di casa per assistere, nella libertà di farlo, alla partenza della tappa della Tirreno-Adriatico, partita sabato da piazza della Repubblica. Ebbene, ricordiamo a coloro che oggi vorrebbero gettare discredito su chi semplicemente lavora, realizza e fa, che Terni è stata messa in ginocchio proprio da decenni di inefficienze e rinuncie  alle quali è stata costretta, proprio da quegli stessi che oggi si ergono a paladini dell’ordine pubblico, non avendone alcun titolo e sostituendosi così ai vari organi preposti. Dovrebbero altresì finirsela di offendere tutti coloro che nella piena consapevolezza dei loro ruoli , Rcs- Comune-prefettura-questura-polizia-carabinieri-polizia municipale, hanno garantito un ordinato svolgimento di un evento che per il secondo anno consecutivo ha permesso alla nostra città di essere al centro delle cronache nazionali godendo delle migliori recensioni. A chi govern, in quanto maggioranza, spetta il compito delle scelte e delle decisioni, a chi è stato chiamato a svolgere il ruolo di minoranza dovrebbe spettare anche quello di fare proposte migliori per ricandidarsi domani ad essere forza di governo. Ma se dopo decenni sia in regione che nella maggior parte delle principali città dell’Umbria i cittadini hanno mandato a casa la sinistra tutta, una qualche buona ragione – conclude – l’avranno evidentemente pur trovata».

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