Terni, arresto sindaco: scatta l’ora dei ricorsi

Lunedì ‘caldo’ fra le istanze al Riesame per Di Girolamo e Bucari e le decisioni del Gip sui dipendenti comunali indagati e interrogati

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Quarto giorno di arresti domiciliari per il sindaco Leopoldo Di Girolamo, dopo che il gip Federico Bona Galvagno ha disposto e quindi confermato la misura applicata su richiesta del pm Raffaele Iannella. Intanto il primo cittadino, anche in vista dell’istanza al Riesame che verrà depositata presumibilmente lunedì, ha ‘allargato’ il proprio collegio difensivo – analogamente ad un altro degli indagati, Sandro Corsi – affiancando agli avvocati Attilio e Daniele Biancifiori, anche i professionisti dello studio Guido Calvi di Roma.

INDAGINE ‘SPADA’, LA STORIA

In attesa Sempre lunedì dovrebbe giungere la decisione del gip in merito ai quattro dipendenti comunali interrogati venerdì in tribunale: il dirigente Renato Pierdonati, i funzionari Federico Nannurelli e Paolo Neri ed il tecnico Claudio Brugia. Per i primi due, anche in seguito all’interrogatorio, il pm ha confermato la richiesta di ‘sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici ricoperti in seno al Comune’. Per gli altri, invece, l’accusa non ha inteso ribadire la richiesta.

IL PROCURATORE: «IMPOSSIBILE FARE IN FRETTA»

Riesame Al tribunale della Libertà, oltre al sindaco Di Girolamo – e l’esito del ricorso potrebbe determinare anche il futuro dell’amministrazione comunale, con il primo cittadino pronto a dimettersi se gli arresti domiciliari dovessero essere confermati – ci si rivolgerà anche Stefano Bucari che, rimesso in libertà due giorni dopo l’arresto, punta a vedersi revocata anche la misura che gli impedisce di svolgere l’attività di assessore. Le decisioni del Riesame potrebbero giungere entro la metà di maggio.

CONSIGLIO COMUNALE ‘TESO’ DOPO GLI ARRESTI

Gli indagati L’indagine ‘Spada’ – incentrata sulla definizione e l’affidamento di tutta una serie di appalti comunali a diverse cooperative del territorio – vede indagate, allo stato, quasi quaranta persone fra amministratori, dipendenti pubblici ed esponenti delle coop. Sequestri e perquisizioni erano scattati lo scorso novembre per mano della squadra Mobile di Terni e del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Quasi sei mesi dopo, quando tutti si attendevano la conclusione delle indagini preliminari, sono arrivati invece gli arresti del sindaco e dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni.

TERNI IN PRIMA PAGINA: C’È MOTIVO PER GIOIRE?

Il ‘precedente’ Una vicenda non molto diversa, dal punto di vista delle contestazioni e dello schema investigativo, è quella relativa allo smaltimento del percolato dell’ex discarica comunale di Valle. In questo caso sono venti le persone indagate – quasi tutti amministratori pubblici – e l’udienza preliminare, fissata per il 10 maggio di fronte al gip Federico Bona Galvagno – lo stesso dell’operazione ‘Spada’ – si preannuncia interessante e non priva di sorprese.

«Sindaco non può essere sostituito» Sul tema, caldo, della composizione del consiglio comunale alla luce degli arresti e delle indagini in corso, il consigliere comunale Marco Cecconi (FdI-An) afferma che «le risposte ai quesiti posti al prefetto dal presidente dell’assemblea Giuseppe Mascio, sulle modalità di integrazione del consiglio stesso a fronte del venir meno della presenza del consigliere-sindaco Di Girolamo, sono già tutte scritte nell’articolo 37 del Testo unico degli enti locali, dal quale si evince con assoluta chiarezza che il primo cittadino non può essere sostituito in alcun modo come membro dell’assemblea, né altri possono assumerne le funzioni in quella sede».

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