Terni, bretella Ast-San Carlo: interrogazione per tre ministri

Ancora acque agitate sul tema. Si muovono anche a Roma: input per Salvini, Sangiuliano e Pichetto Fratin. Altro atto indirizzato all’esecutivo Bandecchi

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Bretella Ast-San Carlo, ancora acque agitate a Terni. Il lavoro è formalmente iniziato e allora ecco che più di qualcuno torna alla carica sui vari fattori di rischio. Con tanto di interrogazione rivolta ai ministri dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, della cultura Gennaro Sangiuliano e delle infrastrutture Matteo Salvini.

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Lo svincolo di partenza

«Non tiene conto delle problematiche»

A farsi avanti su questo fronte è il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: «Il progetto per la realizzazione della bretella, che dovrebbe collegare parte del raccordo Terni-Rieti alla Arvedi Ast, non tiene conto di diverse problematiche ambientali e paesaggistiche». Da parte sua c’è l’interrogazione ai tre ministri. «Nella zona sono presenti cammini francescani che portano alla locale Abbazia della Romita, prima chiesa fondata da San Francesco nella conca ternana», mette in evidenza Bonelli chiedendo a Sangiuliano di valutare l’impatto dell’opera rispetto proprio ai cammini francescani e all’Abbazia. «Il progetto, nonostante le prescrizioni della soprintendenza archeologica dell’Umbria, comporterà inevitabilmente notevolissimi impatti sull’ecosistema circostante, come il taglio di piante secolari, compresi centinaia di ulivi protetti, il taglio di boschi ivi presenti e l’area è interessata da un evidente rischio idrogeologico». Per Bonelli tutto ciò «violerebbe l’articolo 11 dello statuto dell’Umbria, che prevede la necessità di politiche di cura per evitare il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente antropico».

La parte finale

L’interrogazione a Bandecchi

In questo caso a firmare sono Maria Grazia Proietti, Francesco Filipponi, Pierluigi Spinelli (PD) e Josè Kenny (Innovare per Terni). Le premesse sono sempre le stesse: «Il cantiere è stato avviato ad opera della Forti costruzioni aggiudicataria dell’appalto per la bretella, che si immette sulla pericolosa e stretta strada della Romita, per opere di spostamento del metanodotto Snam, il quale rifornisce di gas metano tutta la zona del Villaggio Ratini, strada di Capriano, di San Liberatore e di Collestatte con tutte le strade limitrofe. Tali opere potrebbero determinare una variante, ovvero la demolizione di una zona a fascia boschiva a protezione della collina e dell’ambiente già ampiamente interessato da inquinamento ambientale, e rendere necessarie nuove opere di protezione, proprio per la particolarità della interferenza tra una progettata strada di transito di mezzi pesanti a pochi metri dalle abitazioni, con l’ intersezione in salita verso la vecchia stretta e spesso interrotta strada della Romita, strada classificata di montagna, con obbligo di catene a bordo da novembre ad aprile, spesso ghiacciata in inverno perché coperta appunto dai rilievi collinari. Il tutto – proseguono – avviene in un momento in cui la zona di Terni est , in particolare Prisciano, stretta tra la collina della Romita ed il corso del torrente Tescino, è stata anche recentemente interessata da tracimazioni di acque ed interruzione della viabilità con gravi ripercussioni per i residenti». Tirata in ballo la fragilità della collina in definitiva. La richiesta è sapere se il Comune ha intenzione di procedere con una mappatura del rischio idrogeologico per una serie di motivazioni. Già a luglio c’era stato un input simile. In più per i quattro consiglieri «occorre prestare attenzione alla difficile situazione delle polveri che alla minima presenza di vento si alzano sull’abitato di Prisciano, ed ai conseguenti rischi».

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