Terni, Briccialdi: prove di soluzione condivisa

Il comitato permanente di coordinamento lavorerà a ritmi serrati: «Entro settembre una soluzione condivisa»

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L’idea è quella di capovolgere la prospettiva: invece di partire dall’impegno di spesa o alla dotazione di personale da mettere a disposizione da parte del Comune dell’istituto musicale Briccialdi, il nuovo approccio concordato nella riunione del comitato permanente di coordinamento – composto da rappresentanti di palazzo Spada e dell’istituto – di lunedì.

I temi L’obiettivo politico e amministrativo del Comune era stato chiaramente espresso nei giorni scorsi: «Arrivare a una soluzione definitiva e mettere l’istituto Briccialdi nelle migliori condizioni di lavoro possibile, tenendo fede alle rispettive prerogative e funzioni, nell’inevitabile rispetto delle norme e delle relazioni sindacali previste. Lavoriamo a una soluzione condivisa che tenga conto delle varie indicazioni che sono arrivate negli ultimi mesi sia dalla giunta che dal consiglio comunale, nella piena consapevolezza che il Briccialdi rappresenta un alto momento formativo, patrimonio della città di Terni».

Il lavoro Quello che è stato concordato sarebbe un programma di lavoro con tempi contingentati: due, massimo tre settimane, al termine delle quali i rappresentanti del Comune e del Briccialdi presenteranno una bozza di nuova convenzione, nella quale siano contenuti il piano di sviluppo e quello finanziario, oltre ad una nuova organizzazione complessiva, compresa la gestione del personale». Anche per chiudere definitivamente il lungo e velenoso periodo delle polemiche.

Il progetto dell’istituto Nel corso della riunione, dicono a palazzo Spada, «è stato concordato che il progetto annunciato dal presidente del Briccialdi, Vincenzo Bisconti è una buona base di partenza per giungere a quella soluzione condivisa che è interesse comune, ma è chiaro che dovranno essere tenute nella giusta considerazione anche le esigenze del Comune, soprattutto per marciare in piena armonia verso l’obiettivo della statizzazione dell’istituto e sulla quale non sono ancora emerse posizioni chiare da parte del governo». Entro settembre, è l’impegno, «vogliamo giungere ad un risultato che soddisfi entrambe le parti e permetta ai giovani musicisti di studiare nel massimo della serenità».

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