Terni, Malafoglia sostituisce Di Girolamo

Consiglio comunale teso dopo gli arresti. Poi l’annuncio: «Disponibilità per dovere istituzionale». Respinti due atti d’indirizzo con richiesta di dimissioni

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Il Pd dell’Umbria ha reso noto che, «a seguito delle vicende che li hanno riguardati, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e l’assessore Stefano Bucari – arrestati nell’ambito dell’indagine ‘Spada’ – si sono autosospesi dal Partito Democratico». E Francesca Malafoglia, dando la propria disponibilità, va a sostituire ufficialmente il sindaco: funzioni a lei dopo l’annuncio al termine di un teso consiglio comunale.

Stefano Bucari e Leopoldo Di Girolamo

FRANCESCA MALAFOGLIA: «SOSTITUZIONE DI DI GIROLAMO, ACCETTO», IL VIDEO

Il commento e gli atti d’indirizzo respinti «Anche questa decisione – sottolineano il segretario regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli, il segretario provinciale di Terni Carlo Emanuele Trappolino e il segretario comunale di Terni Jonathan Monti – qualifica la serietà e la correttezza degli uomini, prima ancora che degli amministratori. Siamo fiduciosi che a seguito di un auspicabile rapido chiarimento delle loro rispettive posizioni con le autorità competenti, essi possano presto tornare a far parte pienamente e attivamente della nostra comunità di partito». Due gli atti d’indirizzo – di Fatali, Brizi, Ferranti (Forza Italia) e Melasecche (IlT) che saranno votati: punto comune la richiesta di dimissioni del sindaco. C’è il sì di tutte le opposizioni, no – giocoforza – del Pd. Entrambi respinti: 16 no e 12 sì per quello targato Forza Italia, 15 e 12 per quello di Melasecche.

L’ATTO DI INDIRIZZO DI ENRICO MELASECCHE

Francesca Malafoglia

Francesca Malafoglia: «Accetto» Alle 18.40, dopo tutti gli interventi e le varie richieste di dimissioni, la vice sindaco accetta ‘ufficialmente’ il nuovo ruolo: «Con riferimento alle vicende giudiziarie in corso, che hanno trovato ampio visibilità nei mezzi di comunicazione, senza ovviamente entrare nel merito delle attività della magistratura, che come tutte le istituzioni va rispettata, in qualità di vicesindaco, esclusivamente per dovere istituzionale, qualora la maggioranza del consiglio comunale lo ritenga opportuno,  in ottemperanza al Testo Unico degli Enti Locali art. 53 comma 2, che prevede che il vicesindaco sostituisca il sindaco, in caso di assenza o di impedimento temporaneo,  mi accingo a dare la disponibilità  a svolgere le attività operative volte a garantire i servizi pubblici ed il funzionamento complessivo dell’ente, onde evitare la sospensione o l’interruzione degli stessi.  Voglio precisare con estrema chiarezza che tale ruolo vicario è limitato temporalmente agli sviluppi degli approfondimenti giudiziari in corso e all’impedimento temporaneo personale del sindaco. Opereremo in questo breve lasso di tempo in stretto e continuo contatto con il consiglio comunale, massimo organo di rappresentanza civica, democraticamente eletto. La mia disponibilità è altresì dettata da quello spirito di servizio che ancor di più deve essere enunciato in circostanze del genere. Comprendo l’amarezza e il disorientamento che in queste ore possono palesarsi, ma ribadisco anche la mia personale convinzione che a partire dal sindaco Di Girolamo e dall’assessore Bucari ci saranno le condizioni per chiarire ogni aspetto della vicenda e la legittimità dell’operato amministrativo. Comprendo il ruolo delle opposizioni, chiedo esclusivamente il rispetto delle condizioni personali di una vicenda così dirompente, così come chiedo il rispetto del principio di innocenza che è dovuto a tutti coloro che sono interessati da azioni giudiziarie in divenire». Il primo atto è la firma dell’avviso pubblico per l’individuazione dell’amministratore unico di FarmaciaTerni S.r.l..

Il prefetto Pagliuca con il sindaco Di Girolamo

Il decreto del Prefetto Poco dopo le 19 è arrivata anche la nota della prefettura: «Il Prefetto di Terni, Angela Pagliuca, ha emanato il decreto previsto dall’art. 11, comma 5, del decreto legislativo 31 dicembre 2012 n. 235 – cosiddetta legge Severino – relativo all’accertamento della sussistenza della causa di sospensione dalla carica di Sindaco di Terni del Dott. Leopoldo Di Girolamo. Analogo provvedimento è stato adottato nei confronti dell’Assessore ai lavori pubblici, Sig. Stefano Bucari. Ai sensi dell’art. 53, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 – Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali – il vicesindaco sostituisce il sindaco».

Giornata ‘calda’ Se la mattinata era filata via senza eccessivi problemi – nonostante i soliti ‘leoni da tastiera’ avessero annunciato sfracelli – per il corteo estemporaneo organizzato dalla Lega Nord in occasione della visita-lampo di Matteo Salvini, il pomeriggio, in un consiglio comunale dedicato alle vicende giudiziarie che coinvolgono il sindaco Di Girolamo, l’assessore Bucari – entrambi ai domiciliari – più altri politici ed imprenditori che risultano indagati,  le cose stanno andando in maniera diversa.

L’ARRINGA DI SALVINI – IL VIDEO 

Le polemiche Grande affollamento, nel primo pomeriggio, fuori dall’emiciclo – il pubblico supera di gran numero gli assessori e i consiglieri presenti – e stilettate all’interno. Il gruppo del M5S ha subito annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti della giunta. Immediata la replica di Cavicchioli (PD) che si è opposto all’inserimento della mozione. 

Dibattito interrotto La tensione latente è subito sfociata nella prima contestazione, da parte del lavoratore di una delle cooperative chiamate i causa nell’inchiesta: «Il lavoro non si tocca – ha gridato prima di lasciare l’aula – e buon lavoro alla magistratura». Subito dopo la maggioranza ha votato a favore della proposta di una sospensione dei lavori, cui dovrebbero far seguito le comunicazioni della vice sindaco Malafoglia.

Nuova sospensione I lavori in aula riprendono a fatica ma, a causa di una violenta contestazione da parte del pubblico e a causa del mancato numero legale – alcuni esponenti della maggioranza hanno abbandonato temporaneamente l’aula – la seduta è stata nuovamente sospesa.

TENSIONE IN CONSIGLIO – VIDEO

Valentina Pococacio

«Liberateci» Una volta ripresa la seduta, è Valentina Pococacio (M5S) a prendere la parola: «Una situazione penosa, demoralizzante, grave e desolante. In questi due anni vi abbiamo sempre fatto notare quali erano i sistemi e le modalità con le quali stavate governando non conformi alla leggerezza. Oggi leggiamo che invece qualcuno è andato avanti: sono indagati i membri di questa giunta, di ciò non posso essere felice perché state facendo fare una figura penosa a questa città. Un’umiliazione nazionale che noi come cittadini non meritiamo; non c’è stato sviluppo economico, la crisi ci attanaglia e anche questo Terni non se lo merita. Avete fatto fare una figura barbina al vostro partito e speriamo che intervenga Renzi a farvi fuori. Devo sperare – in senso figurato – che qualcuno vi tagli le gambe: la vicesindaco è muta e non parla, dimostra di essere capacissima di seguire le orme del suo predecessore. Ogni giorno in più in cui restate continuate a fare danni: è finita, fatevene una ragione: liberateci e consentiteci di andare avanti».

Paolo Crescimbeni

«Ritiratevi in un eremo» Poi Paolo Crescimbeni (gruppo misto): «Avete tradito una città e ora non vi vuole più, l’avete umiliata. Il vostro tempo è finito: ritiratevi in un eremo e meditate sul male che avete fatto a Terni e ai ternani. Avete messo a rischio centinaia di posti di lavoro: quelli delle cooperative sono sfruttati e vanno difesi. La permanenza di questa giunta rappresenta un problema di ordine pubblico ormai: solo il 22% degli elettori vi ha votato, non li dimenticate mai. Il fallimento è su tutta la linea».

Enrico Melasecche

«Fallimento su tutta la linea» Scatenato anche Enrico Melasecche (IlT): «La situazione è andata peggiorando man mano che è passato il tempo. Terni in questo periodo è stata investita di un forte calo di attrattività e i dipendenti sono scesi ovunque nelle attività industriali. Fallimento di Papigno, centro multimediale con l’erede Usi dissolta come neve al sole, abbiamo incompiute da record come la Casa delle Musiche, la bretella Terni Est, la Gabelletta-Maratta, la Terni-Cesi, il teatro Verdi, la fontana di piazza Tacito ecc.. Il giudizio dei cittadini – ha proseguito – è pesante perché il degrado è pesante, il sindaco non è in grado di ‘aggredire’ i problemi che ci sono; il centro storico è desertificato e c’è una raccolta rifiuti approssimata. La città appare sporca e trascurata. All’Ast c’è stata una riduzione di circa 500 unità. Ormai si vive alla giornata. Di Girolamo è stato campione del negazionismo ambientale oltretutto: valuti seriamente se valga la pena resistere in questa sorta di fossa politica, morale, economica e finanziaria che si è scavato da solo, non ascoltando le molte proposte avanzate».

Thomas De Luca

«Un gesto d’amore, andate via» Sulla stessa linea Federico Pasculli (M5S): «La questione principale è politica, manca il presupposto per andare avanti: la stagione del Pd è finita, abbiate un gesto di amore per la città e dimettetevi». Per Thomas De Luca (M5S) «Sarebbe troppo comodo impegnarmi in una  discussione generale sulla situazione della città. Il tema è la gestione degli appalti: qualcuno all’interno di questa amministrazione ha deciso di non chinare il capo. Abbiamo tutta la volontà di andare punto per punto a ripristinare la verità e chiamarla con il suo nome: la reiterazione del reato. Dove sono le gare che vanno dal 2006 al 2016 per quanto riguarda i servizi educativi comunali e il supporto pedagogico? Si è proceduto ad affidamenti totalmente fuori dalle normative e su ciò non potete controbattere. E non provate a far passare tutto questo sistema come filantropia, non ve lo permetto. Scelta obbligata quella dell’autosospensione. Di Girolamo capro espiatorio? Chi pensa così sbaglia, si deve capire che questo è un sistema dal quale nessuno ha preso le distanze. Servono scelte chiare e coraggiose, e fare dei gesti».

Marco Cecconi

«Dimissioni imprenscidibili» Dimissioni richieste anche da parte di Marco Cecconi (FdI-An): «Credo sia necessario ribadire che un provvedimento restrittivo non è una sentenza di condanna. Ma le motivazioni della Procura sono agghiaccianti per la città, configurano una prassi fuori legge chiamato ‘sistema’ o ‘regime’, con responsabilità etiche o politiche prima ancora che penali. Questo regime ha tutta l’aria di coinvolgere diversi livelli dell’ente: dirigenti e funzionari, oltre che alle imprese satellite. Appare oggi imprenscidibile, da parte del sindaco, andarsene con le dimissioni: nessuno può governare da casa. Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso: un giorno di grande umiliazione per la città, non si merita la prolungata agonia. Chi risponderà alle impellenti esigenze di Terni, a partire dal piano di predissesto? Atteggiamento vergognoso in queste ore, da chi non accetta la sconfitta morale e politica. La città è al capolinea».

Francesco Ferranti

Etica e decoro Francesco Ferranti (Forza Italia) ha sottolineato che ci sono state «inefficienza e inconcludenza dell’azione amministrativa, i risultati negativi sono palesi a tutti. L’esempio importante è piazza Tacito, il simbolo della città. La situazione debitoria era nota da almeno un decennio e l’amministrazione è sempre la stessa. Dal 2009 abbiamo perso l’Ater, l’Atc, la sede della Camera di commercio, la sede di Confcommercio. Io chiedo: se una cosa non funziona, perché non cambiarla? Se amministro proverei a cambiarla, così non è. Chiediamo che il consiglio comunale prenda atto di tutte le considerazioni e le trasferisca alla giunta e alla segreteria provinciale del Pd. Fate un passo indietro: riconsegnate a Terni una situazione etica e di decoro dignitosa».

Franco Todini

«Impossibilità di governance» E’ intervenuto poi Franco Todini (Il Cammello): «Siamo in presenza di un’amministrazione condizionata nei comportamenti. Il segretario generale ha detto che la giunta permane in questa situazione, ma se le misure cautelari dovessero prolungarsi c’è un’impossibilità di funzionamento degli organi: ciò può configurare lo scioglimento del consiglio comunale. C’è poi il piano di riequilibrio lacrime e sangue: come può crederci l’amministrazione se non sa la propria sorte? Il sindaco deve fare un passo indietro, l’amministrazione non può garantire alcun tipo di governance».

Patrizia Braghiroli

«Promesse fatte e mai mantenute» Successivamente è intervenuta, Patrizia Braghiroli (M5S): «Doveva parlare la giunta e dire che intenzioni ci sono: nessuno ha dato la propria opinione. Cavicchioli nella conferenza dei capigruppo ha parlato di onore nell’andare avanti: fateci sapere gli obblighi che avete portato a compimento, non ci sono stati. Come potete assicurare il normale funzionamento degli organi e dei servizi fondamentali di Terni, in questo momento politico? Rispondete a questa domanda fondamentale. La biblioteca comunale, i parchi pubblici come Cardeto, La Passeggiata, Rosselli, Le Grazie, le strade, il camposcuola ‘Casagrande’. Fate mille passi indietro».

Angelica Trenta

«Atto di responsabilità» A prendere la parola è stata poi Angelica Trenta (M5S): «Sedere in una giunta di indagati ed arrestati è una cosa che non si augura nemmeno al peggior nemico. Questa è una situazione inedita dal lontano 1993, ma almeno quella volta si erano viste delle dimissioni. I cittadini ternani non meritano tutto questo, è arrivato il momento di un atto di responsabilità da parte vostra. Io questa città voglio vederla rinascere».

Andrea Cavicchioli

«Non faremo accanimento terapeutico» A parlare è stato poi Andrea Cavicchioli (Pd): «Chi ha sbagliato deve pagare, ma solo a seguito di un giudizio. Su questo si basa un principio fondamentale anche della divisione dei poteri. Abbiamo cercato di fare quello che bisogna fare in queste situazione, abbiamo cercato di rimettere a posto i conti. Se non fai prima questo non puoi fare altro. Se dobbiamo tirare a campare, stacchiamo la spina».

«A testa bassa» La parola poi a Saverio Lamanna (Città aperta): «In questo clima di Corrida se qualcuno pensa che noi siamo il toro da sacrificare si sbaglia. Noi siamo a testa bassa a servizio della città. Il sindaco in 8 anni, rinunciando alla sua indennità, ha messo nelle tasche anche dei cittadini 400 mila euro. Mi sarei aspettato maggiore solidarietà e rammarico perché due persone oneste sono private della libertà. Noi continuiamo a fare il nostro dovere fin quando il sindaco deciderà che possiamo».

Raffaele Nevi

Raffaele Nevi Per il presidente del gruppo di Forza Italia in Regione, «grillini e Pd si scontrano, ma sono due facce
della stessa medaglia e rappresentano il famoso teatrino della politica. Per il Pd sono tutti onesti (non è la magistratura che deve giudicare?), per i 5 Stelle sono tutti colpevoli. Morale: la situazione rimane cristallizzata e
non succede nulla. La cosa peggiore è che la città rimane paralizzata e si spreca altro tempo da dedicare al risanamento dei danni che chi governa ha prodotto. L’unica soluzione è quella che ha proposto Forza Italia. Dimissioni e elezioni il prima possibile e poi la magistratura chiarirà ciò che deve chiarire. Il resto – conclude – è solo propaganda e irresponsabilità».

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